restiamoliberi

I seminatori d’odio barricati dietro il ddl Zan
Ansa
L'iniqua proposta di legge vuole imporre la teoria delle identità di genere variabili e fluide. Nulla a che vedere con il contrasto all'omotransfobia. Tant'è che la violenza maggiore è quella verso chi manifesta il proprio dissenso a questa norma liberticida.
La dittatura separa sesso e persona
(Alexander Pohl/NurPhoto via Getty Images)
Il vero scopo della legge sulla omotransfobia è mettere in carcere la libertà di pensiero e di opinione. E chi crede nella famiglia naturale è trattato come un istigatore all'odio.
Omofobia, Pro Vita & Famiglia: «#Restiamoliberi è pure online. Pronti per la grande mobilitazione»

«Dire la verità non può diventare illegale! Per questo è tutto pronto per la grande mobilitazione dell'11 luglio dal titolo #restiamoliberi, che si terrà in 100 piazze di tutta Italia, collegate all'evento nella città di Roma. Dire no al Ddl Zan sulla cosiddetta omotransfobia, è dire sì alla libertà. E da oggi è attivo il sito http://www.restiamoliberi.it con l'elenco di tutte le piazze che si batteranno contro le derive liberticide che vogliono tapparci la bocca» hanno dichiarato Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita e Famiglia, onlus co-organizzatrice della manifestazione.

Si mobiliteranno cento città italiane, da Trento a Bari, da Bologna a Cagliari passando per Milano, ma c'è anche la possibilità di candidare la propria città scrivendo nell'apposita sezione del sito http://www.restiamoliberi.it . «Siamo in tantissimi pronti ad alzarci in piedi per rimanere liberi» hanno continuato Brandi e Coghe.

«Per chi pensa che #restiamoliberi sia uno slogan esagerato, ecco un esempio di discriminazione al contrario che è accaduto proprio dove una legge di questo genere è passata. Il medico americano Kenneth Zucker, principale esperto sull' identità di genere nei bambini, ha affermato che quelli con disforia di genere sarebbero meglio assistiti "aiutandoli ad allineare la loro identità di genere con il proprio sesso anatomico". Per questa affermazione è stato licenziato dopo ben 30 anni di direzione della Clinica Gender per i bambini. E in Spagna monsignor Fernando Sebastian Aguilar di Malaga è stato accusato del reato di 'omofobia' per aver spiegato la posizione cristiana sull'omosessualità» hanno proseguito Brandi e Coghe.

«Ecco perché saremo in tantissimi a sostenere la nostra battaglia contro il #DDLZanScalfarotto, affinchè la libertà di coscienza e la libertà di pensiero e di espressione rimangano garantite» ha concluso Pro Vita e Famiglia.

Campagna choc, maxi manifesti contro Pdl Omotransfobia

«Lo sai che rischi una condanna per omotransfobia se credi che si nasca maschio e femmina e se lo insegni ai tuoi figli? Con l'emergenza coronavirus, la mancanza di letti negli ospedali, l'economia in caos, la priorità per la nostra maggioranza è una legge liberticida? No grazie, #Restiamoliberi è il nostro hashtag, #Restiamoliberi è il nostro appello contro chi vuole toglierci la libertà». È il grido d'allarme di Pro Vita e Famiglia, che proprio mentre sono in corso le audizioni in Commissione Giustizia sulle Pdl di contrasto all'omotransfobia e dopo la notizia che dal 30 marzo si passerà direttamente alla discussione sul testo in Aula, alla Camera e poi al Senato, ha lanciato la nuova campagna choc per sensibilizzare l'opinione pubblica contro i pericoli nascosti per la libertà di ognuno nella proposta Zan. L'Onlus, organizzatrice anche del Congresso Mondiale delle Famiglie di Verona, ha predisposto le affissioni dei cartelloni a Roma e successivamente su tutto il territorio nazionale. Tra i casi eclatanti riportati nei manifesti, anche quello di un pasticcere che è stato condannato per essersi rifiutato di fare una torta di nozze per una coppia gay (caso realmente accaduto a Denver negli USA). Per Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita & Famiglia «Zan e i suoi compari, col pretesto di voler proteggere le persone omosessuali o transessuali modificando gli articoli 604 bis e ter del Codice penale, in realtà toglieranno la libertà di pensiero e di parola alla maggioranza degli italiani e a quanti si battono contro l'ideologia gender insegnata nelle scuole ai nostri bambini, a quanti credono che i nascituri nascono da e hanno bisogno di mamma e papà, a quanti credono che i sessi sono due, maschio e femmina«. Perché creare una «categoria protetta privilegiata», di persone da tutelare in base al proprio comportamento sessuale, violando palesemente il principio costituzionale di uguaglianza di tutti i cittadini?». Per Pro Vita & Famiglia, infatti, «esistono tantissime discriminazioni: o basate sull'età; o basate sulla disabilità; o politiche; o sindacali; o sessuali; o basate sulle condizioni sociali; o basate sulla lingua; o basate sulle caratteristiche fisiche, sui tratti somatici, sull'altezza, sul peso; o basate sullo stato di salute; o basate sulle convinzioni personali. Perchè le discriminazioni dovrebbero essere solo contro omosessuali e trans o di genere? Che facciamo creiamo una legge per ogni categoria?». Per PV&F infine «la legge tutela ogni persona. Una cosa è la protezione dalla violenza altra cosa è la censura: in questo caso si arriverà a sanzionare persino con la reclusione ogni manifestazione di non approvazione o di contrasto alle posizioni LGBT, interpretabile come istigazione alla discriminazione omotransfobica. E' un vero e proprio scandalo».

Le Firme

Scopri La Verità

Registrati per leggere gratuitamente per 30 minuti i nostri contenuti.
Leggi gratis per 30 minuti
Nuove storie
Preferenze Privacy