2021-12-02
Uno studio avverte «Col vaccino salgono tra gli adolescenti rischi di miocardite»
La ricerca sui giovani di Hong Kong: colpiti da infiammazioni in 33 su 100.000. Ma l’Aifa dà l’ok all’iniezione per gli under 12.Il ragazzo quindicenne di Catanzaro ricoverato in terapia intensiva dopo la puntura non ha alcuna patologia pregressa. Ipotesi «tempesta di anticorpi»: potrebbe aver già contratto il Covid senza sintomi.Lo speciale contiene due articoli.Dopo il via libera dell’Ema, anche l’agenzia regolatoria italiana, l’Aifa, dice sì all’anti Covid per la fascia 5-11 anni, con due dosi del vaccino Pfizer «in formulazione specifica» e un terzo del dosaggio, a tre settimane di distanza. Ieri il presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, aveva annunciato che «le dosi del vaccino Pfizer per i bambini saranno pronte dal 13 dicembre», in Italia si dovrebbe partire il 23 dicembre. Babbo Natale con una bella iniezione da fare nel braccino, ecco la sorpresa in arrivo per i piccoli. Un farmaco sperimentato su nemmeno 2.000 creature.Eppure non si ha notizia di adolescenti sani morti per Covid. Chi è finito in ospedale, in terapia intensiva e poi non ce l’ha fatta purtroppo aveva altre patologie. Pediatri e scienziati poco seri omettono di precisare le cause del decesso classificato «per Covid» dei giovani, nemmeno rendono note le malattie di cui soffrivano prima di venire in contatto con il virus. Al contrario, aumentano gli studi che documentano reazioni avverse al vaccino anti coronavirus soprattutto nelle fasce di età più basse. Tra gli ultimissimi, un testo pubblicato quattro giorni fa dalla Oxford University press per la Infectious diseases society of American (Idsa), l’associazione medica statunitense che rappresenta medici, scienziati e altri professionisti sanitari specializzati in malattie infettive, fornisce dati sulle miocarditi riscontrate in giovani di Hong Kong. Si tratta del primo studio compiuto in Asia su queste reazioni avverse, affermano gli autori che riportano «un aumento significativo del rischio di miocardite/pericardite acuta dopo la vaccinazione di Comirnaty tra gli adolescenti maschi cinesi, specialmente dopo la seconda dose». Tra il 14 giugno il 4 settembre 2021, sono stati identificati 33 adolescenti su 100.000 (29 maschi e 4 femmine di età media 15 anni), che due giorni dopo la vaccinazione Pfizer hanno sviluppato miocardite/pericardite acuta, si legge nello studio coordinato da Gilbert T. Chua, del dipartimento di pediatria e medicina dell’adolescenza dell’Università di Hong Kong. Il professore, specializzato in immunologia pediatrica e malattie infettive, ha monitorato con il suo team gli eventi avversi nella fascia 12-17 anni attraverso il sistema della farmacovigilanza attiva, riscontrando 33 casi di infiammazione del tessuto muscolare del cuore. L’incidenza di miocardite/pericardite acuta è stata del 18,52%, precisamente del 3,37 dopo la prima dose e 21,22% dopo la seconda. Non è affatto poco, se consideriamo che i rischi importanti di Covid pediatrico sono minimi, gli effetti avversi dei vaccini sono frequenti e in potenza gravi, ma soprattutto che l’infezione naturale dà protezione più robusta e duratura. Interessante la precisazione degli studiosi, di non avere potuto fare raffronti, perché «non erano stati registrati casi di miocardite/pericardite negli anni precedenti». Una patologia dunque nuova, per quella fascia di età. Le conclusioni non sono rassicuranti: «C’è un aumento significativo del rischio di miocardite/pericardite acuta dopo la vaccinazione di Comirnaty tra gli adolescenti maschi», affermano gli autori, «specialmente dopo la seconda dose». Qualche giorno fa Alberto Villani, direttore della pediatria all’Ospedale del Bambino Gesù di Roma, sosteneva che «decine di migliaia di bambini sono stati vaccinati per Sars-Cov 2 negli Stati Uniti e in Israele: nessun report di effetti collaterali significativi degni di essere riportati sono arrivati, a oggi». Il professore non è al corrente di quanto emerge da indagini condotte in altre Paesi? I ricercatori di Hong Kong confermano che «il rischio di lesioni miocardiche in giovani individui sani, compresi gli atleti, a seguito dell’infezione da Covid-19 è pure considerevolmente elevato», però invitano i medici vaccinatori a prestare attenzione ai sintomi di infiammazione del tessuto muscolare del cuore. Inoltre raccomandano: «Sono urgentemente necessari ulteriori studi per delineare la fisiopatologia della miocardite/pericardite acuta associata ai vaccini Covid-19 a base di mRna». Lo stesso colosso Pfizer, nella documentazione fornita per la riunione del 26 ottobre del comitato consultivo sui vaccini della Fda, aveva ammesso di avere pochi dati sui rischi miocardite dopo il vaccino pediatrico. A pagina 11 del dossier si leggeva: «Il numero di partecipanti all’attuale programma di sviluppo clinico è troppo piccolo per rilevare potenziali rischi di miocardite associati alla vaccinazione. La sicurezza a lungo termine del vaccino Covid-19 nei partecipanti di età compresa tra 5 e 12 anni sarà studiata in 5 studi sulla sicurezza post autorizzazione, incluso uno studio di follow-up di 5 anni per valutare le sequele a lungo termine di miocardite/pericardite post vaccinazione». Vi rendete conto? L’azienda farmaceutica spiega che i bimbi che hanno preso parte ai trial erano troppo pochi per controllare possibili insorgenze di miocarditi (e di chissà quali altri effetti avversi), che saranno studiati nei prossimi cinque anni. Intanto si procede a vaccinare, senza alcuna esitazione dettata dal dubbio di fare più male che bene a creature che sanno difendersi contro il Covid. Nei circa venti mesi da inizio pandemia, secondo i dati forniti dall’Iss sono morti 35 giovani di età 0-19. Significa circa 20 morti l’anno, ovvero un morto l’anno da Covid-19 ogni 640.000 bambini e ragazzi (sono circa 12,8 milioni quelli in età pediatrica 0-19). A confronto, i deceduti annui nella fascia 0-19 come media del quinquennio 2015-19 sono stati 2.505, ovvero 125 volte di più dei morti annui da Covid-19.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/studio-vaccino-adolescenti-rischi-miocardite-2655909492.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="ragazzo-in-intensiva-dopo-la-puntura" data-post-id="2655909492" data-published-at="1638444569" data-use-pagination="False"> Ragazzo in intensiva dopo la puntura Una «tempesta di citochina» potrebbe aver travolto un ragazzo di Catanzaro. Il quindicenne infatti è finito in terapia intensiva all’ospedale «Pugliese» della città calabrese dopo la somministrazione del vaccino anti Covid 19. Subito dopo l’inoculazione infatti è stato molto male ed è stato necessario il ricovero. «Sanissimo e sportivo», così lo definiscono i familiari e gli allenatori che non riescono a spiegarsi una reazione avversa talmente grave che ha costretto i sanitari a intubarlo. Reazione su cui gli stessi medici stanno facendo alcune ipotesi non avendo risposte certe su un caso che vede protagonista un adolescente senza alcuna patologia pregressa. Una possibilità è che il ragazzo potrebbe aver contratto il Covid senza sintomi e, dunque, non essersene accorto, sottoponendosi al vaccino senza prima effettuare alcun tampone non richiesto dai medici vaccinatori, venendo così travolto dalla cosiddetta «tempesta di anticorpi». A commentare la notizia la senatrice calabrese del M5s Bianca Laura Granato, che sui social ha scritto: «Prego la famiglia di mettersi in contatto con me per azioni legali!». Caso analogo è accaduto a Pisa dove lo scorso 29 settembre un quindicenne era stato ricoverato dopo che il padre si era accorto che qualcosa nel suo figlio «sanissimo e sportivo» non andava. Dopo qualche giorno, è arrivata la diagnosi, piastrinopenia autoimmune indotta dal vaccino. Di reazioni avverse dei vaccini si è sempre parlato poco ma intanto alcuni Paesi (come Finlandia e Svezia), dopo aver dato il via alle vaccinazioni per le fasce più giovani hanno sospeso il vaccino di Moderna sotto i 30 anni (la Danimarca sotto i 18 anni) e altri, tra cui Gran Bretagna, Hong Kong e Norvegia, hanno raccomandato una singola dose del vaccino Pfizer per i ragazzi, con l’intento di fornire una protezione parziale dal virus, ma evitare i potenziali problemi al cuore, cioè le miocarditi temporanee, osservati occasionalmente dopo due dosi di vaccini a mRNA, soprattutto in giovani maschi. C’è stato un boom di casi, tra settembre e ottobre, di giovani sportivi, soprattutto calciatori, che durante le competizioni collassavano sul campo e ai quali venivano diagnosticate patologie cardiache in seguito alla somministrazione del vaccino: in alcuni casi il nesso era evidente, in altri da verificare, ma certamente il fenomeno ha accresciuto la consapevolezza che il vaccino può provocare reazioni avverse. Uno dei casi più noti era stato quello del calciatore del Sassuolo Pedro Obiang, vaccinato e ricoverato per una miocardite che lo ha tenuto fuori dal campo per tutti gli accertamenti. Il problema di Obiang è stato lo stesso di Francesca Marcon, pallavolista con un palmares di tutto rispetto tra scudetto, Coppa Italia, Supercoppa Italiana e Coppa Cev, fermata lo scorso agosto, da una pericardite da lei stessa annunciata su social: «Ho avuto e ho tuttora una pericardite post vaccino, chi paga il prezzo di tutto questo? Non esiste una forma di “risarcimento” per chi subisce danni a livello di salute dopo aver fatto il vaccino? Premetto che non sono no vax, ma di fare questo vaccino non sono mai stata convinta e ne ho avuto la conferma».