
Oggi scadono i termini per le comunicazioni all'Agenzia delle Entrate per il Superbonus
Entro oggi è possibile per i privati cittadini, soggetti Irpef, trasmettere all'Agenzia delle Entrate le opzioni per la cessione del credito fiscale, a una banca o a una impresa, e per lo sconto in fattura relativi agli interventi edilizi realizzati nel 2021 e anche per le rate residue di eventuali pagamenti frazionati di lavori eseguiti nel 2020 e pagati parzialmente nel 2021.
Questa scadenza non vale per le società e per leSuperbonus, scadono i termini per le comunicazioni all’Erario che sono tenute a presentare la dichiarazione dei redditi entro il 30 novembre 2022: per questa categoria di soggetti il termine per l'opzione relativa alla cessione del credito fiscale o allo sconto in fattura c'é tempo fino al 15 ottobre. Il rischio per molti privati é perdere decine di migliaia di euro perché le banche non accettano più nuove pratiche, visto che le limitazioni del governo hanno, di fatto, fermato tutto il sistema dei bonus.
E' quanto ricorda Unimpresa in un documento sui bonus edilizi, secondo il quale il problema principale é il blocco delle banche che nasce da motivi di compensazione fiscale: gli istituti, infatti, possono compensare i crediti fiscali fino a un tetto specifico, corrispondente al proprio giro d'affari. L'aspetto principale é la capienza fiscale: ogni banca, per dimensione e giro d'affari, ha in generale un tetto massimo di crediti fiscali che può compensare con lo Stato e la maggior parte delle banche ha raggiunto il proprio tetto. Secondo Unimpresa, il mercato dei bonus edilizi, dal bonus casa al 110%, vale per quanto riguarda il coinvolgimento del settore bancario, quasi 40 miliardi di euro.
I crediti fiscali acquistati e pagati dalle banche sono così ripartiti: Intesa Sanpaolo 20 miliardi (16 miliardi relativi a pratiche accettate e 4 miliardi gia' pagati), Poste Italiane 7,4 miliardi, Banco Bpm 4 miliardi, Iccrea 1,5 miliardi, Unicredit 1,2 miliardi, Bper 1 miliardo, Cdp 400 milioni. In questo enorme giro d'affari si sono inserite attività illecite. Le frodi sono state fatte principalmente in due modi: documentazione completamente falsa presentata in banca per ottenere denaro su lavori mai eseguiti, cioé cantieri fantasma; preventivi dei lavori gonfiati.
Le frodi scoperte finora ammontano a 4,4 miliardi di euro, oltre il 10% del volume dei crediti fiscali in ballo: 160 milioni di euro sono stati bloccati dall'Agenzia delle Entrate che ha rilevato situazioni a rischio; 2,3 miliardi di euro sono sotto sequestro della magistratura, dopo segnalazioni della stessa Agenzia delle Entrate o della Guardia di finanza; per i restanti 2 miliardi di euro circa sono invece oggetto di indagini in corso e sequestri.
«Il problema delle cessioni multiple dei crediti fiscali - commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara - é un problema tecnico, ma é ovviamente anche un problema politico che ha importanti e significativi risvolti economici. Il comparto edile, proprio grazie ai bonus del governo, era ripartito bene. Adesso, però, le limitazioni potrebbero improvvisamente congelare tutto».
La leggenda dei gesti bianchi. Il patriarca del tennis. Il primo italiano a vincere uno slam, il Roland Garros di Parigi nel 1959, bissato l’anno dopo. Se n’è andato con il suo carisma, la sua ironia e la sua autostima Nicola Pietrangeli: aveva 92 anni. Da capitano non giocatore guidò la spedizione in Cile di Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Tonino Zugarelli che nel 1976 ci regalò la prima storica Coppa Davis. Oltre a Parigi, vinse due volte gli Internazionali di Roma e tre volte il torneo di Montecarlo. In totale, conquistò 67 titoli, issandosi al terzo posto della classifica mondiale (all’epoca i calcoli erano piuttosto artigianali). Nessuno potrà togliergli il record di partecipazioni (164, tra singolo e doppio) e vittorie (120) in Coppa Davis perché oggi si disputano molti meno match.
Si è tenuto la settimana scorsa all’Hotel Crowne Plaza di Verona Durello & Friends, la manifestazione, giunta alla sua 23esima edizione, organizzata dal Consorzio di Tutela Vini Lessini Durello, nato giusto 25 anni fa, nel novembre del 2000, per valorizzare le denominazioni da esso gestite insieme con altri vini amici. L’area di pertinenza del Consorzio è di circa 600 ettari, vitati a uva Durella, distribuiti sulla fascia pedemontana dei suggestivi monti della Lessinia, tra Verona e Vicenza, in Veneto; attualmente, le aziende associate al Consorzio di tutela sono 34.
In un momento storico in cui la fame torna a crescere in diverse aree del pianeta e le crisi internazionali rendono sempre più fragile l’accesso al cibo, una parte del mondo dello sport prova a mettere in gioco le proprie energie per sostenere le comunità più vulnerabili. È l’obiettivo della campagna Sport contro la fame, che punta a trasformare gesti atletici, eventi e iniziative locali in un supporto concreto per chi vive in condizioni di insicurezza alimentare.
La nuova iniziativa è stata presentata martedì 25 novembre alla Fao, a Roma, nella cornice del Sheikh Zayed Centre. Qui Focsiv e Centro sportivo italiano hanno annunciato un percorso di 18 mesi che attraverserà l’Italia con eventi sportivi e ricreativi dedicati alla raccolta fondi per 58 progetti attivi in 26 Paesi.
L’apertura della giornata è stata affidata a mons. Fernando Chica Arellano, osservatore permanente della Santa Sede presso Fao, Ifad e Wfp, che ha richiamato il carattere universale dello sport, «linguaggio capace di superare barriere linguistiche, culturali e geopolitiche e di riunire popoli e tradizioni attorno a valori condivisi». Subito dopo è intervenuto Maurizio Martina, vicedirettore generale della Fao, che ha ricordato come il raggiungimento dell’obiettivo fame zero al 2030 sia sempre più lontano. «Se le istituzioni faticano, è la società a doversi organizzare», ha affermato, indicando iniziative come questa come uno dei modi per colmare un vuoto di cooperazione.
A seguire, la presidente Focsiv Ivana Borsotto ha spiegato lo spirito dell’iniziativa: «Vogliamo giocare questa partita contro la fame, non assistervi. Lo sport nutre la speranza e ciascuno può fare la differenza». Il presidente del Csi, Vittorio Bosio, ha invece insistito sulla responsabilità educativa del mondo sportivo: «Lo sport costruisce ponti. In questa campagna, l’altro è un fratello da sostenere. Non possiamo accettare che un bambino non abbia il diritto fondamentale al cibo».
La campagna punta a raggiungere circa 150.000 persone in Asia, Africa, America Latina e Medio Oriente. Durante la presentazione, tre soci Focsiv hanno portato testimonianze dirette dei progetti sul campo: Chiara Concetta Starita (Auci) ha descritto l’attività delle ollas comunes nella periferia di Lima, dove la Olla común 8 de octubre fornisce pasti quotidiani a bambini e anziani; Ornella Menculini (Ibo Italia) ha raccontato l’esperienza degli orti comunitari realizzati nelle scuole tanzaniane; mentre Maria Emilia Marra (La Salle Foundation) ha illustrato il ruolo dei centri educativi di Haiti, che per molti giovani rappresentano al tempo stesso luogo di apprendimento, rifugio e punto sicuro per ricevere un pasto.
Sul coinvolgimento degli atleti è intervenuto Michele Marchetti, responsabile della segreteria nazionale del Csi, che ha spiegato come gol, canestri e chilometri percorsi nelle gare potranno diventare contributi diretti ai progetti sostenuti. L’identità visiva della campagna accompagnerà questo messaggio attraverso simboli e attrezzi di diverse discipline, come illustrato da Ugo Esposito, Ceo dello studio di comunicazione Kapusons.














