2024-01-22
Teatro di Roma, i dem scatenano i vip
Lettera aperta degli artisti organici alla sinistra, da Elio Germano a Matteo Garrone, contro la nomina di Luca De Fusco. Che però assicura: «Sono la persona adatta per mediare».È fin troppo facile prevedere una escalation di polemiche politiche a livello nazionale, sulla questione della nomina del nuovo direttore del Teatro di Roma nella persona di Luca De Fusco. Una questione che da un paio di giorni ha innescato un conflitto dai toni decisamente aspri tra la sinistra capitolina al governo della città, appoggiata dai suoi referenti nel mondo della cultura e dello spettacolo, e il centrodestra, accusato di aver fatto un blitz per porre una persona gradita alla guida della Fondazione che si occupa della gestione e della programmazione dei teatri più importanti della Capitale, in primis l’Argentina. Il Teatro di Roma, da tempo immemore, è una delle roccaforti dem, così come tutte le istituzioni culturali romane, ed è per questo che la nomina di De Fusco, avvenuta in seguito a una riunione del Cda in cui il presidente della Fondazione, Francesco Siciliano, e la rappresentante del Campidoglio Natalia di Iorio (assenti), sono stati messi in minoranza dai membri nominati dalla Regione Lazio e dal ministero della Cultura, fa tanto scalpore. Tant’è che Siciliano, nel tentativo di far saltare la nomina di De Fusco, ha prima sconvocato in extremis la riunione e, una volta avvenuta la nomina, ha sollevato la questione del compenso del neodirettore e della nullità della riunione decisiva. Ma il nocciolo di tutta la vicenda, come detto, è politico, perché la sinistra romana si è vista imprevedibilmente privata di uno dei suoi asset storici per il governo della cultura, ma anche per la gestione di ingenti risorse e per l’assegnazione di prestigiosi incarichi a personaggi a lei vicini dello spettacolo. Ed è per questo che, per la prima volta da quando il governo nazionale guidato da Giorgia Meloni è in carica, i vertici del Campidoglio, a partire dal sindaco Roberto Gualtieri, hanno attaccato frontalmente il centrodestra, ponendo fine a una coabitazione finora nel complesso civile. «Le scelte sulle istituzioni culturali», ha detto Gualtieri, «devono essere compiute sulla base del merito, i partiti non si devono intromettere e non si possono scavalcare le prerogative di Roma Capitale sul Teatro di Roma. Per questo», ha aggiunto, «ci opporremo in tutte le sedi a quest’atto di prepotenza inaccettabile». Gli ha fatto eco, assieme a tutti i principali esponenti romani dei partiti del centrosinistra, l’ex governatore del Lazio ed ex segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti, per il quale «ilgoverno Meloni occupa i teatri di Roma, vuole decidere la politica del traffico di Bologna, blocca e toglie i soldi per lo sviluppo alle regioni del Sud». Secondo Elly Schlein, «quanto è successo al Teatro di Roma inquieta e preoccupa anche per le circostanze di questo vero e proprio blitz». La capogruppo democratica in commissione Cultura alla Camera, Irene Manzi, ha inoltre annunciato una interrogazione urgente al ministro Gennaro Sangiuliano. Alla levata di scudi politica non fanno mancare il proprio sostegno gli artisti e i vip engagés, alcuni dei quali hanno preso carta e penna per scrivere una lettera aperta di protesta contro la nomina di De Fusco, invocandone al suo posto una «largamente condivisa». Tra i firmatari della lettera, nomi famosi e vicini alla sinistra come quelli degli attori Elio Germano, Lino Guanciale e il regista Matteo Garrone. Da parte sua, il diretto interessato, cerca di gettare acqua sul fuoco mettendo in evidenza la propria vocazione ecumenica e volta alla ricerca del maggior consenso possibile rispetto alle scelte che dovranno essere fatte per rilanciare il teatro di Roma dopo due anni di commissariamento. «Sarei stato felice», ha detto De Fusco, «di iniziare in maniera concorde, tuttavia credo di essere abbastanza adatto a fare delle mediazioni e spero di poter recuperare un senso unitario. Non mi pare che ci sia una situazione di allarme democratico». In quest’ottica, il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi ha consigliato a De Fusco di chiedere una nuova votazione del plenum del Cda della fondazione, per avere piena legittimazione, ma il clima che si è creato all’ombra del Campidoglio rende tale ipotesi altamente improbabile.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.