2020-02-11
Sulla nave infetta ci sono 35 italiani
Le autorità giapponesi hanno bloccato in porto la Diamond princess: i malati sono saliti da 10 a 135 in meno di una settimana. Concessi 90 minuti d'aria ogni due giorni.Dopo una settimana, non sembra esserci ancora un epilogo alla vicenda della Diamond princess, la nave da crociera di proprietà dell'americana Carnival corporation. L'imbarcazione, partita per un giro di due settimane intorno alle coste giapponesi e cinesi, da martedì scorso è stata messa in quarantena al largo di Yokohama, nel Paese nipponico. La misura è stata presa dal governo di Tokyo dopo aver appreso di un caso di contagio da coronavirus (un viaggiatore sceso dalla nave il mese scorso a Hong Kong). I 3.700 passeggeri, di cui 35 italiani (25 membri dell'equipaggio, tra cui il comandante Gennaro Arma, e 10 turisti) sono stati quindi obbligati a rimanere sulla nave. Un provvedimento estremo ma necessario: secondo gli ultimi dati diffusi dalla Cnn, infatti, in meno di una settimana i casi di contagio sono saliti da 10 a 135, gli ultimi 65 scoperti ieri. Non sono state rilasciate dichiarazioni ufficiali sulla nazionalità dei nuovi infetti, ma sembrerebbero essere principalmente giapponesi, oltre che australiani, americani, filippini, canadesi, britannici e ucraini.Il 7 febbraio scorso alcuni dei contagiati erano stati fatti sbarcare e portati in ambulanza nelle strutture preposte. In totale sarebbero circa 100 i passeggeri già ricoverati in ospedale. Per tutti gli altri, il periodo di isolamento potrebbe durare fino al 19 febbraio. Sebbene lo scenario ricordi quello di un film dell'orrore, con una nave fantasma diventata di fatto una prigione galleggiante, il morale dei passeggeri rimane abbastanza alto. A testimoniarlo ci sono, per esempio, gli aggiornamenti quotidiani su Facebook di «Allegra Viandante» lo pseudonimo scelto da un'italiana a bordo della nave con il marito. Con il suo smartphone filma dalla sua cabina il molo del porto di Yokohama, la fila di ambulanze presenti e il personale sanitario con le tute bianche antisettiche. «Ogni anima su questa nave è provvista di un termometro personale da usare ogni quattro ore informando subito l'equipe medica nel caso in cui la temperatura corporea superi i 37,5 gradi. La nave continua a ricevere ininterrottamente forniture di ogni tipo tra cibo sicuro, medicinali, salviette disinfettanti e maschere da cambiare almeno due volte al giorno. Il governo giapponese sta prendendo molto sul serio questa situazione di crisi, così come la compagnia di crociera. Nella fatale sfortuna, mi sento davvero molto fortunata e mi auguro che il peggio sia passato», racconta la nostra connazionale. A bordo della nave si inganna il tempo come si può, ai passeggeri è concesso uscire sul ponte solo per un'ora e mezza ogni due giorni. L'equipaggio ha distribuito puzzle e giochi da tavola, mentre il sito per adulti CamSoda si fa pubblicità offrendo un altro rimedio contro la noia: sessioni gratuite di incontri hot via webcam per tutti i passeggeri della nave. Ma non c'è troppo da scherzare. Con l'aumento delle persona contagiate, i medici nipponici hanno lanciato l'allarme: «La vicinanza eccessiva tra gli individui a bordo della nave incrementa enormemente il rischio di infezione». Nonostante ciò, le autorità giapponesi non annunciano nessun dietrofront. Per tutelare chi sta sulla terraferma, è richiesto un sacrificio a circa 3.600 persone. A dimostrazione che ogni nazione, per combattere la pandemia, non scende a compromessi, gestendo l'emergenza come meglio crede.
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