Agli atti dell'inchiesta su Open pure i provvedimenti presentati dai dem per favorire la dinasty abruzzese. Spunta la chat tra Luca Lotti e Alberto Bianchi con il capofamiglia sugli emendamenti graditi all'impresa.
La controllata Renexia ha versato 25.000 euro alla fondazione di Matteo Renzi, oltre a pagare una maxi parcella - ritenuta sospetta dagli inquirenti - al presidente Alberto Bianchi. Donazioni anche da British american tobacco, Davide Serra e David Ermini.
Il Bullo fa causa al Fatto: nel mirino la frase sull'«odore di massoneria». Denunciati per diffamazione pure Piero Pelù e una nonnina sbancata.
L'avvocato, dopo aver incassato dal gruppo Toto una ricca parcella da 2 milioni, elargì 200.000 euro alla fondazione Open e altrettanti alla struttura che sosteneva la battaglia referendaria di Matteo Renzi. Questi ultimi sono stati versati a fondo perduto.
Con Danilo Toninelli alle infrastrutture, Strada dei parchi si è vista prolungare di 10 anni la concessione autostradale e ha ottenuto 2 miliardi per i lavori di messa in sicurezza.
L'ex presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, è stato processato, assieme a Carlo Toto, con l'accusa di aver ricevuto doni in cambio di appalti. In aula si giustificò definendosi «damo di compagnia» del magnate della A24.
La dinastia dei Toto controlla cinque società e gestisce la A24 e la A25. Hanno di recente risolto con il Mise un contenzioso per interventi di sicurezza mai svolti: approvati lavori da 3 miliardi, di cui 2 a carico dello Stato.