Lucia Borgonzoni (Imagoeconomica)
Il sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni: «Tavoli aperti per regolare anche la rielaborazione di opere attraverso l’intelligenza artificiale».
Nella Sale d'Arme di Palazzo Vecchio a Firenze, 90 istantanee raccontano il conflitto russo-ucraino, attraverso gli occhi dei civili e dei militari coinvolti. Un viaggio senza respiro attraverso le difficoltà e la durezza della guerra.
Novanta istantanee per raccontare il conflitto russo-ucraino. A Firenze, nella Sale d’Arme di Palazzo Vecchio, è possibile visitare gratuitamente la mostra La primavera di Kiev: NFT per l’Ucraina.
Un evento che nasce dall’iniziativa di Innov Art di Trefoloni Associati, agenzia di comunicazione integrata attiva da oltre 15 anni, con la copromozione del Comune di Firenze. Dietro alla lente, Niccolò Celesti, fotografo e fotoreporter, autore di lavori dall’India, Africa, Sud America ed Europa pubblicati sui più noti giornali e settimanali italiani e internazionali.
Durante il mese trascorso in Ucraina, Celesti ha immortalato un viaggio senza respiro attraverso le difficoltà e la durezza della guerra, alla ricerca di un bagliore di umanità tra le macerie e le ostilità nei dintorni della capitale, dove l'autore ha persino rischiato la vita, preso di mira da un cecchino nel sobborgo di Irpin.
Le immagini in mostra sono divise in cinque capitoli (di circa 20 istantanee ciascuno) dai titoli evocativi: la Fuga, la Guerra, i Soldati, i Bunker e i Ritratti. Ogni fotografia racconta un lato diverso del conflitto, come raccontato dai civili ma anche dai militari. Veri e proprio squarci di vita e scenari attraverso un punto di vista unico, alternativo e vicino alla realtà quotidiana intorno alla battaglia di Kiev, tra marzo e aprile 2022.
Ha raccontato Niccolò Celesti: «All’inizio l’intento voleva essere quello di non seguire i fatti principali della guerra, ma di provare a viverla nei panni degli ucraini cercando soprattutto di avere notizie dai civili e dai volontari, alla ricerca di angolature diverse rispetto ai titoli, alle immagini, ai video che i bastioni dell’informazione propongono globalmente».
Grazie alla collaborazione con Innov Art, tutte le fotografie sono state trasformate in NFT - token non fungibili - e messe in vendita sulla pagina e-commerce Innovart.it. Acquistabili con pagamenti convenzionali (carta di credito, Paypal, etc) o anche con il proprio cripto wallet, il ricavato dalla vendita di ogni NFT verrà devoluto alla raccolta fondi Firenze per Kiev.
In merito all’iniziativa sono intervenuti il sindaco di Firenze Dario Nardella e l’assessore al welfare Sara Funaro. Il primo cittadino si è definito «lieto di ospitare una iniziativa innovativa che coniuga la crudezza dei combattimenti, magistralmente documentata negli scatti di Celesti, alla nuova forma d’arte degli NFT . Questa mostra ci aiuta a tenere alta l’attenzione su una guerra che non è più in prima pagina ma che non è meno sanguinosa e devastante».
«Non si ferma la solidarietà di Firenze in favore dell’Ucraina, colpita ormai da diversi mesi da una guerra di cui non intravediamo la fine. Ci auguriamo che anche con questa esposizione sia possibile raccogliere fondi attraverso l'iniziativa che abbiamo lanciato con la Croce Rossa Italiana - Comitato di Firenze per dare un aiuto concreto alla popolazione» ha aggiunto poi Funaro.
Dante Trefoloni fondatore e direttore di Trefoloni Associati e Ginevra Agnitti, coordinatrice di Innov Art hanno raccontato la loro decisione di dare vita a questa importante mostra (la prima a cura dell’associazione), affermando come «da tempo volevamo tornare a occuparci di Arte e Cultura, riprendere un cammino che in passato avevamo già percorso. L'incontro con il lavoro di Celesti è avvenuto quasi per caso, curiosando sui social. È stata la scintilla per ripartire, ispirati dall'impegno sociale trasmesso da questi scatti che raccontano l’orrore della guerra. Abbiamo scelto di mettere in pratica l'esperienza sviluppata dall’agenzia sui temi della blockchain negli ultimi anni, impiegando le nostre competenze per un progetto utile alla popolazione colpita dal conflitto, una scelta che ci è sembrata obbligata per la prima mostra targata Innov Art».
Con l'apparizione di bitcoin e blockchain nel 2009 è nata l'era digitale. Dapprima snobbata, si è sviluppata gradatamente sino al 2016, per poi passare a un ulteriore stadio di sviluppo esponenziale dal 2020. E se al momento sono le criptovalute - e il mondo blockchain adiacente - a catturare l'attenzione di imprenditori e investitori (non solo retail), la nuova generazione è già oltre: tuffatasi a piè pari nel metaverso e nel mondo degli Nft, dove idee e immaginazione rappresentano il nuovo sogno realizzabile e nuovi mercati possono essere creati da zero. Un ambiente virtuale (ecosistema) che sviluppa effetti pratici sul mondo reale (in campo finanziario, industriale e nei servizi).
Con le cryptovalute, partendo da bitcoin - con future quotato al Cme - a Ethereum, transitando per dogecoin, altcoin e defi si è in presenza di una nicchia di mercato finanziario altamente volatile ed in rapida evoluzione. Ma la tecnologia Blockchain (letteralmente «catena di blocchi») non è limitata al settore crypto, anzi... sfrutta le caratteristiche della rete informatica e consente di gestire e aggiornare in maniera condivisa un registro con dati e informazioni, distribuendoli senza la necessità di un’ente centrale di emissione, controllo e verifica. Le applicazioni della Blockchain sono praticamente infinite e già ora si utilizzano in numerosi settori che necessitano di disintermediazione e decentralizzazione. In finanza le transazioni avvengono in modo più rapido e semplice e nell'ambito produttivo industriale la blockchain consente - tramite la rete - di eseguire la maggior parte dei processi all’interno della produzione (per esempio l’approvvigionamento di pezzi di ricambio, la consegna di componenti per la produzione) con il vantaggio che tutti i soggetti coinvolti possono visualizzare e valutare le singole fasi in qualsiasi momento ed aiuta quindi anche ad identificare e rimediare a guasti od errori all’interno delle fasi di produzione. Con l’aiuto della tecnologia blockchain, è possibile non solo automatizzare ulteriormente i processi di produzione ma possono anche sorgere nuovi modelli di business.
Relativamente al metaverso (termine coniato da Neal Stephenson nel libro Snow crash del 1992 e tornato alla ribalta con a decisione di Mark Zuckerberg di chiamare Meta la holding del gruppo che controlla le piattaforme Facebook, Whatsapp, Instagram) si tratta di una ibridazione tra il mondo reale e i vari mondi digitali che possono essere creati grazie alle tecnologie 3D (contenuti che possono essere salvati anche in cloud), un universo digitale con realtà virtuale e realtà aumentata, condivisa tramite internet dove si è rappresentati da un avatar. Nel metaverso si accede tramite visori 3D e si vivono esperienze virtuali (interagire, creare oggetti o proprietà virtuali, andare a concerti, conferenze, viaggiare). Anche Microsoft si è già attivato tramite la piattaforma Mesh su Teams con cui si può creare un avatar con cui, per esempio, partecipare alle riunioni. Per quanto concerne gli Nft, da sei mesi hanno iniziato a riscuotere un successo clamoroso: la nuova frontiera dell'arte come investimento. Via via riusciamo a comprendere sempre più ciò che questo nuovo mondo digitale può offrire. Ma molti ne restano fuori per mancanza di dati, poca conoscenza, difficoltà all'approccio pratico tra criptovalute, bitcoin, wallet, piattaforme blockchain, smart contract, Nft.
Imperativo ora è quindi conoscere perché bitcoin, blockchain, smart contract, Nft permeano ormai anche la nostra quotidianità. La conoscenza ci consente di valutare e decidere come muoverci (od anche di restare alla finestra). Molti gli eventi in calendario da sfruttare per cogliere queste opportunità: il prossimo interessante evento è Metaforum Lugano: si terrà lunedì 13giugno (accessibile anche in streaming) e tratterà di crypto, blockchain, Nft (e non solo) con un fitto programma di conferenze, tavole rotonde e relatori di livello internazionale, game changer e nomi rilevanti. Oltre all'area espositiva vi sarà l'opportunita di acquistare opere d'arte uniche e insostituibili, Nft e token di risorse digitali attraverso un'asta di beneficenza. A seguire il Crypto Expo Milan (dal 23 al 26 Giugno 2022): una delle più influenti conferenze italiane dedicata all’adozione della tecnologia blockchain e cryptovalute, ecosistemi di DeFi, Nft, metaverso (quattro giorni di full immersion). Da segnalare anche il Bitcoin Networking Meetup (28 giugno 2022 Austin, Texas) e il Crypto Expo Dubai (5-6 ottobre 2022).
Tra le novità presentate recentemente da Borsa Italiana, dal 7 giugno è partita la quotazione a Piazza Affari del primo Etf Exchange-traded fund a tema crypto, con il nome Btc Im ed Isin: FR0014002IH8. Realizzato da Melanion Capital, società indipendente francese specializzata nella gestione di investimenti alternativi. Alla presentazione a Palazzo Mezzanotte sono intervenuti Cyril Sabbagh, amministratore delegato di Melanion Capital e Nicolas Bertrand, consulente e ambasciatore del Global Blockchain Business Council ed ex membro del consiglio di Borsa Italiana. Il sottostante di questo Etf è costituito da azioni di aziende operanti nell'ecosistema crypto (sostanzialmente società miners Usa e Canadesi, e di società che presentano asset in crypto nei loro bilanci, quali Tesla e Coinbase). Inizialmente quotato su Paris Euronext ed ora anche su Borsa Italiana con un Ter di 0.75%. È opportuno evidenziare come alla Borsa di Toronto siano già disponibili Etf su bitcoin spot; a Wall Street la Sec ha autorizzato sinora diversi Etf che replicano il prezzo di bitcoin (ma non sono collateralizzati da Btc spot) ed alcuni Etf basati sul contratto future quotato al Cme.
Dopo il bitcoin e il metaverso arrivano gli Nft (Non-fungible token) che spingono la frontiera degli investimenti e del collezionismo nella metafisica della finanza sfruttando le opportunità della tecnologia digitale. eToro è considerato un pioniere delle criptovalute. Ha comprato 100 bitcoin nel novembre 2012 quando il prezzo era di soli 12,29 dollari. Lo stesso anno, il suo Ceo e co-fondatore, Yoni Assia ha scritto con Vitalik Buterin il libro bianco per Colored Coins.
Si ritiene che questi gettoni siano i primi NFT in assoluto, un mercato che ha superato i 40 miliardi di dollari nel 2021 e sta crescendo ad un ritmo esponenziale. Nel 2019 ha acquisito Delta, unica app sul mercato che offre agli investitori una visione dal vivo di tutto ciò che si trova nel loro portafoglio di investimenti compresi gli NFT. In questo ribollire di tecnologia come procede il metaverso? Quali le nuove professioni? Sarà un bene o un male per le nuove generazioni già molto virtuali? Con Guy Hirsch, managing director di eToro.Art proviamo a rispondere a queste domande.
Da quando Mark Zuckenberg lo ha annunciato come evoluzione di Facebook, c’è grande fermento. Ma cos’è realmente il metaverso?
«Come ultima frontiera tra il mondo reale e quello virtuale, il metaverso rappresenta l'evoluzione più probabile di internet nei prossimi anni. Coniato per la prima volta dai romanzi di Neal Stephenson del 1992 The Virtual Samurai e Snow Crash, il metaverso si riferisce a un mondo virtuale dove gli utenti possono muoversi come avatar, interagire socialmente ed economicamente, con altre persone».
Raccontato così sembra più un gioco che un investimento
«Anche se ancora nelle sue fasi iniziali, secondo Bloomberg il metaverso potrebbe diventare un mercato da 800 miliardi di dollari entro due anni, a beneficio di industrie che vanno dal gioco e dalla pubblicità, agli NFT e alla moda di lusso».
Come funziona?
«Noi crediamo che il metaverso sia un fenomeno culturale, non una montatura, ma una realtà in cui già viviamo. Paghiamo le bollette, interagiamo con gli amici e consumiamo contenuti online. In molti modi, siamo già parte del metaverso. Significa una transizione verso una cultura veramente globale e in un mondo che non ha confini. Le possibilità di una simile realtà sono incredibilmente stimolanti. Immaginate un mondo che è aperto e disponibile per tutti, ovunque». Su internet però si cullano anche molte illusioni«Il potenziale può sembrare infinito, ma la diffusione non sarà facile né sarà immediata. Il metaverso richiede una maggiore capacità di elaborazione, larghezza di banda e miglioramenti all'hardware - cuffie, occhiali, smartphone e servizi cloud».
A suo parere dove sta andando il mercato?
«Secondo i nostri dati durante il primo trimestre 2022, gli investitori italiani hanno posto maggiore attenzione alle cripto, andando alla scoperta dei token decentralizzati del metaverso. The Sandbox (+208% q/q) e Axie Infinity (+43% q/q) sono stati i token a registrare l’aumento di popolarità più consistente in Italia nei primi tre mesi dell’anno, seguiti da Decentraland che ha avuto un aumento del 9% delle posizioni detenute trimestre su trimestre».
Cosa significa? C’entra ancora il metaverso?
«Con l'affermarsi della nuova evoluzione di internet (Web3 e il metaverso), vedremo naturalmente un maggiore afflusso di capitali e utenti in questo spazio. Più specificamente, le criptovalute saranno parte integrante di come la realtà virtuale e il metaverso sono costruiti. Gli utenti saranno in grado di acquistare, vendere e scambiare beni virtuali utilizzando criptovalute attraverso il metaverso. Per quanto riguarda i Non-Fungible Tokens (NFT), potremmo anche vedere la trasformazione nella versione digitale (tokenizzazione) dei beni del mondo reale, rappresentati e scambiati sulla blockchain».
Chi è l’investitore tipo delle criptovalute? L’Italia come si sta comportando?
«Secondo il nostro ultimo Retail Investor Beat, un sondaggio globale che esamina i temi che attualmente influenzano le decisioni di investimento e le prospettive di 8.500 investitori retail, le criptovalute sono ora la seconda asset class più posseduta a livello globale dopo le azioni nazionali e costituiscono in media il 31% dei portafogli degli investitori. In Italia, il 29% degli intervistati è investito in criptovalute, il 5% in più rispetto alle azioni nazionali (24%). Le criptovalute costituiscono in media il 27% dei portafogli italiani. Il 47% degli investitori cripto italiani ha un'età compresa tra i 35 e i 44 anni, seguito dai 18-34enni (42%)».
Ci sono altre motivazioni all’investimento oltre all’evidente desiderio di guadagno?
«Quando è stato chiesto quale fosse il motivo principale per cui investono in criptovalute, gli intervistati hanno detto che si tratta di una classe di attività trasformativa (32%), di una riserva di valore (21%), di una copertura contro l'inflazione (19%) e di un tema di investimento a lungo termine (25%)».
Resta il fatto che si tratta di investimenti ad alto rischio come dimostra la volatilità dell’investimento.
«Le criptovalute non sono state immuni dall'incertezza recente, causata dall'inflazione alle stelle, dall'aumento dei tassi d'interesse e dalla grande incertezza geopolitica. Tuttavia, i nostri dati mostrano chiaramente che un numero crescente di investitori italiani crede che le criptovalute non solo sono qui per restare ma possono, e dovrebbero, giocare un ruolo importante in un portafoglio di investimento diversificato e pensato per il lungo termine. Il fatto che sempre più persone considerino le criptovalute come un'interessante riserva di valore, una copertura dell'inflazione e le vedano come un investimento a lungo termine sono tutti indicatori di una maggiore maturità intorno alle cripto nel loro complesso».
Quanto è importante regolamentare questo mercato?
«Sosteniamo in pieno le misure di regolamentazione progettate per accelerare l'innovazione e allo stesso tempo proteggere ed educare gli investitori. Speriamo che qualsiasi misura messa in atto bilancerà la necessità di protezione dei clienti con il desiderio di sostenere la loro partecipazione nei mercati delle criptovalute. In definitiva, ci auguriamo che il regolatore contribuisca alla diffusone di una tecnologia che può non solo fornire benefici reali al settore dei servizi finanziari, ma anche facilitare una maggiore inclusione finanziaria a livello globale».
Come mai una piattaforma di investimenti social come la vostra ha lanciato eToro.art?
«Essendo un'azienda con un occhio costantemente rivolto a "cosa c'è dopo", eToro vede un enorme potenziale nel metaverso e in una serie di nuovi asset digitali. eToro ha una comunità di oltre 27 milioni di utenti registrati che vogliono accedere a tecnologie nuove ed emergenti. Essendo una delle prime aziende ad offrire criptovalute insieme ad asset più tradizionali, è naturale che eToro funga da ponte per portare nuovi utenti agli NFT e al metaverso. Siamo incredibilmente entusiasti di vedere gli sviluppi in questo spazio nei prossimi mesi».
eToro farà trading di NFT?
«I clienti di eToro possono visualizzare la collezione di NFT di blue chip di eToro. che include progetti come Bored Ape Yacht Club, CryptoPunks e World of Women, su eToro.art, così come i progetti di artisti emergenti. Gli utenti di eToro possono visualizzare ed esplorare gli NFT sull'app Delta. Ulteriori funzionalità, tra cui l'accesso all'acquisto e alla vendita di NFT tramite una terza parte, sono in arrivo».
«Chiedi a uno scrittore di fantascienza e si inventerà qualcosa. Poco dopo qualcun altro vorrà metterlo in pratica». La dichiarazione della scrittrice Margaret Atwood non potrebbe essere più attuale. È davvero possibile che i mondi fantascientifici (e spesso distopici) di cui abbiamo letto o che abbiamo visto interpretati sul grande schermo, diventano la nostra nuova realtà?