La scrittrice d’origine marocchina: «Contro di me una fatwa, eppure non mi assegnano la scorta. Vogliono colpirmi perché combatto il jihadismo, che ora dilaga nelle carceri»
L'attivista marocchina Souad Sbai: «Rischi da barconi e carceri. Qui niente attentati perché ci usano da ponte: ma quando non serviremo più, vedremo teste cadere. I rimpatri? Ai Paesi d'origine fa più comodo scaricarci gli estremisti».