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«Stranger Things 5», tra nostalgia e oscurità: l’ultima battaglia per Hawkins
«Stranger Things 5» (Netflix)

L’ultima stagione di Stranger Things intreccia nostalgia anni Ottanta e toni più cupi: Hawkins è militarizzata, il Sottosopra invade la realtà e Vecna tiene la città in ostaggio. Solo ritrovando lo spirito dell’infanzia il gruppo può tentare l’ultima sfida.

C'è un che di dissonante, nelle prime immagini di Stranger Things 5: i sorrisi dei ragazzi, quei Goonies del nuovo millennio, la loro leggerezza, nel contrasto aperto con la militarizzazione della cittadina che hanno sempre considerato casa. Il volume finale della serie Netflix, in arrivo sulla piattaforma giovedì 27 novembre, sembra aver voluto tener fede allo spirito iniziale, alla magia degli anni Ottanta, alla nostalgia sottile per un'epoca ormai persa, per l'ottimismo e il pensiero positivo.

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«Paper Girls» non è «Stranger Things». E nemmeno ambisce a diventarlo

In onda su Amazon Prime Video dal 29 luglio, la serie televisiva, che è un adattamento del fumetto che Brian K. Vaughan ha scritto nel 2015, non è la copia sbiadita del fenomeno Netflix.

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Cinque documentari alla scoperta dei miti del cinema
Bernardo Bertolucci

Il canale culturale Arte in Italiano dedica cinque documentari alla settima arte. Dalle storie di Bruce Lee, Melvin van Peebles e Winona Ryder, fino ai dietro le quinte di Ultimo tango a Parigi e Lost in Translation.

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Il ritorno di «Stranger Things» con 7 episodi totalizzanti, cupi e magnetici
Netflix

La quarta stagione della serie tv, la cui prima parte Netflix ha deciso di rilasciare venerdì 27 maggio, non è più cosa di bambini. I bambini sono diventati grandi, adolescenti con le voci profonde, giovani uomini e donne alla ricerca di un’identità che la consapevolezza delle proprie «stranezze» ha reso triste.

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La mitologia presta i cattivi alle serie tv
Il demogorgone di «Stranger Things» (Getty Images)
Dal Demogorgone di «Stranger Things», che nasce in realtà dal refuso di uno scriba, alla morte personificata nello Shinigami ripreso in «Death Note», fino a Banshee e Batibat, mostri femminili e letali: tutte le leggende da cui attingono gli sceneggiatori.
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