
La stagione venatoria 2023/24 è partita ufficialmente domenica 17 settembre. Ma in alcune Regioni pende ancora l'esito dei ricorsi animalisti.
Domenica 17 settembre è stata la giornata di apertura ufficiale della stagione venatoria in tutta Italia, ma come accade ogni anno,
La prima regione a dare il via alla stagione venatoria 2023/2024 è stata il Molise, dove da ieri, per i circa 4.000 cacciatori presenti, è possibile andare a caccia di fagiani e lepri, stando a quanto stabilito dal calendario approvato ad agosto dalla Regione. Come di consueto, però, ci sono diverse incognite e dubbi legati ai ricorsi presentati dalle varie associazioni animaliste e ambientaliste. In questo caso va segnalato infatti come Wwf, LIpu, Lav e Lega nazionale per la difesa del cane abbiano presentato reclamo presso il Tribunale amministrativo regionale per bloccare, o quantomeno rimandare, l'inizio dell'attività venatoria in Molise, e infatti il giudice, tra i provvedimenti adottati in attesa dell'udienza in programma mercoledì 20 settembre, ha sospeso in via cautelare la preapertura della caccia per le specie tortora e quaglia, inizialmente prevista nelle giornate del 2, 3 e 6 settembre per la tortora e dell'11 e 14 settembre per la quaglia.
Tutto nasce, come al solito, dal ritardo con cui le regioni approvano il calendario venatorio: un cavillo burocratico trasformato in opportunità dalle associazioni animaliste che utilizzano questo ritardo per presentare ricorso al Tar di competenza. Nel caso specifico del Molise, la Regione aveva approvato il calendario venatorio per la stagione 2023/2024 il 14 agosto, una data praticamente a ridosso dell'inizio dell'attività che non ha favorito la discussione del ricorso in camera di consiglio in tempo. Inoltre, stando a quanto si legge sul sito www.iocaccio.it, il Molise è stata l'unica Regione ad aver autorizzato il prelievo della tortora senza rispettare le indicazioni del Piano nazionale di gestione, che prevede un contigentamento dei prelievi basato sull'analisi dei carnieri delle ultime cinque stagioni. Molise dove sarà invece possibile cacciare il colombaccio e la beccaccia a partire dal 1° ottobre, mentre la caccia al cinghiale sarà consentita dal 14 ottobre al 14 gennaio, ma solo a squadre e in determinati giorni della settimana: mercoledì, sabato e domenica. La chiusura della stagione venatoria generale è invece fissata per il 10 febbraio 2024.
C'è poi il caso dell'Abruzzo, dove non ci sono stati ricorsi, grazie all'approvazione del calendario venatorio avvenuta per tempo, ma che presenta moltissime restrizioni, soprattutto per quanto riguarda le tempistiche. Ufficialmente la stagione è iniziata ieri, domenica 17 settembre (chiusura prevista per il 30 gennaio 2024), con solo quattro specie cacciabili e tre giornate a scelta, eccetto il martedì e il venerdì. La Regione ha infatti deciso di recepire la totalità delle indicazioni recapitate dall'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che di fatto impedisce di cacciare la tortora durante la preapertura della stagione, in attesa del 1° ottobre. Fino ad allora, ma esclusivamente nelle giornate del 14 e 16 settembre, i cacciatori abruzzesi hanno potuto cacciare soltanto corvidi, quindi gazze, ghiandaie e cornacchie grigie, e i merli d'appostamento.





