I nostalgici dei diktat di quattro anni fa tornano in prima linea: il virus infetta più persone e loro lanciano allarmi e catastrofici presagi. Ma ospedali e terapie intensive sono vuote. Questa non è l’estate del 2020.
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Da due anni assistiamo al bando delle informazioni contrarie alla narrazione dominante su virus e vaccini, bollate come «fake news». Il bavaglio è stato giustificato in nome della salute pubblica. Ma resta un inganno.
Gianni Riotta (Ansa)
Mario Monti è stato un precursore: ora Nicola Zingaretti promette guerra alle «fake news», mentre Gianni Riotta accusa chi, criticando il pass, osa schierarsi contro Mario Draghi. Così, la stampa celebra orgogliosa la sua stessa servitù.
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In epoca di pandemia le opinioni cambiano. E ciò che sembrava folle diventa realtà.
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Invece di accettare un serio dibattito sulla vaccinazione di massa, si cerca di delegittimare chi sottopone ad analisi critica il punto di vista dominante. Mentre il business foraggia social e i cosiddetti siti anti bufala.