2023-05-26
Stretta eco pure sui climatizzatori
L’Ue vuole vietare l’uso di gas sintetici negli impianti dal 2028: andranno sostituiti col propano, che però è altamente infiammabile. Assoclima: «Tempi troppo stretti».Per il mercato dei condizionatori potrebbe essere in arrivo una nuova gatta da pelare. A Bruxelles sarebbe infatti in fase di discussione un regolamento che disciplina l’utilizzo dei cosiddetti gas fluorurati o F-gas, essenziali per far funzionare condizionatori e pompe di calore. Secondo la misura in discussione, infatti, questi gas sono troppo inquinanti e, per questo motivo, andrebbe incentivato l’utilizzo di condizionatori a propano, gas refrigerante naturale che è meno dannoso per l’ambiente ma che ha il difetto di essere particolarmente infiammabile e quindi potenzialmente poco sicuro. Inoltre, il vero problema è che i prodotti sul mercato che funzionano col propano sono pochissimi nel Vecchio continente. Servirebbe quindi tempo per permettere alle aziende di sviluppare nuovi modelli efficienti e funzionanti con questo tipo di refrigerante. Senza considerare che andrebbero attuati standard di sicurezza totalmente diversi da quelli attuali. Insomma, le critiche principali sono due: mancanza di tempo per realizzare macchine a propano e costi di progettazione in aumento vertiginoso. Anche perché il tempo stringe. La prima riunione con le istituzioni europee (Commissione, Parlamento e Consiglio) è avvenuta il 25 aprile, mentre la prossima è prevista per il 14 giugno. Ora, l’obiettivo della presidenza di turno dell’Ue (quella svedese) è chiudere il dossier entro il 30 giugno. Al più tardi, si preparerà un accordo di massima da lasciare alla presidenza successiva, quella spagnola. Del resto, tra le proposte al vaglio c’è quella di avviare la riduzione della diffusione di questi gas inquinanti già dal 2024, con il divieto vero e proprio che scatterà dal 1° gennaio 2028. I detrattori di questa norma paventano persino che la misura potrebbe portare a blocchi nella produzione e a difficoltà nel trovare apparecchi sul mercato.Senza considerare la manutenzione degli impianti attuali che funzionerebbero con gas vietati. Certo, le macchine «vecchie» potranno ancora essere utilizzate e non vi sarà alcun obbligo di sostituzione per i consumatori. Il problema è che la manutenzione di questi impianti potrebbe diventare molto più cara perché la materia prima in questione sarebbe sempre meno disponibile sui mercati europei. Le norme, infatti, prevedono una progressiva riduzione delle tonnellate di anidride carbonica equivalente che possono essere immesse sul mercato attraverso questi gas. «Il regolamento», aggiunge Federico Musazzi, segretario generale di Assoclima, «è sui gas refrigeranti, quindi interessa più settori. Tra questi c’è anche il mercato dei condizionatori, così come quello della refrigerazione commerciale. Noi vogliamo spingere verso l’utilizzo di gas sempre meno inquinanti e, a tendere, anche naturali. Preoccupa, però, la modalità per arrivarci: i tempi e i modi, insomma. Le tempistiche sono da valutarsi bene perché il propano è maggiormente infiammabile rispetto ai gas sintetici. Inoltre, la conversione industriale verso il propano richiede più tempo e questo vale per il comparto della climatizzazione ancor più che per la refrigerazione, che ha caratteristiche diverse e che invece spinge per un’accelerazione. Senza considerare che servirà del tempo (nella climatizzazione) anche per la formazione dei professionisti che ora sono abituati a lavorare con gas sintetici e che vanno opportunamente formati. Assoclima, quindi, non si oppone a questa transizione, ma ricorda che serve un adeguamento che va fatto nel rispetto dei tempi e con divieti coerenti con il mercato. Questo è ciò che ci aspettiamo dal trilogo in corso tra le istituzioni europee».