2023-11-19
Stefano Lora: «A Villa Piovene la nostra bottega d’arte»
Villa Piovene. Nel riquadro, Stefano Lora (Vicario Cinque)
Il ceo e fondatore di Vicario Cinque: «Era una struttura abbandonata, abbiamo voluto restaurarla durante la pandemia e restituirla al suo vecchio splendore. All’interno oggi trovano spazio lo show room e un marchio total look per la donna».Arte, cultura, moda, tecnologia. In ordine alfabetico e non per importanza. Sta tutto racchiuso nella settecentesca nobile Villa Piovene, situata sui colli Berici, sede di Vicario Cinque, marchio di abbigliamento femminile. «Pensare di ridare forma a Villa Piovene, concepirne un futuro utilizzo, intravederne le potenzialità a quasi 200 anni dalla sua fondazione, è stato un percorso che mi ha profondamente coinvolto», ha raccontato alla Verità Stefano Lora, ceo e fondatore di Vicario Cinque, «orgogliosamente 100% made in Italy». Restaurare una villa del genere non sarà stata cosa semplice... «Per la precisione, siamo entrati il 1° maggio del 2021. I lavori sono stati fatti nel periodo del Covid e anche questo è stato un colpo di fortuna riuscendo a operare in un momento in cui le maestranze erano libere così da poter finire in tempi record. Durante i lavori di restauro, particolare attenzione è stata rivolta all’energia sostenibile e al riutilizzo dei materiali».Una grande connotazione con il territorio, quindi. «Sono nato a Valdagno, la terra dei Marzotto, dei tessuti, dei filati ed è anche la storia legata alle ville venete tra Veneto e Friuli. Si partiva dalla Serenissima che voleva avere il controllo della terraferma sia per le derrate alimentari per sostenere la città che per il controllo delle acque. Avevano messo i loro emissari in queste ville molto impegnative, una volta dotate di fondi che ora non ci sono più e molte sono dismesse e abbandonate e quindi siamo voluti partire proprio da una villa storica che per noi è sinonimo di sostenibilità: ridare vita a ciò che ha avuto una grande storia nel passato ma che è stato completamente abbandonato, ha un valore anche sociale».Una vera forma di sostenibilità, non solo sulla carta. «Esatto, perché ridiamo alla società un bene che stava per sparire. Vede, il termine riciclo penso sia molto abusato. Basti pensare che il riciclo passa attraverso l’uso di plastiche. Noi puntiamo su materiali naturali. Usando lane e cashmere possiamo riutilizzare certi scarti. Lavorando solo in Italia noi guardiamo a una sostenibilità sociale. Produrre qui vuol dire essere sottoposti a grandi controlli, non c’è sfruttamento di mano d’opera, richiediamo ai nostri laboratori un certificato, abbiamo recuperato posti di lavoro. I nostri più grandi laboratori sono qui tra Verona, Vicenza e Padova». Un nome un programma, perché Vicario Cinque? «Era il nome della villa, anche quella una importante villa veneta, dove eravamo in affitto prima di Villa Piovene, in pratica, la casa del vicario al numero 5. Era un vicario laico, rappresentava il doge di Venezia, emanava editti. Ha il nome del posto dove è nata la nostra storia. Essendo un nome italiano è tutto in lettere». Un luogo davvero straordinario ricco di tesori d’arte e paesaggi naturali bellissimi. Serve anche questo per fare un certo tipo di moda? «Senza dubbio, anzi, considero queste caratteristiche del luogo fondamentali per ideare e produrre capi di alta qualità. Natura e architettura convivono armoniosamente e ispirano il nostro lavoro quotidiano».Quando è nato Vicario Cinque?«Nel 2014 dopo trent’anni di esperienza con un’agenzia di marchi internazionali nel campo dell’abbigliamento. Il brand è strettamente legato al territorio veneto e il suo design è caratterizzato da forme femminili ed eleganti che riflettono la tradizione manifatturiera locale e l’utilizzo di materiali di pregio. Il mio desiderio è quello di portare la bellezza e l’essenza della cultura veneta nella vita delle donne di tutto il mondo». Cosa si svolge nella villa ora? «La nostra attività ha una doppia faccia: una è la Stefano Lora show room che da 37 anni agisce come agenzia di distribuzione per l’abbigliamento, siamo gli agenti storici di marchi noti. E da questa esperienza di continuo confronto con i nostri negozianti è arrivata l’idea e la necessità di creare un marchio nostro. Vicario Cinque è nato così, all’inizio c’era la richiesta di avere degli abiti da donna che i clienti non trovavano e alla fine abbiamo deciso di farli noi. Un po’ alla volta abbiamo ampliato le categorie merceologiche e ora Vicario Cinque è un total look da donna distribuito in 12 Paesi nel mondo con una crescita continua».Una sorta di indagine di mercato che avete sviluppato al vostro interno: cosa non trovavano sul mercato i vostri clienti? «Soprattutto gli abiti, un capo che noi chiamiamo confy chic, prodotto facile da utilizzare e che ogni donna porta nella sua quotidianità. Noi vestiamo donne vere, madri, mogli che lavorano e che cambiando la scarpa possono uscire per un aperitivo e sentirsi a proprio agio. Puntiamo molto sulla qualità, produciamo tutto in Italia attraverso dieci laboratori dislocati in varie parti geografiche d’Italia a seconda delle specializzazioni: le camicie solo da chi fa camicie, pantaloni solo pantalonai e così via». Ultima nata la linea Home.«Anche questa fatta completamente in Veneto tra le ceramiche di Bassano e i vetri di Murano. Una sempre maggiore connotazione con il territorio. Attraverso la Home Collection possiamo raccontare chi siamo. Vicario Cinque vuole essere un italian international life style brand: le ceramiche parlano di noi, della villa che ci ospita, degli animali -come i pavon i- che vivevano qui nel giardino, dei marmi.Sono i simboli che raccontano il nostro passato e il nostro oggi dipinti su piatti, tazzine. Un abito è un abito, dobbiamo farlo bene e consegnarlo meglio ma ce ne sono tanti mentre la Home ci appartiene. L’anno prossimo lanceremo una seconda fragranza: anche quelle nascono qui nel territorio da fiori e frutti che si trovano solo qui. Quando siamo in giro per il mondo e raccontiamo la Home Collection riusciamo a dare il valore aggiunto a tutti i nostri prodotti».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.