
I deliri delle minoranze costano sempre più repressione: un professore è stato sospeso per aver affermato che esistono soltanto due sessi. I sostenitori del ddl Zan sono pochi ma fanno molto rumore, alla maggioranza non resta che smettere di essere silenziosa.Il livello dello scontro si sta pericolosamente alzando in tutto il mondo. La rivista americana Newsweek riferisce che John Staddon, professore di psicologia e neuroscienze alla celebre Duke University, è stato rimosso da un gruppo di discussione della American Psychological Association per aver osato sostenere che esistano soltanto due sessi. Per la precisione, Staddon è stato cacciato da un forum della Society for Behavioral Neuroscience and Comparative Psychology (che fa parte dell'Apa). Non stiamo parlando di una chat di amici del calcetto, ma di un luogo di discussione riservato a studiosi, dove in teoria la libertà di confronto dovrebbe essere massima. Il professore, qualche giorno fa, ha pubblicato un post del titolo ironico: «Hmm… La visione binaria dei sessi sarebbe falsa? Dove sono le prove? Esiste un cromosoma Z?». Questo e altri scritti sullo stesso tema gli sono valsi l'espulsione. «È triste che un pubblico di presunti scienziati non sia in grado di accettare alcun punto di vista dissenziente, come il suggerimento che in realtà ci siano solo due sessi», ha detto Staddon. «La scienza, la vera scienza, può e deve essere isolata dalla politica. La scienza ha valori, a dire il vero: curiosità, onestà, apertura al dibattito, adesione a fatti empirici e così via - ma non sono, e non dovrebbero essere, politici». Eppure, guarda un po', la politica conta: arriva a correggere il pensiero, anche quello scientifico, e questo è, in senso stretto, il politicamente corretto.È la Cnn, invece, a riportare la vicenda che vede coinvolto il tenente colonnello Matthew Lohmeier della Space Force statunitense. Quest'ultimo ha partecipato al podcast di orientamento conservatore realizzato da Steve Gruber per presentare un libro sull'influenza dell'ideologia progressista all'interno delle forze armate americane. Il tenente colonnello, in quell'occasione, si è detto allibito dalla penetrazione di certe idee nelle scuole di formazione militari. Ha raccontato di aver sentito insegnare in un corso «con la ratifica della Costituzione degli Stati Uniti è stata codificata la supremazia bianca. Se osi è essere in disaccordo con tutto ciò», ha detto Lohmeier, «allora inizi a essere etichettato in ogni modo, anche come razzista». Nel giro di pochi giorni, il generale Stephen Whiting ha sollevato il colonnello Lohmeier dal comando dell'Undicesimo squadrone. Tale decisione, riferisce la Cnn, è «basata sui commenti pubblici fatti dal tenente colonnello Lohmeier in un recente podcast». Cose simili non accadono soltanto negli Stati Uniti o in Canada, dove può capitare addirittura che un docente venga licenziato o sospeso perché ha utilizzato il pronome sbagliato per indicare uno studente che si «percepisce» di un genere diverso da quello di nascita. Secondo il professor Giovanni Orsina, anche «nell'Università italiana è in corso un processo di ridefinizione in senso restrittivo dei limiti della libertà d'espressione dei docenti». Per Orsina, «la deriva è preoccupante e andrebbe per lo meno discussa». Negli ultimi tempi, infatti, i segnali non sono stati dei migliori. Marco Bassani, professore di Storia delle dottrine politiche alla Statale di Milano, si è appena preso un mese di sospensione per aver condiviso su Twitter un meme ironico su Kamala Harris, la celebratissima vicepresidente americana. Del caso di Marco Gervasoni, altro docente universitario, abbiamo ripetutamente scritto nei giorni scorsi.Che le maglie si stiano stringendo, insomma, è evidente. E purtroppo la reazione a tale innalzamento del livello dello scontro è confusa e debole. Da una parte sentiamo scomposte difese del presunto «politicamente scorretto», che viene equiparato alla libertà di insulto. Queste posizioni, purtroppo, sono estremamente dannose perché libertà di espressione e diritto di offendere sono cose estremamente diverse. Certo, stabilire quali siano i confini da rispettare e le coordinate da seguire non è cosa facile, per questo servirebbero, mai come oggi, guide autorevoli. Ma, appunto, da queste guide oggi arrivano reazioni deboli all'offensiva ideologica. Prendiamo ciò che ha detto ieri il presidente della Cei, Cardinale Gualtiero Bassetti, a proposito del ddl Zan durante l'omelia nella messa per gli operatori dell'informazione. «Noi siamo per la difesa e la dignità di tutti, di qualunque uomo o donna, bisogna difendere sempre i diritti della persona. Mai omologare», ha dichiarato. Poi, finita la celebrazione, ha aggiunto che la proposta di legge «andrebbe più corretta che affossata. Io penso che la legge potrebbe essere fatta meglio perché la legge dovrebbe essere chiara in tutti i suoi aspetti senza sottintesi. Chiedo solo chiarezza».In realtà il ddl Zan, per quanto mal scritto, è chiarissimo. Non ci possono essere dubbi sulla sua impostazione ideologica. E viene da chiedersi come tale impostazione possa essere anche solo parzialmente accettata dalla Chiesa. Lo stesso Francesco si è più volte espresso contro la «cultura del neutro», di cui le teorie gender a cui il ddl Zan si abbevera sono intrise. Dalla Chiesa sarebbe lecito, allora, aspettarsi una critica ferma, non inviti alla mediazione. Semmai, la trattativa spetta - in Parlamento - ai politici. Dai religiosi è forse lecito attendersi un orientamento culturale e filosofico. Ma la Cei, a quanto pare, ha altri obiettivi.Sia concesso un briciolo di filosofia. Il matematico e filosofo Nassim Taleb ha spiegato anni fa che a una «minoranza intransigente» (ad esempio quella Lgbt) dotata di un po' di cocciutaggine basta raggiungere una soglia di consenso «irrisoria» per imporre alla maggioranza le sue preferenze. Il giochino funziona per un motivo semplice: di solito la maggioranza è distratta, non si schiera e non difende posizioni forti. E così la minoranza trionfa a scapito di tutti gli altri. Sta accadendo proprio questo: qui, ed ora.
Ansa
Il testamento: cedete ad uno tra Lvmh, EssilorLuxottica e L’Oreal. Al compagno Leo Dell’Orco il 40% dei diritti di voto.
Antonio Filosa
Filosa: sorpasso di Leapmotor. Poi smentita e controsmentita. Il duello continuerà.
Ursula von Der Leyen (Ansa)
I costruttori apparentemente tranquillizzati dall’incontro con Ursula Von der Leyen che assicura: punteremo sulla neutralità tecnologica e a breve rivedremo lo stop ai motori termici. Di concreto però non c’è nulla. Intanto l’Unione si spacca sugli obiettivi climatici 2040.
Bologna, i resti dell'Audi rubata sulla quale due ragazzi albanesi stavano fuggendo dalla Polizia (Ansa)
- Due ragazzi alla guida di un’Audi rubata perdono il controllo scappando dalle volanti a Bologna: schianto fatale con un lampione. Un testimone: «Sarà andato a 150 all’ora, le pattuglie erano lontane». Ma Lepore attacca: «Aspettiamo che ci dicano com’è andata».
- Monfalcone, africano accusato di violenza sessuale. Cisint: «Va rimandato a casa sua».