open renzi

Nelle mail dell'inchiesta sulla fondazione Open, il progetto di «character assassination» nei confronti di grillini e antirenziani. Ci si appoggia anche a un hacker per creare scoop e dossier da passare ai giornali.
I pr renziani salvati dal supporter di Open
Matteo Renzi (L.Lezza/Getty Images)
La Dot Media, agenzia che curava l'organizzazione della Leopolda, fu messa in liquidazione e venne venduta a una società a sua volta rilevata da un'azienda hitech sostenitrice della fondazione. Che si è poi aggiudicata un appalto con l'Inps.
Bianchi promoter d’affari con Pirelli per l’agenzia che curava la Leopolda
Alberto Bianchi (Ansa)
L'ex presidente di Open provò a trovare nuovi clienti per la fidata società Dot Media.
La faida tra competenti nelle carte su Open
Corrado Passera (Ansa)
L'economista Luigi Zingales sparlava di Corrado Passera con Alberto Bianchi, Marco Carrai e i colleghi Antonio Merlo e Luigi Guiso: «Scende in campo al centro, sciagura per Matteo». Tra gli spin doctor dell'ex premier, dissidi anche sull'idea di coinvolgere Francesco Giavazzi: «Consulente di troppi governi».
Non ci hanno ancora spiegato chi e perché saldava i conti a Renzi
Matteo Renzi (Ansa)
I voli in jet privato negli Usa costati 135.000 euro, il libro autocelebrativo da 130.000: una fondazione non serve per queste attività. Eppure, a eccezione della «Verità», i giornali rinunciano a porre quesiti.
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