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Corvo e veleni: è bufera sul tribunale dei dossier
Da sinistra: Raffaele Cantone, Sergio Sottani e Raffaele Guadagno (Ansa-Imagoeconomica)

Nel pc del cancelliere che scaricava atti riservati in Procura, le carte sugli incarichi affidati da un giudice (imputato) al marito della presidente del Penale. Sponsorizzata da Luca Palamara nella spartizione tra correnti.

I primi a non fidarsi dei magistrati sono i magistrati
Imagoeconomica

Ci mancava soltanto il Corvo. Come se nell’inchiesta di Perugia non bastassero i misteri e gli spioni, nel Palazzo di giustizia umbro spunta pure un anonimo spargitore di veleni. Una gola profonda che qualche tempo fa recapitò a chi di dovere un esposto senza firma in cui si denunciavano gli stessi magistrati.

Perugia indaga sugli intrighi dei pm rivelati dalla «Verità»
Il procuratore generale di Perugia, Sergio Sottani (Imagoeconomica)
Mossa clamorosa del procuratore generale Sergio Sottani, che ordina verifiche sulla vicenda delle toghe umbre che chattavano con la persona cui hanno sequestrato il cellulare e sulla gestione del caso dei presunti dossieraggi.
I pm sapevano di violare la legge
Cosimo Ferri (Imagoeconomica)
Prima di intercettare Luca Palamara & C. all’hotel Champagne, un magistrato aveva avvisato il procuratore di Perugia di «molteplici contatti» tra un indagato e il parlamentare Cosimo Ferri. Che non poteva essere ascoltato. Ma la captazione andò avanti, e sconvolse il Csm.
I pm di Perugia mettono in piazza le fonti del cronista della «Verità»
Raffaele Cantone (Ansa)
I tabulati telefonici del nostro vicedirettore agli atti del procedimento sulla guerra interna a Piazzale Clodio. Per la dannosa fuga di notizie sul Palamara-gate, gli altri giornali invece sono stati tutelati con gli «omissis».
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