2025-02-26
Su Boeri si muove l’anticorruzione. E per 110 intellettuali si deve dimettere
L’organismo di vigilanza della Triennale ha avviato una verifica sull’operato dell’archistar. Che non molla: «Su di me solo indizi».Alla vigilia del consiglio di amministrazione di domani, tra le proteste di 110 intellettuali milanesi, si muove anche l’anticorruzione della Fondazione Triennale sulla posizione del presidente Stefano Boeri, l’archistar coinvolta in un’inchiesta per turbativa d’asta e falso sugli appalti della Beic (Biblioteca europea d’informazione e cultura) e raggiunto la scorsa settimana da ben due interdittive da parte del giudice Luigi Iannelli: l’archistar non potrà per un anno presiedere concorsi pubblici né potrà concludere contratti con la pubblica amministrazione.È stato lo stesso organismo di vigilanza del museo di viale Alemagna a comunicarlo, ieri pomeriggio, in una mail al consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Enrico Marcora, che aveva sollevato la questione di «opportunità» della permanenza di Boeri alla presidenza per una possibile violazione del codice etico. «Il responsabile anticorruzione e l’organismo di vigilanza hanno già avviato le verifiche richieste, anche coinvolgendo gli altri organi competenti di Fondazione Triennale. I riscontri che emergeranno a seguito delle attività svolte saranno comunicati in coerenza con le disposizioni normative e procedurali interne». Del resto Marcora, il 20 febbraio scorso, si era limitato a domandare se, alla luce delle disposizioni del codice interno che presuppongono l’adesione a principi di integrità trasparenza e imparzialità, non fosse «il caso di valutare l’opportunità di una pronta remissione del mandato».Nell’inchiesta in cui è coinvolto l’ex assessore si parla di «collusioni» tra i partecipanti alla gara e la commissione aggiudicatrice (di cui era presidente Boeri) che avrebbe dovuto scegliere il progetto migliore. Per di più le parole usate dal giudice Iannelli che hanno disposto l’interdittiva sono chiare. Si parla di «spregiudicatezza» da parte dell’indagato e di «un rischio di recidiva» che per di più si correla «a tutte le occasioni di contatto economico con la pubblica amministrazione». A maggio sarà inaugurata la 24ª Esposizione internazionale, in programma fino a novembre 2025. Boeri sarà anche commissario generale dell’esposizione.Nel frattempo a Milano iniziano a montare le proteste tra le fila della società civile. Lunedì 110 professionisti milanesi hanno inviato una lettera a Fondazione Triennale, ministero della Cultura, Comune, Regione e Camera di commercio per chiedere la sospensione di Boeri dalla presidenza. «I sottoscritti chiedono alle istituzioni in indirizzo di attivarsi per la sospensione del presidente in carica, nell’interesse di Fondazione Triennale e dei suoi membri e nel rispetto del suo codice etico». A firmare la lettera ci sono architetti, urbanisti e critici d’arte del capoluogo lombardo. «Se c’è un codice etico in cui si stabilisce che tutti i collaboratori della Fondazione Triennale devono distinguersi per trasparenza e chiarezza, mi sembra opportuno che Boeri venga sospeso», dice Lorenzo Degli Esposti, uno degli architetti che hanno firmato la lettera di istanza di autotutela.Nella lettera inviata si spiega che «anche senza entrare nel merito della natura giuridica della Fondazione Triennale e della natura civilistica ed amministrativa dei contratti in corso», «allo stato attuale dei fatti tali misure interdittive paiono rendere la posizione del presidente in contrasto con il codice etico di Fondazione Triennale, basato su principi di “chiarezza e trasparenza, osservanza della legge e dei regolamenti interni, concorrenza leale”».Una missiva che non fa né caldo né freddo a Boeri, che di lasciare l’incarico non ci pensa proprio, come ha ribadito ieri: «Le misure interdittive decise dal gip riguardano solo l’attività di libero professionista dell’architetto e, quindi, non interferiscono con il suo ruolo di docente universitario presso il Politecnico di Milano e di presidente della Fondazione Triennale di Milano», ci ha tenuto a precisare ieri in sera l’ufficio stampa di Boeri, riconfermando che «le misure riguardano la sua attività di libero professionista (e non quella degli studi professionali Stefano Boeri Architetti e Stefano Boeri Interiors) e si riferiscono da un lato al divieto a partecipare come membro di giuria a concorsi pubblici e dall’altro al divieto di avviare - come singolo professionista - nuovi contratti con le amministrazioni pubbliche» e comunque si tratta «di misure interdittive temporanee (1 anno) emesse sulla base della valutazione di indizi di colpevolezza. Indizi (dunque non prove) che l’architetto Boeri conta di poter presto contestualizzare e confutare».«Io sono garantista, sono garantista con tutte le persone di questo Paese. Il più delle volte il mio garantismo mi ha dato ragione. Sono convinto che quello che ho detto per tutte le persone che sono state coinvolte in un procedimento penale valga anche per il presidente Boeri», spiegava ieri il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana. «Alla fine della sentenza di terzo grado, eventualmente si potranno fare delle richieste», ha aggiunto Fontana. Anche al ministero dei Beni culturali, al momento, mantengono una linea garantista, come Beppe Sala in Comune. Di sicuro non sono giornate semplici per l’archistar milanese. Anche dall’Albania non arrivano buone notizie. Nelle scorse settimane è stato arrestato il sindaco di Tirana, Erion Veliaj, sospettato di aver accettato tangenti e accusato di riciclaggio di denaro: il primo cittadino avrebbe beneficiato di gare d’appalto in modo illecito. Nel 2016 proprio Boeri aveva presentato insieme con Veliaj il piano strategico «Tirana 2030» per lo sviluppo dell’area metropolitana della capitale dell’Albania. Il premier Edi Rama, amico dell’architetto, ha difeso il sindaco spiegando che non «sussistono prove sufficienti per trattenerlo in carcere».Nel 2019 Boeri ha aperto un nuovo studio-laboratorio a Tirana insieme a giovani architetti albanesi. Su Internet c’è anche chi lo attacca, come il giornale online Citizens che, in un articolo del 28 gennaio scorso, accusa «l’architetto italiano Stefano Boeri» di aver «influenzato la cementificazione di Tirana».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.