2022-10-26
Stop ai taxi del mare Ong, dal Viminale la svolta in 24 ore
Circolare del ministro Piantedosi: ingresso vietato a due navi Si muove pure Tajani. In Sicilia arrivati altri 900 clandestiniLe condotte delle navi Ong Ocean Viking e Humanity 1 attualmente in navigazione nel Mediterraneo «non sono in linea con lo spirito delle norme europee e italiane in materia di sicurezza e controllo delle frontiere e di contrasto all’immigrazione illegale». Il cambio di passo è già nella prima direttiva inviata dal neo ministro dell’Interno Matteo Piantedosi (già capo di gabinetto quando Matteo Salvini era capo del Viminale) ai vertici delle forze di polizia e della Capitaneria di porto affinché informino le articolazioni operative, dopo aver ricevuto dal ministero degli Affari esteri (guidato da Antonio Tajani) le comunicazioni inviate alle due ambasciate degli Stati di bandiera delle Ong (Norvegia e Germania) nelle quali si rilevavano le criticità in materia di sicurezza. Le operazioni di soccorso si sarebbero svolte «in piena autonomia e in modo sistematico senza ricevere indicazioni dall’autorità statale responsabile di quell’area Sar, Libia e Malta, che è stata informata solo a operazioni avvenute».Anche l’Italia è stata informata «solo a operazioni effettuate». Il governo Meloni ha già messo in chiaro come stanno le cose, con un’operazione che Salvini non avrebbe potuto fare con un governo, quello giallo-verde, che all’epoca ha dimostrato di non remare con tutte le sue articolazioni nella stessa direzione. La misura del divieto di ingresso nelle acque territoriali, in base all’articolo 19 della Convenzione internazionale delle Nazioni Unite sul diritto del mare, sarà quindi valutata dal titolare del Viminale in qualità di Autorità nazionale di pubblica sicurezza. Ovviamente dalle Ong, abituate alla flaccida gestione di Luciana Lamorgese, hanno provato a invertire il paradigma: «Non abbiamo ricevuto alcuna diretta comunicazione dalle autorità italiane». E hanno cercato di affrancarsi usando a mo’ di salvacondotto «la legge internazionale del mare». «Salviamo persone in difficoltà», hanno replicato da Sos Humanity, la Ong tedesca che gestisce la nave Humanity One, al momento in acque a est di Malta con a bordo 180 persone. Stessa solfa dalla Ocean Viking, che di navi in mare ne ha ben due: «Non abbiamo finora ricevuto comunicazioni operative. Da anni informiamo passo dopo passo le autorità competenti sui distress cases e su tutta la nostra attività; da anni chiediamo a tutte le autorità competenti il coordinamento dei soccorsi, richieste a cui non rispondono». In realtà di solito la richiesta è per ottenere un porto sicuro. Con tanto di lagna quando dall’Italia le risposte arrivano dopo qualche giorno. Ma al primo giorno di lavoro effettivo Piantedosi si è ritrovato pure con gli sbarchi autonomi da dover gestire. E parte dal pesante gap lasciato in eredità da Lamorgese, con 79.208 sbarcati nel 2022 e 52.772 nel 2021. Ieri in 500, con sei diversi barconi (su uno dei quali c’erano anche le salme di due gemellini di circa un mese), sono approdati a Lampedusa. E nell’hotspot ci sono già 1.154 ospiti, a fronte dei 350 posti disponibili. La Prefettura di Agrigento ha già disposto il trasferimento di 110 persone con una motonave per Porto Empedocle. E di altri 80 con un traghetto. Si aggiungono anche altri 147 sbarcati a Pozzallo dalla nave della Guardia costiera Aringhieri, oltre agli 85 di Augusta e ai 158 di Catania. Il sindaco Roberto Ammatuna ha ritenuto «rassicuranti le parole del ministro Piantedosi, che ha sottolineato che prima di tutto occorre salvare le vite umane in mare e naturalmente non trascurare mai l’approccio umanitario (il ministro in mattinata aveva detto che «bisognava salvare le persone ma fermare viaggi della morte, ndr)». Piantedosi ha incassato anche i complimenti di Salvini: «Bene l’intervento del ministro dell’Interno, come promesso, questo governo intende far rispettare regole e confini». «Ottimo esordio del nuovo ministro dell’Interno», ha commentato il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, che ha aggiunto: «Le puntuali osservazioni di Piantedosi dimostrano volontà di controllare i flussi migratori, ostacolando l’attività di chi finisce oggettivamente per incoraggiare i trafficanti di persone con i conseguenti rischi letali per tante persone, che vanno aiutate e non esposte a gravi rischi». Mentre la sinistra buonista e le altre Ong già si smanacciano. Dall’Arci chiedono «di non far soffrire centinaia di persone in nome di un’ideologia politica che non ha nulla a che vedere con l’interesse nazionale e di consentire subito alle navi delle Ong, tutte, di approdare in un porto sicuro». «Si riaffaccia nel dibattito l’assurda idea del blocco navale, mentre le nostre navi per il soccorso sono bloccate nei porti», affermano dalla Ong Sea Watch, «a Lampedusa arrivano i cadaveri di altri due bambini. Avevano pochi giorni e forse erano gemelli. Serve una missione di soccorso, non disumanità». E mentre Alarm Phone fa sapere che a largo della Libia ci sono due barconi in difficoltà partiti da Tobruk con 1.300 persone (e un morto) a bordo, la Tunisia ferma altre quattro partenze. L’assalto alle coste è ricominciato. La palla passa al nuovo governo.