La Banca Centrale Europea ha confermato l’aumento del +0,5% dei tassi di interesse e questo potrebbe avere un impatto sui mutui a tasso variabile. Sommando tutti gli aumenti da gennaio 2022 il mutuatario si troverebbe a pagare una mensilità più pesante di oltre 195 euro rispetto a quella iniziale.
La Banca Centrale Europea ha confermato l’aumento del +0,5% dei tassi di interesse e questo potrebbe avere un impatto sui mutui a tasso variabile. Sommando tutti gli aumenti da gennaio 2022 il mutuatario si troverebbe a pagare una mensilità più pesante di oltre 195 euro rispetto a quella iniziale.La Banca Centrale Europea ha confermato l’aumento del +0,5% dei tassi di interesse e questo potrebbe avere un impatto sui mutui a tasso variabile; ma di quanto? Facile.it ha fatto una simulazione su un mutuo medio a tasso variabile, 126.000 euro da restituire in 25 anni, con un valore del mutuo su totale del prezzo dell’immobile al 70%, sottoscritto a gennaio 2022. Se l’Euribor, l’indice di riferimento per i mutui variabili, dovesse salire di 50 punti base, allora la rata del mutuatario potrebbe crescere nei prossimi mesi di quasi 35 euro. Sommando tutti gli aumenti da gennaio 2022, però, il mutuatario si troverebbe a pagare una rata più pesante di oltre 195 euro, vale a dire circa il 43% in più rispetto a quella iniziale.Per l’analisi, Facile.it ha preso in esame un finanziamento analizzando come è cresciuta la rata dal momento della stipula e come potrebbe ulteriormente salire nei prossimi mesi a seguito del rialzo dei tassi da parte della Bce.Il tasso (Tan, tasso annuale nominale) di partenza sottoscritto a gennaio 2022 e usato nell’analisi è pari a 0,67%, corrispondente ad una rata mensile di 456 euro. A partire dalla seconda metà dello scorso anno, a causa dei quattro aumenti del costo del denaro decisi dalla Banca Centrale Europea, la rata ha iniziato a salire considerevolmente arrivando, a gennaio 2023, a 619 euro e, come detto, se la Bce decidesse di aumentare i tassi di altri 50 punti base e l’Euribor crescesse in modo analogo, la rata mensile del mutuatario arriverebbe nei prossimi mesi addirittura a circa 653 euro, vale a dire 197 euro in più rispetto a gennaio 2022 (+43,2%).“L’Euribor, l’indice di riferimento per i mutui a tasso variabile, tende a cambiare sulla base delle aspettative dei tassi Bce, ma non è detto che lo faccia in misura uguale; per capire quindi come varieranno nel concreto le rate dei mutuatari, bisognerà aspettare di vedere come l’indice si muoverà rispetto alle decisioni della Banca Centrale”,fanno sapere gli esperti di Facile.it “In ogni caso l’impatto dell’aumento sarà differente per ciascun mutuatario in base ad alcuni fattori, tra cui l’importo residuo del finanziamento e il numero di rate mancanti. Per tutelarsi da futuri rincari i mutuatari possono ricorrere ad una surroga o alla rinegoziazione, eventualmente approfittando delle condizioni introdotte dal Governo con la Legge di bilancio. Non esiste in assoluto una soluzione migliore rispetto all’altra; il consiglio se si vuole passare dal tasso variabile a quello fisso è di rivolgersi ad un consulente così da identificare la soluzione più adatta alle proprie esigenze”.Ad ogni modo, la corsa dei tassi potrebbe non fermarsi con l’annuncio di febbraio. La Bce ha già anticipato l’intenzione di aumentare gli indici anche a marzo e guardando un po’ più in là nel tempo, analizzando le aspettative di mercato (Futures sugli Euribor), gli esperti prevedono che l’Euribor a tre mesi cresca ancora arrivando a giugno 2023 intorno a 3,4%: se le previsioni fossero corrette, la rata del mutuatario preso in esame arriverebbe a ben 711 euro, 255 euro in più rispetto a quella sottoscritta a gennaio 2022.Guardando in dettaglio l’offerta disponibile online su Facile.it, oggi i tassi (Tan) per un mutuo variabile medio (126.000 euro in 25 anni al 70%) partono da 3,15% con una rata iniziale di 599,70 euro, ma non è da escludere che nei prossimi mesi gli indici aumentino sulla scia degli aumenti Bce. “Difficile però fare previsioni da questo punto di vista”, spiegano da Facile.it. “Le banche potrebbero decidere di ridurre i propri spread per compensare, almeno in parte, l’aumento dell’indice Euribor, lasciando i tassi finali alla clientela sui valori odierni”.Sul fronte dei mutui fissi, invece, i migliori Tan disponibili online (sempre per un mutuo da 126.000 euro in 25 anni al 70%), partono dal 3,11%, con una rata iniziale di 604 euro.
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