Il taglio dei tassi Bce dello 0,25% rappresenta una buona notizia per le famiglie che hanno un mutuo o stanno pensando di accenderlo. Secondo le rilevazioni della Fabi, il più importante sindacato italiano del settore bancario, il costo dei finanziamenti immobiliari potrebbe scendere sotto la soglia del 3%.
Il taglio dei tassi Bce dello 0,25% rappresenta una buona notizia per le famiglie che hanno un mutuo o stanno pensando di accenderlo. Secondo le rilevazioni della Fabi, il più importante sindacato italiano del settore bancario, il costo dei finanziamenti immobiliari potrebbe scendere sotto la soglia del 3%.Già adesso, dopo i tagli effettuati nel 2024 su un mutuo da 200.000 euro della durata di 25 anni si stima un risparmio di quasi 83.000 euro (-22,8%), mentre l'acquisto di un'auto da 25.000 euro a rate risulta più economica di oltre 11.800 euro (-24,2%) rispetto allo scorso anno. Anche l'acquisto di elettrodomestici, come una lavatrice da 750 euro, comporterà un risparmio di circa 170 euro (-15,4%) per chi deciderà di acquistare a credito.Matteo Favaro, Managing Director di MutuiOnline.it, sottolinea che, nonostante oggi i tassi fissi siano predominanti sul mercato, un riequilibrio tra tasso fisso e tasso variabile potrebbe avvenire nella seconda metà del 2025. Questo potrebbe offrire ai consumatori una maggiore varietà di opzioni per scegliere il mutuo più conveniente in base alle proprie esigenze.Secondo il Codacons, i mutui a 20 anni con importi tra i 100.000 e i 200.000 euro vedranno una riduzione della rata mensile tra i 13 e i 27 euro, con un risparmio annuo che può variare da 156 a 324 euro. Per i mutui a 30 anni, il risparmio potrebbe essere leggermente superiore, con una riduzione della rata mensile tra i 15 e i 30 euro, pari a un risparmio annuale tra i 180 e i 360 euro.La situazione dei mutuiIn Italia, attualmente sono 6,9 milioni le famiglie indebitate, pari al 25% della popolazione. Di queste, oltre 3,5 milioni hanno un mutuo per l'acquisto di una casa. Dopo un periodo di aumenti significativi, che avevano portato il costo dei finanziamenti immobiliari intorno al 5% le cose sembrano ora volgere al miglioramento. Secondo le stime di Facile.it e Mutui.it, il taglio dei tassi da parte della BCE potrebbe portare a una riduzione della rata di un mutuo a tasso variabile da 666 euro a 649 euro nei prossimi mesi, con un risparmio di circa 17 euro al mese. Se le previsioni si confermeranno, il tasso Euribor continuerà a scendere, e a metà del 2025 si potrebbe arrivare a una rata di circa 629 euro, con un risparmio annuale prossimo ai 50 euro. Entro la fine del 2025, la rata potrebbe scendere ulteriormente fino a 620 euro.Tassi fissi o tassi variabiliNonostante i tassi variabili stiano calando, i mutui a tasso fisso continuano a essere una scelta vantaggiosai. Al momento la rata fissa è mediamente più competitiva rispetto ai variabili, grazie anche alla decisione di molte banche di assorbire parte dell'aumento dell'indice Irs, il tasso di riferimento per i mutui a tasso fisso. Oggi, infatti, i migliori mutui a tasso fisso partono dal 2,48% (con una rata mensile di circa 564 euro), mentre quelli a tasso variabile partono dal 3,45% (con una rata di 620 euro). Sebbene il divario tra i due tipi di tasso si stia riducendo, il fisso rimane la scelta più conveniente per chi vuole stabilità e certezza sulle proprie rate mensili.
Leonardo
Il fondo è pronto a entrare nella divisione aerostrutture della società della difesa. Possibile accordo già dopo l’incontro di settimana prossima tra Meloni e Bin Salman.
La data da segnare con il circoletto rosso nell’agenda finanziaria è quella del 3 dicembre. Quando il presidente del consiglio, Giorgia Meloni, parteciperà al quarantaseiesimo vertice del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg), su espressa richiesta del re del Bahrein, Hamad bin Isa Al Khalifa. Una presenza assolutamente non scontata, perché nella Penisola araba sono solitamente parchi con gli inviti. Negli anni hanno fatto qualche eccezione per l’ex premier britannica Theresa May, l’ex presidente francese François Hollande e l’attuale leader cinese Xi Jinping e poco altro.
Emmanuel Macron (Ansa)
Bruxelles apre una procedura sull’Italia per le banche e tace sull’acciaio transalpino.
L’Europa continua a strizzare l’occhio alla Francia, o meglio, a chiuderlo. Questa volta si tratta della nazionalizzazione di ArcelorMittal France, la controllata transalpina del colosso dell’acciaio indiano. La Camera dei deputati francese ha votato la proposta del partito di estrema sinistra La France Insoumise guidato da Jean-Luc Mélenchon. Il provvedimento è stato approvato con il supporto degli altri partiti di sinistra, mentre Rassemblement National ha ritenuto di astenersi. Manca il voto in Senato dove l’approvazione si preannuncia più difficile, visto che destra e centro sono contrari alla nazionalizzazione e possono contare su un numero maggiore di senatori. All’Assemblée Nationale hanno votato a favore 127 deputati contro 41. Il governo è contrario alla proposta di legge, mentre il leader di La France Insoumise, Mélenchon, su X ha commentato: «Una pagina di storia all’Assemblea nazionale».
Maria Rita Parsi (Imagoeconomica)
La celebre psicologa e psicoterapeuta Maria Rita Parsi: «È mancata la gradualità nell’allontanamento, invece è necessaria Il loro stile di vita non era così contestabile da determinare quanto accaduto. E c’era tanto amore per i figli».
Maria Rita Parsi, celebre psicologa e psicoterapeuta, è stata tra le prime esperte a prendere la parola sulla vicenda della famiglia del bosco.
La sede di Bankitalia. Nel riquadro, Claudio Borghi (Imagoeconomica)
Il senatore leghista torna sulle riserve auree custodite presso Bankitalia: «L’istituto detiene e gestisce il metallo prezioso in nome dei cittadini, ma non ne è il proprietario. Se Fdi riformula l’emendamento...»
«Mentre nessuno solleva il problema che le riserve auree della Bundesbank siano di proprietà dei cittadini tedeschi, e quindi dello Stato, come quelle della Banca di Francia siano di proprietà dei cittadini d’Oltralpe, non si capisce perché la Banca d’Italia rivendichi il possesso del nostro oro. L’obiettivo dell’emendamento presentato in Senato da Fratelli d’Italia, e che si ricollega a una mia proposta di legge del 2018, punta esclusivamente a stabilire il principio che anche Bankitalia, al pari delle altre Banche centrali, detiene e gestisce le riserve in oro ma non ne è la proprietaria». Continua il dibattito su misure ed emendamenti della legge di Bilancio e in particolare su quello che riguarda le riserve in oro.






