2021-08-31
Sport, si allarga il caos indennizzi: «Mancano i ristori a fondo perduto»
Maurizio Noli, presidente degli operatori sportivi, denuncia: «Per colpa dell'Inps ci sono collaboratori che non prendono soldi da 17 mesi». Le associazioni, pronte a fare causa, attendono l'ultima tranche di contributi.Continua il calvario per i collaboratori sportivi, i più colpiti dalla pandemia. I decreti Conte hanno stanziato un lunga fila di fondi e contributi i fondi, ma le norme sono state scritte in maniera così complessa e lacunose che molti si sono visti chiedere indietro lo spettante. Ben 12.000 collaboratori sportivi sono infatti rimasti impigliati nelle maglie della burocrazia. Vista la situazione, con l'arrivo del nuovo governo si è reso necessario sanare la situazione precedente. Ed è per questo che è stato messo nero su bianco un nuovo decreto che aveva questo obiettivo per i diversi collaboratori sportivi, in modo da poter riprendere le erogazioni del bonus sotto il cappello di Sport e Salute. Per dare il via a questo secondo step era però necessario che l'Inps inviasse le posizioni e i saldi dei diversi collaboratori sportivi. Cioè, avrebbe dovuto comunicare se il bonus percepito era stata legittimo o, in caso negativo, se era stato restituito del tutto o solo in parte. E in che quantità. Questo era un passaggio necessario in modo che Sport e Salute potesse procedere poi alla successiva tranche di bonus, andando per compensazione. Il problema è che al momento una buona fetta dei 12.000 collaboratori prima rimasti nel limbo della burocrazia con il rischio di non poter fare altre richieste, ora stanno rivendo dall'Inps lettere di restituzione degli indennizzi ottenuti (come anticipava La Verità del 29 agosto). «La situazione di quel 50% (su 12.000) a cui l'Inps sta chiedendo indietro i soldi è grave perché il decreto aveva stabilito che doveva essere un conguaglio. Chi aveva preso indebitamente i soldi dell'Inps o li ha restituiti o ha scelto la rateizzazione, che al momento hanno sospeso anche sotto indicazione dei loro legali vista la situazione)», spiega Maurizio Noli, presidente degli operatori sportivi riuniti. Dall'altra parte Sport e Salute per legge è costretta a bloccare le erogazioni perché non ha ricevuto gli elenchi delle posizioni «economiche» dei vari soggetti da parte dell'Inps, in modo da procedere alla compensazione definitiva. Il risultato finale è che al momento ci sono collaboratori sportivi che non ricevono contributi da quasi 17 mesi. E alcuni di loro si sono visti arrivare la lettera da parte dell'Inps per la restituzione delle somme indebitamente percepite, nei mesi passati. La questione si complica ulteriormente dato che «al momento, come associazione non riusciamo a comunicare con l'Inps. Non abbiamo un referente per capire come sia effettivamente la situazione, né tanto meno riusciamo a capire dal Dipartimento dello sport per quanto riguarda la questione dei fondi perduti destinati alle associazioni. Le Asd/Ssd da luglio, attendono gli aiuti a fondo perduto, tanto decantati, e anch'essi inseriti nel decreto Sostegni bis pubblicato in Gazzetta ufficiale a luglio. Una seconda tranche (la seconda dell'anno in corso), che poteva davvero dare un po' di respiro alle società sportive ma che, a oggi, non è mai arrivata. Meglio tenere i soldi pubblici fermi», continua Noli.Il presidente degli operatori sportivi riuniti spiega anche di aver scritto una letta al ministro Andrea Orlando, chiedendogli di sbrogliare la situazione, ma di non aver ricevuto nessuna risposta. Si è dunque rivolto al sottosegretario allo Sport, Valentina Vezzali, che a quanto dice Noli si è interessata al caso, senza per il momento ottenere risultati tangibili. L'auspicio di Noli è che questo problema possa risolversi il prima possibile, senza ricorrere a un'azione legale (sarebbe il prossimo passo nel caso in cui non si smuovesse nulla), dato che in questo caso i tempi si allungherebbero ulteriormente e i collaboratori sportivi si prolungherebbe il periodo senza indennizzi. Questa situazione che vede continui rimpalli di responsabilità tra l'Inps e Sport e Salute ha però una data di scadenza: il 20 settembre. Entro questo termine i fondi affidati a Sport e Salute per saldare le posizione dei vari collaboratori sportivi, dovranno essere spesi o restituiti. E dunque c'è meno di un mese per cercare di sbrogliare la matassa e dare il via ai fondi promessi.
Ecco #DimmiLaVerità dell'11 settembre 2025. Il deputato di Azione Ettore Rosato ci parla della dine del bipolarismo italiano e del destino del centrosinistra. Per lui, «il leader è Conte, non la Schlein».