x mas foibe

Grazie ai soldi raccolti dal nostro settimanale, l’analisi del dna ha dato un’identità a cinque dei 21 militari gettati in una fossa comune a Ossero, nel 1945. Lo studio dei resti ha permesso di fare luce sulla crudeltà comunista: oltre alla fucilazione vi fu lo scempio dei corpi.
I resti dei marò trucidati da Tito torneranno ad avere un nome
A sinistra il tenente colonnello Massimiliano Fioretti direttore del Sacrario di Redipuglia. Al centro Paolo Fattorini, direttore della Scuola di specializzazione in Medicina Legale a Trieste. A destra un ex ufficiale dei lagunari
Consegnate al laboratorio dell’ateneo di Trieste 27 cassette che contengono le ossa dei militari della X Mas, torturati e sepolti nella fossa di Ossero. Per il loro riconoscimento «Panorama» aveva raccolto 26.000 euro.
I marò trucidati nelle foibe avranno un nome
Getty Images
  • Grazie alla raccolta fondi lanciata dagli esuli di Lussino e sostenuta da «Panorama», i resti dei combattenti della X Mas e dei volontari della Tramontana di Cherso, riesumati nel 2019, potranno essere riconosciuti dai familiari e venire sepolti.
  • La Verità rilancia la raccolta fondi della Comunità italiana degli esuli di Lussino. Per contribuire al riconoscimento dei loro nomi si può versare una somma a Comunità di Lussinpiccolo - Trieste Fondo Ossero IT45P0103002230000003586982. Monte dei Paschi di Siena. Causale: "Per l'identificazione dei marò di Ossero".
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