Spesso sentiamo lamentele sulla faziosità della Rai, ma almeno in parte possiamo consolarci: non siamo l’unica nazione in cui nella tv di Stato predominano posizioni discutibili. Sembra che vada un po’ peggio alla Bbc, la televisione nazionale britannica. Qualche giorno fa, l’emittente ha pubblicato un reportage online dedicato a un complesso residenziale ad Acton appositamente progettato per ospitare le vittime di abusi domestici che faticano a trovare una casa. La Bbc ha spiegato che si tratta di un complesso «per sole donne», ma a ben vedere così non è. I gestori della struttura, infatti, hanno spiegato che sarà aperta a chiunque abbia un «certificato di riconoscimento di genere che lo dichiari legalmente donna». Quindi potranno essere ospitate anche transgender che «intendono sottoporsi, si stanno sottoponendo o si sono sottoposte a un cambio di genere», e alle «persone non binarie che soddisfano i criteri sopra menzionati». In buona sostanza le «donne maltrattate» non saranno selezionate sulla base del sesso biologico. Tutto ciò nonostante la corte suprema britannica abbia deciso che possono essere definite donne soltanto coloro che sono nate tali, dunque solo le femmine biologiche.
Il fatto che la Bbc abbia allegramente sorvolato sul «piccolo particolare» riguardante il complesso abitativo ha mandato su tutte le furie JK Rowling, che ormai da tempo è la più forte e visibile attivista per la difesa della differenza sessuale. «Non è un complesso riservato alle donne», ha scritto la creatrice di Harry Potter su X. «Gli uomini saranno accolti se dichiarano di essere donne. Non ci si può più fidare della nostra emittente nazionale per quanto riguarda la veridicità o l’imparzialità nelle notizie relative al sesso, poiché preferisce imporre le proprie convinzioni elitarie alle masse ignoranti».
La Rowling non ha affatto torto. Non è certo la prima volta che la Bbc finisce al centro di polemica su questioni di genere. La stessa Rowling tempo fa aveva attaccato Alex Kay-Jelski, capo dello sport della televisione britannica, accusandolo di non essere esattamente imparziale, dato che aveva bloccato sui social Martina Navratilova e Sharron Davies, le più celebri attiviste per la differenza sessuale nel mondo dello sport. A quanto pare, dunque, il wokismo ormai moribondo in tutto il globo resiste ancora nella ridotta mediatica, dove censure, cancellazioni e riscritture la fanno ancora da padrone. Sembra tuttavia questo delirante monopolio del pensiero inizi a mostrare crepe. Non ci sono più soltanto JK Rowling e femministe come Suzanne Moore a battersi contro la perversione del linguaggio: ora possiamo contare su altri paladini della libertà, più o meno immacolati. Tra questi c’è Martine Croxall, conduttrice piuttosto nota e non proprio di destra che ha regalato al Regno Unito e a tutto l’Occidente un momento di inedita sincerità.
Sabato la Croxall era in diretta sulla Bbc e stava presentando un servizio su una ricerca della London school of hygiene and tropical medicine in cui venivano previsti circa 600 decessi correlati al caldo. Fin qui, al di là delle previsioni sanitarie nefaste a cui ormai siamo abituati, niente di strano. La Croxall stava leggendo sul cosiddetto gobbo, lo schermo su cui scorrono i testi elaborati dalla redazione che serve ad aiutare i conduttori durante la diretta. A un certo punto è successo qualcosa di strano. La Croxall doveva leggere la seguente frase: «Malcolm Mistry, che ha preso parte alla ricerca, ha affermato che gli anziani, le persone incinte e coloro che soffrono di problemi di salute preesistenti devono prendere delle precauzioni». Subito dopo aver letto «persone incinte», la giornalista ha aggiunto la parola «donne», sottolineandola con una espressione eloquente e gli occhi rivolti al cielo. Come a dire: idioti, solo le donne possono essere incinte, e nessun altro. Il messaggio era fin troppo chiaro. Alla fine della trasmissione, la Croxall ha commentato: «Un enorme ringraziamento a tutti coloro che hanno scelto di seguirmi oggi, per qualsiasi motivo. È stata un’esperienza davvero emozionante».
In buona sostanza, la nota giornalista ha pubblicamente sconfessato il wokismo che finora ha dettato legge nella Bbc, ribellandosi in diretta alla cancellazione della parola donna. Come nota il Telegraph, le indicazioni dell’emittente britannica sulle questioni di genere sono improntate al più scontato politicamente corretto. Non dicono esplicitamente di usare definizioni assurde tipo «persone incinte», ma sostengono che «una persona nata maschio che vive come femmina dovrebbe essere descritta come donna transgender e si dovrebbe utilizzare per descriverla il pronome lei. E viceversa. Generalmente utilizziamo il termine e il pronome preferiti dalla persona in questione». A quanto risulta, tuttavia, nelle redazioni ci sono professionisti ancora più ideologicamente schierati, ad esempio quelli che hanno scritto il testo che la Croxall ha letto correggendolo in onda. Viene da pensare dunque che quello della presentatrice inglese sia un bell’atto di coraggio. Ma probabilmente c’è anche dell’altro.
Spieghiamo. Come prevedibile, JK Rowling ha subito lodato la Croxall sui social. In un altro momento storico, sarebbe probabilmente stata l’unica a sostenerla, mentre i vertici della Bbc si sarebbero stracciati le vesti e inchinati al cospetto delle organizzazioni trans. Stavolta però, l’emittente ha risposto alle critiche avanzate dagli attivisti e da qualche spettatore dicendosi «estremamente rilassata». La Croxall, sembra, non verrà crocifissa. Chissà, forse dipende dal fatto che la signora tempo fa ha intrapreso una causa con la Bbc accusandola di penalizzarla per via del sesso e dell’età. O forse, più facilmente, dipende dal fatto che il vento sta cambiando un po’ persino nel Regno Unito: si vedono crepe nella roccaforte woke, che non è ancora crollata ma soffre. Se persino i giornalisti famosi trovano il coraggio di assaltarla, vuol dire che davvero i tempi sono cupi per gli illuminati di sinistra.







