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Prima la caccia ai renitenti del siero, adesso ai presunti russofili. Rifiutare la divisione tra buoni e cattivi costa l’emarginazione.
Un medico impegnato da due anni nella lotta contro la pandemia (è tra coloro che in un grande ospedale procedono alle intubazioni di pazienti i cui polmoni sono collassati) mi ha dato una lucida definizione a proposito della campagna vaccinale. Chi si sottopone all’inoculazione anti Covid non fa un atto d’amore verso la collettività, come dicono politici e professori: compie un atto di egoismo.