2024-05-17
«Niente pubblicità per le merendine». Anche in commissione è scontro sulla sugar tax
True
Dopo il rinvio della tassa al Senato, duro confronto tra maggioranza e opposizione. La settimana prossima gli emendamenti, con il nodo Nutriscore e la limitazione della pubblicità di prodotti ad alto contenuto di zuccheri e acidi grassi in alcune fasce orarie.Mentre l'aula del Senato approvava il rinvio della sugar tax al luglio del prossimo anno, in commissione Affari sociali andava in scena un duro scontro tra maggioranza e opposizione proprio sullo stesso argomento. Le coincidenza dei calendari parlamentari, infatti, hanno voluto che a Montecitorio l'iter delle legge per la lotta all'obesità, fermo dallo scorso dicembre, riprendesse proprio nel giorno in cui a Palazzo Madama approdava in aula il Ddl Superbonus che oltre alle discusse norme sullo “spalmacrediti” volute dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, conteneva anche il rinvio dell'entrata in vigore della tassa sulle bevande zuccherate. Il fatto è che praticamente tutti i testi in esame prevedono la sugar tax, e il relatore Roberto Pella (di Forza Italia) è intervenuto con degli emendamenti per accordare il testo con quanto contemporaneamente approvato dai senatori. A quel punto, in commissione, è stata bagarre, col deputato del M5s Andrea Quartini, firmatario della proposta di legge abbinata a quella di Pella, che è andato su tutte le furie accusando Pella e tutta la maggioranza essere supino ai voleri delle lobbies e di governare per conto delle multinazionali. La replica di Pella è stata altrettanto dura, tanto che a cercare di riportare la calma è stato l'esponente del Pd Marco Furfaro, dando in sostanza ragione a Quartini ma aggiungendo che nemmeno le maggioranze di centrosinistra, in passato, sono riuscite a introdurre la sugar tax.Una volta ristabilito l'ordine, in commissione è stato poi fissato il termine per la presentazione degli emendamenti, che saranno votati la prossima settimana. Le due proposte iniziali da cui è scaturito il testo ora in mano a Pella sono simili in molti punti, ma quella di Quartini ha dei profili di maggiore severità soprattutto laddove prevede, all'articolo 7 e ai successivi, l'introduzione il famigerato Nutriscore che l'Europa vorrebbe adottare con un intento ostile all'Italia. In questo caso si tratterebbe di “un sistema di etichettatura che permetta di individuare in modo chiaro la salubrità di un prodotto, attraverso una scala cromatica che indica il rapporto tra la qualità nutrizionale complessiva dell'alimento e il suo valore energetico, nonché la presenza all'interno del prodotto, in rapporto al rispettivo fabbisogno giornaliero, dei seguenti macronutrienti: proteine, carboidrati, zuccheri aggiunti, acidi grassi mono e polinsaturi e sali liberi”. Viene previsto anche il divieto di vendere attraverso i distributori automatici nei luoghi pubblici e nelle scuole “alimenti e bevande contenenti un elevato apporto totale di acidi grassi saturi, di acidi grassi trans, di zuccheri semplici aggiunti, di sodio, di nitriti, di nitrati e di altre sostanze in vario modo utilizzate, individuati ai sensi dell'articolo 6”. A completare il quadro, il divieto anche di fare pubblicità per gli stessi prodotti sulle reti televisive pubbliche e private “nel corso di trasmissioni televisive rivolte ai minori e nelle fasce orarie destinate al consumo dei pasti”. Per il resto, le due proposte propongono entrambe norme come bonus e sgravi per l'attività fisica, soprattutto per i minorenni, l'istituzione di un osservatorio sul fenomeno e campagne di informazione su tutti i media, circa l'importanza di un'alimentazione sana, dello sport e di uno stile di vita appropriato.
Il Tempio di Esculapio, all’interno del parco di Villa Borghese (IStock)
John Lennon e la cover del libro di Daniel Rachel (Getty Images)
Gianrico Carofiglio (Ansa)