- Nonostante le richieste della politica, il listino rimane operativo perdendo a fine seduta (la seconda peggiore dal 1998) oltre l'11%. Lo spread con il bund sale a 228 punti. Male pure il resto d'Europa. La Bce sta a guardare.
- Fino al pomeriggio balletto tra l'ad di Borsa italiana, Raffaele Jerusalmi, e Paolo Savona. Alla fine decide l'ex ministro: «Nessun segnale anomalo, chiudere solo Milano sarebbe peggio».
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Wall Street perde terreno in seguito alle parole di The Donald che chiede una politica monetaria più difensiva. In segno positivo le piazze europee. La Francia aiuterà le proprie aziende, l'Italia è più cauta.
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- Wall Street segue la scia ribassista dell'Europa, però la Casa Bianca invita alla calma. Ma i democratici parlano di sottovalutazione: vedono una chance per cacciare il presidente. La Fed non tocca i tassi.
- Chi accetta di correre rischi può acquistare ora per rivendere quando il panico sarà scemato. Interessanti banche, Paesi emergenti, titoli industriali ma anche l'Italia.
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Tutte giù le Borse europee e anche quella Usa. Non si tratta più di vendite da panico. E molti scommettono che le banche centrali dovranno armarsi di un nuovo bazooka.