2025-02-22
Tajani fa la ramanzina a Macron. Ancora scintille tra dem e 5 stelle
Il ministro: «L’Eliseo non parla al posto nostro». Giorgio Gori (Pd): «Dal M5s distanza enorme».Si prepara la pace, certo. E tutti parlano con tutti. Ma intanto Emmanuel Macron è all’anticamera dello stalking con il povero Volodymyr Zelensky, al quale ieri ha telefonato per il quarto colloquio in una sola settimana. Il presidente ucraino sta in mimetica a fare l’elenco delle terre rare che tutti gli vogliono portare via (i russi perché lo stanno sconfiggendo sul campo, gli «alleati» perché gli hanno prestato le armi) e il capo dell’Eliseo lo chiama, lo rassicura, lo sonda, lo convince. Poi va su X dell’odiato Elon Musk e fa sapere al mondo che sta facendo tutto lui e annuncia che la settimana prossima va da Donald Trump. Alla fine, perfino un uomo mite come Antonio Tajani si mette a puntualizzare. E quando gli chiedono di Macron e del suo viaggio, il ministro degli Esteri osserva: «La Francia non parla al posto nostro». Chi invece parla tanto e in libertà è l’opposizione italiana, dove a sinistra non è andata giù la svolta trumpiana dell’ex interventista Giuseppe Conte. Lunedì, nel terzo anniversario dell’invasione dell’Ucraina, i vertici dell’Unione andranno a Kiev in segno di solidarietà, guidati da Ursula von der Leyen. Sicuramente, il miglior presidente non protagonista di questo inizio 2025. La Germania è in crisi e domenica vota, Bruxelles non c’è e Macron fa tutto lui, come quando voleva mandare i soldati europei a morire al fronte. Adesso, il presidente francese è preso dalla pace con la Russia di Vladimir Putin. Ieri ha di nuovo parlato al telefono con Zelensky. «Abbiamo rivisto ciò di cui ho parlato di recente con i partner europei e i nostri alleati desiderosi di lavorare per una pace durevole e solida in Ucraina e per rafforzare la sicurezza in Europa», ha scritto Macron su X. Ed è stata l’occasione per ascoltare da Kiev le richieste che Macron proverà a portare alla Casa Bianca la prossima settimana, quando avrà l’incontro con Trump. Ieri Tajani non ha lasciato passare l’ennesimo scavalcamento dell’Europa da parte dell’Eliseo. All’inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico di Torino, il responsabile della Farnesina ha osservato: «Ci sono Paesi che stanno parlando con gli Usa; noi siamo stati al quintetto, ci sarà il G7 lunedì, quindi parlano tutti, non è che parla la Francia al posto nostro». Poi è stato più diplomatico con quel che resta di Bruxelles: «Credo che serva che ci sia più Europa, un’Europa che deve sedersi al tavolo della pace e quando ci sarà il momento giusto della trattativa anche perché, come ha riconosciuto lo stesso segretario di Stato Usa Rubio, noi abbiamo imposto sanzioni alla Russia e il tema delle sanzioni sarà sul tavolo di una pace, mi auguro giusta». Libero da incarichi di governo, Romano Prodi a La7 ha detto un pezzo di verità: «Ci deve essere un accordo tra Francia e Germania, con dietro l’Italia. Questo ha funzionato in passato». Chi invece ha smarrito lucidità è il M5s. Dopo la piroetta di Conte, per il quale «è stato un errore scommettere su Kiev», a sinistra non sanno che pesci prendere con i grillini. Il sindaco di Milano, Beppe Sala, denuncia «una riscrittura della storia che oggettivamente fa piangere ed è ignobile». L’eurodeputato del Pd, Giorgio Gori, non chiude le porte ma non nega problemi: «La mia speranza è che le posizioni si possano ricucire e riavvicinare. Oggi non possiamo che constatare un’enorme distanza su un tema centrale anche in un progetto di governo». La risposta dei 5 stelle è quasi complottista. «C’è un partito trasversale della guerra, fatto di politici e giornalisti, che invece di chiudere scusa agli italiani, attacca ferocemente Conte e noi», si legge in una nota dei deputati. Conte raccoglie la solidarietà di Nicola Fratoianni, leader di Avs, che sottolinea: «La sua analisi la facciamo da tempo ed è che la guerra in Ucraina dopo l’aggressione di Putin doveva essere fermata molto tempo fa, con un’iniziativa diplomatica che non c’è stata».
Charlie Kirk (Getty Images). Nel riquadro Tyler Robinson