2018-05-18
Spunta la legge per far cadere i massoni
Fra i punti del patto di governo gialloverde c'è il divieto di adesione ad associazioni segrete. Varrà per membri dell'esecutivo, giudici, forze dell'ordine e anche dirigenti di società a partecipazione statale. Ma il rischio di incostituzionalità è dietro l'angolo.Attenzione, caduta massoni. Prima dell'estate scadono decine di consigli di amministrazione e di collegi sindacali nelle grandi aziende di Stato e in decine di controllate. Per non parlare di tante altre importanti nomine pubbliche, dai servizi segreti alle forze dell'ordine, passando per le Procure delle principali città. Nell'accordo di governo firmato da Matteo Salvini e Luigi Di Maio si scopre che i membri dell'esecutivo non potranno far parte delle logge, ma in Senato il Movimento 5 stelle ha appena depositato un pdl che in buona sostanza mette fuori legge la cosiddetta Libera Muratoria e stabilisce rimozioni e incompatibilità severissime per tutti i dirigenti dello Stato.Il testo, che farà molto discutere perché fa un ardito slalom tra le norme della Costituzione e il diritto internazionale, che riconoscono la piena libertà associativa come un diritto fondamentale, parte dai lavori della commissione Antimafia sui rapporti tra cosche e massoneria. Il suo «papà» è il senatore Elio Lannutti, che lo ha presentato insieme ai colleghi Primo Di Nicola (ex giornalista d'inchiesta), Barbara Lezzi, Pierpaolo Sileri, Mariolina Castellone, Elena Fattori e Nicola Morra, ma è condiviso anche da molti leghisti e non è un caso che il termine «massoneria» sia spuntato a sorpresa al fondo di pagina 5 dell'ultima bozza dell'accordo di governo. È il segnale che sul tema la convergenza è ampia e che negli ultimi giorni i vertici di entrambe le forze politiche hanno percepito manovre «occulte» contro la nascita del loro governo. Nell'illustrazione della nuova legge, tuttavia, c'è una lunga dedica al magistrato Ferdinando Imposimato, ex candidato grillino per il Quirinale, morto il 2 gennaio scorso. Nel lungo prologo dell'atto parlamentare contro la massoneria, presentato il 24 aprile scorso e oggetto di un sotterraneo braccio di ferro con le burocrazie di Palazzo Madama, che per dare il via libera alla pubblicazione hanno ottenuto la «scomparsa» di alcuni passaggi giudicati forse troppo «eversivi», si leggono le parole di Imposimato sui grandi misteri della Repubblica, dal delitto Aldo Moro in poi. «Si tratta di azioni delittuose che coinvolgono il gruppo Bilderberg e dopo alcuni riscontri mi sento di affermare che dietro alla strategia della tensione ci possa essere l'ombra di Bilderberg, con il coinvolgimento e l'utilizzo di terroristi e massoni». Grandi complotti a parte, veniamo alle novità. «Non possono essere membri del governo coloro che appartengono alla massoneria», recita, un po' sbrigativamente, il contratto di governo (salvo sbianchettature dell'ultimo minuto). L'«atto Senato numero 364», come censito dalla banca dati di Palazzo Madama, è ben più articolato e dirompente ed è anche una dichiarata conseguenza della «scarsa collaborazione» delle 4 massonerie ufficiali con la commissione Antimafia della passata legislatura, che aveva chiesto loro tutti gli elenchi. Ma anche del «suicidio di David Rossi», il manager del Monte dei Paschi di Siena volato giù dalla finestra del suo ufficio il 6 marzo 2013, sulla cui morte vi sono stati depistaggi, insabbiamenti e inchieste contraddittorie. La nuova legge pentastellata interviene a gamba tesa sulla «Anselmi» del 1982, approvata sulle ali dello scandalo P2 di Licio Gelli, che vieta le associazioni segrete. Un divieto aggirato facilmente con il deposito o la conservazione delle liste in luoghi «accessibili» al Viminale, di modo che si possa dire: «Non sono segrete, il ministero dell'Interno ha gli elenchi». È appena il caso di dire che la Commissione antimafia ha rilevato, per esempio, che il 18% degli iscritti spesso non risulta negli elenchi «ufficiali» ed è all'orecchio del Gran Maestro di turno. Ebbene, l'articolo 1 della proposta di legge sostituisce il primo articolo della legge Anselmi: «Si considerano associazioni segrete, come tali vietate dall'articolo 18 della Costituzione, quelle che, anche all'interno di associazioni palesi, occultano la loro esistenza ovvero tengono segrete congiuntamente finalità e attività sociali ovvero rendono sconosciuti, in tutto o in parte e anche reciprocamente, i soci». Su questa norma, che rischia di essere bocciata per incostituzionalità, ci sarà sicuramente battaglia. La sua raffinatezza però è in quell'estendere il divieto a organizzazioni dove i soci non possono conoscere alcuni soci «vip». Le pene sono innalzate e vanno da un minimo di 2 a un massimo di 5 anni. Ed è prevista l'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, che è solo l'antipasto di quello che riguarda i servitori dello Stato. La proposta di legge prevede l'incompatibilità assoluta tra incarichi in magistratura e «associazioni che comportino un vincolo di obbedienza assunto in forme solenni come richiesto dal logge massoniche o da associazioni similari, né in associazioni fondate su giuramenti o vincoli di appartenenza». Una fattispecie decisamente sostanziale e più ampia della massoneria, che si può applicare anche a certi ordini cavallereschi. La toga che viola questo divieto si becca la rimozione. Identico divieto per magistrati amministrativi, contabili e tributari, che spesso hanno incarichi di rilievo in ministeri e a Palazzo Chigi. Forse fa un po' sorridere, ma la mannaia cala anche sui giudici di pace. All'articolo 3, incompatibilità e rimozione scattano anche per i «vertici dirigenziali» di Farnesina, Viminale, forze armate, forze di polizia, vigili del fuoco, polizia penitenziaria. E poi, la norma forse più dirompente, con l'estensione del divieto di «cappuccio» anche ai consiglieri di amministrazione, di sorveglianza e ai collegi sindacali «nelle società dove il capitale pubblico è superiore al 5%». Tanto per fare un esempio, si salverebbe per un soffio giusto Telecom Italia, dove la Cdp pubblica è appena entrata al fianco di un hedge fund con il 4,9%.
Julio Velasco e Alessia Orro (Ansa)
Rod Dreher (Getty Images)