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2024-01-01
Tutte le spine geopolitiche del 2024
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Profughi palestinesi evacuano la Striscia di Gaza (Ansa)
Da qualche ora siamo entrati nel 2024, un anno che si annuncia molto complicato in termini geopolitici dato che nel 2023 che ci siamo lascati alle spalle, sono aumentati i focolai di crisi e le guerre regionali, una su tutte quella scoppiata nella Striscia di Gaza dopo gli attacchi di Hamas dello scorso 7 ottobre.
Il 2024 sarà un anno di grandi cambiamenti e sfide per il mondo. L'economia globale continuerà a riprendersi dalla pandemia di Covid 19, ma l'inflazione e la guerra in Ucraina e quella nella Striscia di Gaza sono una minaccia alla crescita. L'intelligenza artificiale continuerà a svilupparsi e ad avere un impatto sempre maggiore sulla nostra vita, sia in ambito lavorativo che personale. I cambiamenti climatici saranno sempre più evidenti ed urgenti, e ci sarà bisogno di un'azione globale per affrontarli.
L'economia globale è ancora in ripresa dalla pandemia di Covid 19, ma la guerra in Ucraina e l'inflazione potrebbero rappresentare delle minacce alla crescita. L'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) prevede che la crescita globale sarà del 2,5% nel 2024, in calo rispetto al 3,0% previsto per il 2023. L'inflazione è un altro problema che sta affliggendo l'economia globale. Nei paesi sviluppati l'inflazione è ai massimi livelli da decenni. Negli Stati Uniti, l'inflazione ha raggiunto il 7,5% a gennaio 2023, il livello più alto dal 1982. La guerra in Ucraina ha avuto un impatto negativo sull'economia globale. L'invasione russa ha portato ad un aumento dei prezzi delle materie prime, in particolare del petrolio e del gas naturale. La guerra ha anche causato un'interruzione delle catene di approvvigionamento che ha contribuito ad aumentare l'inflazione. L'Intelligenza Artificiale (AI) continuerà a svilupparsi e ad avere un impatto sempre maggiore sulla nostra vita, sia in ambito lavorativo che personale. L'AI viene già utilizzata in una vasta gamma di applicazioni, tra cui la robotica, la medicina, la finanza e la logistica. Nel 2024, si ci aspetta di vedere l'AI utilizzata in nuove e innovative applicazioni. Ad esempio, l'AI potrebbe essere utilizzata per sviluppare nuovi farmaci, per migliorare la diagnosi medica o per creare nuovi prodotti e servizi. I cambiamenti climatici saranno sempre più evidenti e urgenti nel 2024. I fenomeni meteorologici estremi, come le ondate di calore, le inondazioni e gli incendi, diventeranno più frequenti e intensi: è lecito prevedere un aumento delle proteste e delle azioni di disobbedienza civile per chiedere un'azione più incisiva. Nel complesso, il 2024 sarà un anno di grandi cambiamenti e sfide per il mondo. Sarà un anno in cui dovremo affrontare le conseguenze della pandemia di COVID-19, i cambiamenti climatici e le tensioni geopolitiche. Vediamo le più importanti.
La guerra a Gaza, l'Iran e la jihad globale
Ansa
La mattina del 7 ottobre, i terroristi di Hamas hanno sfondato la recinzione di confine tra Gaza e Israele sotto la copertura di una pioggia di missili, In poche ore, il gruppo militante palestinese ha ucciso 1.200 persone innocenti in Israele, ne ha rapite oltre 240 facendo precipitare la regione nella crisi più pericolosa degli ultimi decenni. Il 26 ottobre 2023 sono iniziate le operazioni di terra dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza dove i morti sono ormai più di 21mila (un palestinese su 100) e dove l’Onu calcola che il 70% delle abitazioni sia da ricostruire. Hamas nonostante tutto questo si è sfilata dagli accordi sulla liberazione degli ostaggi anche a causa di dissidi interni tra il gruppo dirigente che vive all’estero e Yahya Sinwar che ha con sé i combattenti e gli ostaggi. Lo scorso 29 dicembre le Forze di difesa israeliane hanno reso noto i nomi di 501 militari, ufficiali e riservisti, tra cui numerosi agenti di sicurezza locali, che hanno perso la vita durante il conflitto in corso con i gruppi terroristici palestinesi dal 7 ottobre. La maggior parte delle perdite è avvenuta lungo il confine con la Striscia di Gaza, con almeno 167 vittime durante l'operazione terrestre nel territorio controllato da Hamas. Perdite pesanti che continuano ad aumentare ma che non fiaccano in nessun modo la volontà degli israeliani di annientare Hamas. Ma è davvero possibile farlo? Benjamin Netanyahu ha piu volte detto che la guerra sarà lunga e che ci vorranno mesi per arrivare alla «vittoria finale», tuttavia non mancano le perplessità sia in Israele che all’estero sulla effettiva possibilità che Hamas venga annientato. «Non siamo preoccupati per il futuro della Striscia di Gaza, il decisore è solo il popolo palestinese», afferma Osama Hamdan, rappresentante di Hamas in Libano. Mentre l’analista Tareq Baconi autore del saggio Hamas Contained: The Rise and Pacification, ritiene che «Hamas in realtà sta resistendo abbastanza bene a questo attacco e sta ancora dimostrando di avere una capacità militare offensiva». Anche all’interno di Israele non sono poche le voci critiche sugli obbiettivi che si è dato il governo israeliano contro Hamas, ad esempio Giora Eiland, maggiore generale in pensione ed ex capo del Consiglio di sicurezza nazionale israeliano, ha affermato al New York Times che Hamas ha dimostrato la capacità di sostituire rapidamente i comandanti che vengono uccisi con altri altrettanto capaci e altrettanto devoti. «Da un punto di vista professionale, devo dare credito alla loro resilienza. Non vedo alcun segno di crollo delle capacità militari di Hamas né della loro forza politica nel continuare a guidare Gaza». L’Iran, il vero mandante dell’operazione del 7 ottobre mentre Hamas è solo una pedina al pari degli Hezbollah e gli Houti che attaccano i mercantili nel Mar Rosso, spinge affinchè la guerra continui perché a Teheran sono convinti di poter distruggere Israele. È un gioco pericoloso perché una volta che verranno uccisi i «most wanted» nella Striscia di Gaza Yahya Sinwar e Mohammed Deif, il conflitto a Gaza molto probabilmente si chiuderà e a quel punto cosa farà Israele con l’Iran? Naftali Bennett, ex primo ministro israeliano che si candida alla successione di Netanyahu ha apertamente chiesto di attaccare l’Iran: «Si scopre che i tiranni dell’Iran sono più deboli di quanto ci si aspetterebbe. Mandano volentieri gli altri a morire per loro, ma quando vengono colpiti in casa, improvvisamente diventano timidi», ha scritto. L’Iran che il 7 ottobre ha scatenato la sua jihad globale, è l’unico ostacolo alla pace in Medio Oriente così come si oppone ai Patti di Abramo che normalizzano i rapporti dei Paesi arabi con Israele. Cosa farebbe l’Arabia Saudita che stava per aderire all’intesa già siglata dagli Emirati Arabi Uniti e dal Bahrain in caso di attacco israeliano che è da considerarsi difensivo nei confronti di Teheran? Probabilmente una risposta la avremo nei prossimi mesi.
La guerra in Ucraina e le elezioni negli Usa e nell'Ue
Ansa
Al 30 dicembre 2023, la guerra in Ucraina è in una fase di stallo. La Russia ha conquistato gran parte del Donbass, ma non è riuscita a prendere il controllo di Kiev o di altre grandi città ucraine. L'Ucraina, invece, ha ricevuto armi e aiuti militari dagli Stati Uniti e da altri Paesi occidentali, e ha intensificato la sua resistenza. Ma sugli aiuti all’Ucraina non sono pochi i distinguo specie negli Stati Uniti e anche in Europa con la mina vagante Orban che condiziona l’Unione Europea. Qui il voto negli Stati Uniti e nell’UE nel 2024 sarà determinante. Sul campo di battaglia a quasi due anni dall’inizio del conflitto le forze ucraine hanno avuto successo nel respingere l'offensiva russa nella regione di Kharkiv, nel nord-est dell'Ucraina. Le forze russe hanno anche subito pesanti perdite nella regione di Donbass, dove sono state costrette a ritirarsi da alcune posizioni. Tuttavia, la Russia continua a bombardare le città ucraine, causando ingenti danni e vittime civili. Secondo l'Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani, dal 24 febbraio 2022 sono stati uccisi oltre 10.000 civili in Ucraina. La guerra ha anche avuto un impatto devastante sull'economia ucraina. L'Ucraina ha perso gran parte del suo commercio, e la sua produzione industriale è stata duramente colpita. Secondo il Fondo monetario internazionale, l'economia ucraina si contrarrà del 40% nel 2023. La guerra in Ucraina ha anche avuto un impatto significativo sulla sicurezza europea. La Russia ha dimostrato di essere disposta a usare la forza per perseguire i suoi obiettivi politici, e ciò ha portato a un aumento della tensione tra la Russia e i Paesi occidentali. È difficile prevedere come si evolverà la guerra in Ucraina nel prossimo futuro. È possibile che la guerra si protragga per mesi o addirittura anni, con conseguenze devastanti per l'Ucraina e per l'Europa. Di certo Vladimir Putin che si avvia ad essere plebiscitato alle prossime elezioni, dato che nessuno ha il coraggio di sfidarlo (e si può ben capire), attende di capire cosa accadrà negli Stati Uniti con le elezioni presidenziali del 2024. Lui evidemente tifa per Donald Trump che non aiuterebbe più l’Ucraina e che vuole addirittura uscire dalla Nato, ma non è detto che questi potrà candidarsi viste le inchieste giudiziarie e lo stop del Maine e del Colorado alla sua candidatura alle primarie del Partito Repubblicano. Le decisioni dei Segretari di Stato del Maine e del Colorado sono state contestate da Trump e dai suoi sostenitori. Trump ha annunciato che presenterà un ricorso alla Corte Suprema degli Stati Uniti per contestare l'esclusione dalle primarie. Al momento, la Corte Suprema non ha ancora preso una decisione sulla questione. Sul fronte dei Democratici, Joe Biden ha annunciato la sua candidatura ma l’impresssione è che complice l’età sia solo una mossa anti-Trump in attesa che il partito trovi un successore. Di certo l’esito delle elezioni americane influenzerà molte delle cose che accadranno nel mondo nel 2024, non da ultimo il rapporto con la Cina che potrebbe presto invadere Taiwan. Le prossime elezioni europee, che si terranno il 23-26 giugno 2024, saranno cruciali per il futuro dell'Unione europea. I risultati delle elezioni determineranno la composizione del Parlamento europeo e, quindi, l'orientamento politico dell'UE nei prossimi anni. Tra i pericoli che potrebbero minacciare le elezioni europee del 2024, si possono menzionare i seguenti: la guerra in Ucraina è una crisi umanitaria e di sicurezza che sta avendo un impatto significativo sull'Europa. È possibile che la guerra possa portare a un aumento esponenziale del populismo e dell'euroscetticismo, con un conseguente successo dei partiti euroscettici alle elezioni. La disinformazione è una minaccia crescente per le democrazie di tutto il mondo. È possibile che la disinformazione possa essere utilizzata per influenzare le elezioni europee, con un conseguente successo dei candidati populisti e euroscettici. Per affrontare questi pericoli è importante che le istituzioni europee e i partiti politici si impegnino a promuovere la democrazia, la tolleranza e il dialogo. È inoltre importante che le persone siano consapevoli del rischio di disinformazione e che siano in grado di distinguere tra notizie vere e false.
La Corea del Nord
Ansa
Del pericolo rappresentato dal terrorismo islamico ne parleremo in un successivo approfondimento mentre tra le molte aree di crisi che nel 2024 saranno al centro dell’attenzione vogliamo sottolineare quanto accade in Corea del Nord. Negli ultimi mesi, la Corea del Nord ha intensificato le sue attività militari, lanciando diversi missili balistici intercontinentali (ICBM). Il 27 dicembre 2023, la Corea del Nord ha lanciato un ICBM che ha viaggiato per 1.700 miglia e ha raggiunto un'altitudine di 4.100 miglia. Questo è il lancio ICBM più lungo della Corea del Nord fino a oggi.
Il lancio dell'ICBM ha suscitato preoccupazione internazionale. Gli Stati Uniti hanno condannato il lancio e hanno avvertito la Corea del Nord di ulteriori conseguenze se non avesse fermato le sue attività militari. La Corea del Nord ha risposto al lancio dell'ICBM affermando che era un avvertimento agli Stati Uniti e ai suoi alleati. Il Paese ha anche affermato che continuerà a sviluppare il suo programma nucleare e missilistico. La situazione in Corea del Nord è incerta ed instabile. È possibile che la Corea del Nord possa lanciare altri ICBM o persino lanciare un attacco nucleare. È anche possibile che la Corea del Nord possa entrare in conflitto con gli Stati Uniti o con i suoi alleati. Impossibile? Con il leader nordcoreano Kim Jong-un non si possono fare previsioni ottimistiche e la prova si è avuta lo scorso 28 dicembre quando parlando durante un incontro con i massimi quadri del Choson Rodongdang, il partito unico della dittatura nordcoreana, Kim ha dato ordini all'esercito, all'industria bellica e al settore delle armi nucleari per accelerare i preparativi per entrare in guerra. Secondo il dittatore nordcoreano «la decisione si è resa necessaria date le mosse conflittuali senza precedenti da parte degli Stati Uniti». Poi Kim ha proseguito secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa ufficiale KCNA, parlando «dell'espansione della cooperazione strategica con Paesi indipendenti e antimperialisti», riferendosi evidentemenete agli avversari principali degli Stati Uniti a livello globale, vedi la Russia, l’Iran e la Cina. Tutto accade mentre la popolazione è letteralmente alla fame tanto che secondo le Nazioni Unite, nel 2023 il 43% della popolazione nordcoreana era in condizioni di insicurezza alimentare. Ciò significa che «non ha accesso a cibo sufficiente per sostenere una vita sana e attiva», tuttavia il governo di Pyongyang tira dritto ed è una pessima notizia insieme alle altre, per il 2024
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Riduci
Il nuovo anno appena cominciato sarà caratterizzato da grandi cambiamenti e sfide per il mondo. L'inflazione, le guerre in Ucraina e a Gaza sono una minaccia alla crescita dell'economia globale che prova a riprendersi dalla pandemia di Covid 19. L'intelligenza artificiale continuerà a svilupparsi e ad avere un impatto sempre maggiore sulla nostra vita, sia in ambito lavorativo che personale.Da qualche ora siamo entrati nel 2024, un anno che si annuncia molto complicato in termini geopolitici dato che nel 2023 che ci siamo lascati alle spalle, sono aumentati i focolai di crisi e le guerre regionali, una su tutte quella scoppiata nella Striscia di Gaza dopo gli attacchi di Hamas dello scorso 7 ottobre.Il 2024 sarà un anno di grandi cambiamenti e sfide per il mondo. L'economia globale continuerà a riprendersi dalla pandemia di Covid 19, ma l'inflazione e la guerra in Ucraina e quella nella Striscia di Gaza sono una minaccia alla crescita. L'intelligenza artificiale continuerà a svilupparsi e ad avere un impatto sempre maggiore sulla nostra vita, sia in ambito lavorativo che personale. I cambiamenti climatici saranno sempre più evidenti ed urgenti, e ci sarà bisogno di un'azione globale per affrontarli.L'economia globale è ancora in ripresa dalla pandemia di Covid 19, ma la guerra in Ucraina e l'inflazione potrebbero rappresentare delle minacce alla crescita. L'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) prevede che la crescita globale sarà del 2,5% nel 2024, in calo rispetto al 3,0% previsto per il 2023. L'inflazione è un altro problema che sta affliggendo l'economia globale. Nei paesi sviluppati l'inflazione è ai massimi livelli da decenni. Negli Stati Uniti, l'inflazione ha raggiunto il 7,5% a gennaio 2023, il livello più alto dal 1982. La guerra in Ucraina ha avuto un impatto negativo sull'economia globale. L'invasione russa ha portato ad un aumento dei prezzi delle materie prime, in particolare del petrolio e del gas naturale. La guerra ha anche causato un'interruzione delle catene di approvvigionamento che ha contribuito ad aumentare l'inflazione. L'Intelligenza Artificiale (AI) continuerà a svilupparsi e ad avere un impatto sempre maggiore sulla nostra vita, sia in ambito lavorativo che personale. L'AI viene già utilizzata in una vasta gamma di applicazioni, tra cui la robotica, la medicina, la finanza e la logistica. Nel 2024, si ci aspetta di vedere l'AI utilizzata in nuove e innovative applicazioni. Ad esempio, l'AI potrebbe essere utilizzata per sviluppare nuovi farmaci, per migliorare la diagnosi medica o per creare nuovi prodotti e servizi. I cambiamenti climatici saranno sempre più evidenti e urgenti nel 2024. I fenomeni meteorologici estremi, come le ondate di calore, le inondazioni e gli incendi, diventeranno più frequenti e intensi: è lecito prevedere un aumento delle proteste e delle azioni di disobbedienza civile per chiedere un'azione più incisiva. Nel complesso, il 2024 sarà un anno di grandi cambiamenti e sfide per il mondo. Sarà un anno in cui dovremo affrontare le conseguenze della pandemia di COVID-19, i cambiamenti climatici e le tensioni geopolitiche. Vediamo le più importanti.<div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/spine-geopolitiche-2024-2666835063.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="la-guerra-a-gaza-l-iran-e-la-jihad-globale" data-post-id="2666835063" data-published-at="1703933755" data-use-pagination="False"> La guerra a Gaza, l'Iran e la jihad globale Ansa La mattina del 7 ottobre, i terroristi di Hamas hanno sfondato la recinzione di confine tra Gaza e Israele sotto la copertura di una pioggia di missili, In poche ore, il gruppo militante palestinese ha ucciso 1.200 persone innocenti in Israele, ne ha rapite oltre 240 facendo precipitare la regione nella crisi più pericolosa degli ultimi decenni. Il 26 ottobre 2023 sono iniziate le operazioni di terra dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza dove i morti sono ormai più di 21mila (un palestinese su 100) e dove l’Onu calcola che il 70% delle abitazioni sia da ricostruire. Hamas nonostante tutto questo si è sfilata dagli accordi sulla liberazione degli ostaggi anche a causa di dissidi interni tra il gruppo dirigente che vive all’estero e Yahya Sinwar che ha con sé i combattenti e gli ostaggi. Lo scorso 29 dicembre le Forze di difesa israeliane hanno reso noto i nomi di 501 militari, ufficiali e riservisti, tra cui numerosi agenti di sicurezza locali, che hanno perso la vita durante il conflitto in corso con i gruppi terroristici palestinesi dal 7 ottobre. La maggior parte delle perdite è avvenuta lungo il confine con la Striscia di Gaza, con almeno 167 vittime durante l'operazione terrestre nel territorio controllato da Hamas. Perdite pesanti che continuano ad aumentare ma che non fiaccano in nessun modo la volontà degli israeliani di annientare Hamas. Ma è davvero possibile farlo? Benjamin Netanyahu ha piu volte detto che la guerra sarà lunga e che ci vorranno mesi per arrivare alla «vittoria finale», tuttavia non mancano le perplessità sia in Israele che all’estero sulla effettiva possibilità che Hamas venga annientato. «Non siamo preoccupati per il futuro della Striscia di Gaza, il decisore è solo il popolo palestinese», afferma Osama Hamdan, rappresentante di Hamas in Libano. Mentre l’analista Tareq Baconi autore del saggio Hamas Contained: The Rise and Pacification, ritiene che «Hamas in realtà sta resistendo abbastanza bene a questo attacco e sta ancora dimostrando di avere una capacità militare offensiva». Anche all’interno di Israele non sono poche le voci critiche sugli obbiettivi che si è dato il governo israeliano contro Hamas, ad esempio Giora Eiland, maggiore generale in pensione ed ex capo del Consiglio di sicurezza nazionale israeliano, ha affermato al New York Times che Hamas ha dimostrato la capacità di sostituire rapidamente i comandanti che vengono uccisi con altri altrettanto capaci e altrettanto devoti. «Da un punto di vista professionale, devo dare credito alla loro resilienza. Non vedo alcun segno di crollo delle capacità militari di Hamas né della loro forza politica nel continuare a guidare Gaza». L’Iran, il vero mandante dell’operazione del 7 ottobre mentre Hamas è solo una pedina al pari degli Hezbollah e gli Houti che attaccano i mercantili nel Mar Rosso, spinge affinchè la guerra continui perché a Teheran sono convinti di poter distruggere Israele. È un gioco pericoloso perché una volta che verranno uccisi i «most wanted» nella Striscia di Gaza Yahya Sinwar e Mohammed Deif, il conflitto a Gaza molto probabilmente si chiuderà e a quel punto cosa farà Israele con l’Iran? Naftali Bennett, ex primo ministro israeliano che si candida alla successione di Netanyahu ha apertamente chiesto di attaccare l’Iran: «Si scopre che i tiranni dell’Iran sono più deboli di quanto ci si aspetterebbe. Mandano volentieri gli altri a morire per loro, ma quando vengono colpiti in casa, improvvisamente diventano timidi», ha scritto. L’Iran che il 7 ottobre ha scatenato la sua jihad globale, è l’unico ostacolo alla pace in Medio Oriente così come si oppone ai Patti di Abramo che normalizzano i rapporti dei Paesi arabi con Israele. Cosa farebbe l’Arabia Saudita che stava per aderire all’intesa già siglata dagli Emirati Arabi Uniti e dal Bahrain in caso di attacco israeliano che è da considerarsi difensivo nei confronti di Teheran? Probabilmente una risposta la avremo nei prossimi mesi. <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem2" data-id="2" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/spine-geopolitiche-2024-2666835063.html?rebelltitem=2#rebelltitem2" data-basename="la-guerra-in-ucraina-e-le-elezioni-negli-usa-e-nell-ue" data-post-id="2666835063" data-published-at="1703933755" data-use-pagination="False"> La guerra in Ucraina e le elezioni negli Usa e nell'Ue Ansa Al 30 dicembre 2023, la guerra in Ucraina è in una fase di stallo. La Russia ha conquistato gran parte del Donbass, ma non è riuscita a prendere il controllo di Kiev o di altre grandi città ucraine. L'Ucraina, invece, ha ricevuto armi e aiuti militari dagli Stati Uniti e da altri Paesi occidentali, e ha intensificato la sua resistenza. Ma sugli aiuti all’Ucraina non sono pochi i distinguo specie negli Stati Uniti e anche in Europa con la mina vagante Orban che condiziona l’Unione Europea. Qui il voto negli Stati Uniti e nell’UE nel 2024 sarà determinante. Sul campo di battaglia a quasi due anni dall’inizio del conflitto le forze ucraine hanno avuto successo nel respingere l'offensiva russa nella regione di Kharkiv, nel nord-est dell'Ucraina. Le forze russe hanno anche subito pesanti perdite nella regione di Donbass, dove sono state costrette a ritirarsi da alcune posizioni. Tuttavia, la Russia continua a bombardare le città ucraine, causando ingenti danni e vittime civili. Secondo l'Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani, dal 24 febbraio 2022 sono stati uccisi oltre 10.000 civili in Ucraina. La guerra ha anche avuto un impatto devastante sull'economia ucraina. L'Ucraina ha perso gran parte del suo commercio, e la sua produzione industriale è stata duramente colpita. Secondo il Fondo monetario internazionale, l'economia ucraina si contrarrà del 40% nel 2023. La guerra in Ucraina ha anche avuto un impatto significativo sulla sicurezza europea. La Russia ha dimostrato di essere disposta a usare la forza per perseguire i suoi obiettivi politici, e ciò ha portato a un aumento della tensione tra la Russia e i Paesi occidentali. È difficile prevedere come si evolverà la guerra in Ucraina nel prossimo futuro. È possibile che la guerra si protragga per mesi o addirittura anni, con conseguenze devastanti per l'Ucraina e per l'Europa. Di certo Vladimir Putin che si avvia ad essere plebiscitato alle prossime elezioni, dato che nessuno ha il coraggio di sfidarlo (e si può ben capire), attende di capire cosa accadrà negli Stati Uniti con le elezioni presidenziali del 2024. Lui evidemente tifa per Donald Trump che non aiuterebbe più l’Ucraina e che vuole addirittura uscire dalla Nato, ma non è detto che questi potrà candidarsi viste le inchieste giudiziarie e lo stop del Maine e del Colorado alla sua candidatura alle primarie del Partito Repubblicano. Le decisioni dei Segretari di Stato del Maine e del Colorado sono state contestate da Trump e dai suoi sostenitori. Trump ha annunciato che presenterà un ricorso alla Corte Suprema degli Stati Uniti per contestare l'esclusione dalle primarie. Al momento, la Corte Suprema non ha ancora preso una decisione sulla questione. Sul fronte dei Democratici, Joe Biden ha annunciato la sua candidatura ma l’impresssione è che complice l’età sia solo una mossa anti-Trump in attesa che il partito trovi un successore. Di certo l’esito delle elezioni americane influenzerà molte delle cose che accadranno nel mondo nel 2024, non da ultimo il rapporto con la Cina che potrebbe presto invadere Taiwan. Le prossime elezioni europee, che si terranno il 23-26 giugno 2024, saranno cruciali per il futuro dell'Unione europea. I risultati delle elezioni determineranno la composizione del Parlamento europeo e, quindi, l'orientamento politico dell'UE nei prossimi anni. Tra i pericoli che potrebbero minacciare le elezioni europee del 2024, si possono menzionare i seguenti: la guerra in Ucraina è una crisi umanitaria e di sicurezza che sta avendo un impatto significativo sull'Europa. È possibile che la guerra possa portare a un aumento esponenziale del populismo e dell'euroscetticismo, con un conseguente successo dei partiti euroscettici alle elezioni. La disinformazione è una minaccia crescente per le democrazie di tutto il mondo. È possibile che la disinformazione possa essere utilizzata per influenzare le elezioni europee, con un conseguente successo dei candidati populisti e euroscettici. Per affrontare questi pericoli è importante che le istituzioni europee e i partiti politici si impegnino a promuovere la democrazia, la tolleranza e il dialogo. È inoltre importante che le persone siano consapevoli del rischio di disinformazione e che siano in grado di distinguere tra notizie vere e false. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem3" data-id="3" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/spine-geopolitiche-2024-2666835063.html?rebelltitem=3#rebelltitem3" data-basename="la-corea-del-nord" data-post-id="2666835063" data-published-at="1703933755" data-use-pagination="False"> La Corea del Nord Ansa Del pericolo rappresentato dal terrorismo islamico ne parleremo in un successivo approfondimento mentre tra le molte aree di crisi che nel 2024 saranno al centro dell’attenzione vogliamo sottolineare quanto accade in Corea del Nord. Negli ultimi mesi, la Corea del Nord ha intensificato le sue attività militari, lanciando diversi missili balistici intercontinentali (ICBM). Il 27 dicembre 2023, la Corea del Nord ha lanciato un ICBM che ha viaggiato per 1.700 miglia e ha raggiunto un'altitudine di 4.100 miglia. Questo è il lancio ICBM più lungo della Corea del Nord fino a oggi.Il lancio dell'ICBM ha suscitato preoccupazione internazionale. Gli Stati Uniti hanno condannato il lancio e hanno avvertito la Corea del Nord di ulteriori conseguenze se non avesse fermato le sue attività militari. La Corea del Nord ha risposto al lancio dell'ICBM affermando che era un avvertimento agli Stati Uniti e ai suoi alleati. Il Paese ha anche affermato che continuerà a sviluppare il suo programma nucleare e missilistico. La situazione in Corea del Nord è incerta ed instabile. È possibile che la Corea del Nord possa lanciare altri ICBM o persino lanciare un attacco nucleare. È anche possibile che la Corea del Nord possa entrare in conflitto con gli Stati Uniti o con i suoi alleati. Impossibile? Con il leader nordcoreano Kim Jong-un non si possono fare previsioni ottimistiche e la prova si è avuta lo scorso 28 dicembre quando parlando durante un incontro con i massimi quadri del Choson Rodongdang, il partito unico della dittatura nordcoreana, Kim ha dato ordini all'esercito, all'industria bellica e al settore delle armi nucleari per accelerare i preparativi per entrare in guerra. Secondo il dittatore nordcoreano «la decisione si è resa necessaria date le mosse conflittuali senza precedenti da parte degli Stati Uniti». Poi Kim ha proseguito secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa ufficiale KCNA, parlando «dell'espansione della cooperazione strategica con Paesi indipendenti e antimperialisti», riferendosi evidentemenete agli avversari principali degli Stati Uniti a livello globale, vedi la Russia, l’Iran e la Cina. Tutto accade mentre la popolazione è letteralmente alla fame tanto che secondo le Nazioni Unite, nel 2023 il 43% della popolazione nordcoreana era in condizioni di insicurezza alimentare. Ciò significa che «non ha accesso a cibo sufficiente per sostenere una vita sana e attiva», tuttavia il governo di Pyongyang tira dritto ed è una pessima notizia insieme alle altre, per il 2024
Due bambini svaniti nel nulla. Mamma e papà non hanno potuto fargli neppure gli auguri di compleanno, qualche giorno fa, quando i due fratellini hanno compiuto 5 e 9 anni in comunità. Eppure una telefonata non si nega neanche al peggior delinquente. Dunque perché a questi genitori viene negato il diritto di vedere e sentire i loro figli? Qual è la grave colpa che avrebbero commesso visto che i bimbi stavano bene?
Un allontanamento che oggi mostra troppi lati oscuri. A partire dal modo in cui quel 16 ottobre i bimbi sono stati portati via con la forza, tra le urla strazianti. Alle ore 11.10, come denunciano le telecamere di sorveglianza della casa, i genitori vengono attirati fuori al cancello da due carabinieri. Alle 11.29 spuntano dal bosco una decina di agenti, armati di tutto punto e col giubbotto antiproiettile. E mentre gridano «Pigliali, pigliali tutti!» fanno irruzione nella casa, dove si trovano, da soli, i bambini. I due fratellini vengono portati fuori dagli agenti, il più piccolo messo a sedere, sulle scale, col pigiamino e senza scarpe. E solo quindici minuti dopo, alle 11,43, come registrano le telecamere, arrivano le assistenti sociali che portano via i bambini tra le urla disperate.
Una procedura al di fuori di ogni regola. Che però ottiene l’appoggio della giudice Nadia Todeschini, del Tribunale dei minori di Firenze. Come riferisce un ispettore ripreso dalle telecamere di sorveglianza della casa: «Ho telefonato alla giudice e le ho detto: “Dottoressa, l’operazione è andata bene. I bambini sono con i carabinieri. E adesso sono arrivati gli assistenti sociali”. E la giudice ha risposto: “Non so come ringraziarvi!”».
Dunque, chi ha dato l’ordine di agire in questo modo? E che trauma è stato inferto a questi bambini? Giriamo la domanda a Marina Terragni, Garante per l’infanzia e l’adolescenza. «Per la nostra Costituzione un bambino non può essere prelevato con la forza», conferma, «per di più se non è in borghese. Ci sono delle sentenze della Cassazione. Queste modalità non sono conformi allo Stato di diritto. Se il bambino non vuole andare, i servizi sociali si debbono fermare. Purtroppo ci stiamo abituando a qualcosa che è fuori legge».
Proviamo a chiedere spiegazioni ai servizi sociali dell’unione Montana dei comuni Valtiberina, ma l’accoglienza non è delle migliori. Prima minacciano di chiamare i carabinieri. Poi, la più giovane ci chiude la porta in faccia con un calcio. È Veronica Savignani, che quella mattina, come mostrano le telecamere, afferra il bimbo come un pacco. E mentre lui scalcia e grida disperato - «Aiuto! Lasciatemi andare» - lei lo rimprovera: «Ma perché urli?». Dopo un po’ i toni cambiano. Esce a parlarci Sara Spaterna. C’era anche lei quel giorno, con la collega Roberta Agostini, per portare via i bambini. Ma l’unica cosa di cui si preoccupa è che «è stata rovinata la sua immagine». E alle nostre domande ripete come una cantilena: «Non posso rispondere». Anche la responsabile dei servizi, Francesca Meazzini, contattata al telefono, si trincera dietro un «non posso dirle nulla».
Al Tribunale dei Minoridi Firenze, invece, parte lo scarica barile. La presidente, Silvia Chiarantini, dice che «l’allontanamento è avvenuto secondo le regole di legge». E ci conferma che i genitori possono vedere i figli in incontri protetti. E allora perché da due mesi a mamma e papà non è stata concessa neppure una telefonata? E chi pagherà per il trauma fatto a questi bambini?
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Il premier: «Il governo ci ha creduto fin dall’inizio, impulso decisivo per nuovi traguardi».
«Il governo ha creduto fin dall’inizio in questa sfida e ha fatto la sua parte per raggiungere questo traguardo. Ringrazio i ministri Lollobrigida e Giuli che hanno seguito il dossier, ma è stata una partita che non abbiamo giocato da soli: abbiamo vinto questa sfida insieme al popolo italiano. Questo riconoscimento imprimerà al sistema Italia un impulso decisivo per raggiungere nuovi traguardi».
Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un videomessaggio celebrando l’entrata della cucina italiana nei patrimoni culturali immateriali dell’umanità. È la prima cucina al mondo a essere riconosciuta nella sua interezza. A deliberarlo, all’unanimità, è stato il Comitato intergovernativo dell’Unesco, riunito a New Delhi, in India.
Ansa
I vaccini a Rna messaggero contro il Covid favoriscono e velocizzano, se a dosi ripetute, la crescita di piccoli tumori già presenti nell’organismo e velocizzano la crescita di metastasi. È quanto emerge dalla letteratura scientifica e, in particolare, dagli esperimenti fatti in vitro sulle cellule e quelli sui topi, così come viene esposto nello studio pubblicato lo scorso 2 dicembre sulla rivista Mdpi da Ciro Isidoro, biologo, medico, patologo e oncologo sperimentale, nonché professore ordinario di patologia generale all’Università del Piemonte orientale di Novara. Lo studio è una review, ovvero una sintesi critica dei lavori scientifici pubblicati finora sull’argomento, e le conclusioni a cui arriva sono assai preoccupanti. Dai dati scientifici emerge che sia il vaccino a mRna contro il Covid sia lo stesso virus possono favorire la crescita di tumori e metastasi già esistenti. Inoltre, alla luce dei dati clinici a disposizione, emerge sempre più chiaramente che a questo rischio di tumori e metastasi «accelerati» appaiono più esposti i vaccinati con più dosi. Fa notare Isidoro: «Proprio a causa delle ripetute vaccinazioni i vaccinati sono più soggetti a contagiarsi e dunque - sebbene sia vero che il vaccino li protegge, ma temporaneamente, dal Covid grave - queste persone si ritrovano nella condizione di poter subire contemporaneamente i rischi oncologici provocati da vaccino e virus naturale messi insieme».
Sono diversi i meccanismi cellulari attraverso cui il vaccino può velocizzare l’andamento del cancro analizzati negli studi citati nella review di Isidoro, intitolata «Sars-Cov2 e vaccini anti-Covid-19 a mRna: Esiste un plausibile legame meccanicistico con il cancro?». Tra questi studi, alcuni rilevano che, in conseguenza della vaccinazione anti-Covid a mRna - e anche in conseguenza del Covid -, «si riduce Ace 2», enzima convertitore di una molecola chiamata angiotensina II, favorendo il permanere di questa molecola che favorisce a sua volta la proliferazione dei tumori. Altri dati analizzati nella review dimostrano inoltre che sia il virus che i vaccini di nuova generazione portano ad attivazione di geni e dunque all’attivazione di cellule tumorali. Altri dati ancora mostrano come sia il virus che il vaccino inibiscano l’espressione di proteine che proteggono dalle mutazioni del Dna.
Insomma, il vaccino anti-Covid, così come il virus, interferisce nei meccanismi cellulari di protezione dal cancro esponendo a maggiori rischi chi ha già una predisposizione genetica alla formazione di cellule tumorali e i malati oncologici con tumori dormienti, spiega Isidoro, facendo notare come i vaccinati con tre o più dosi si sono rivelati più esposti al contagio «perché il sistema immunitario in qualche modo viene ingannato e si adatta alla spike e dunque rende queste persone più suscettibili ad infettarsi».
Nella review anche alcune conferme agli esperimenti in vitro che arrivano dal mondo reale, come uno studio retrospettivo basato su un’ampia coorte di individui non vaccinati (595.007) e vaccinati (2.380.028) a Seul, che ha rilevato un’associazione tra vaccinazione e aumento del rischio di cancro alla tiroide, allo stomaco, al colon-retto, al polmone, al seno e alla prostata. «Questi dati se considerati nel loro insieme», spiega Isidoro, «convergono alla stessa conclusione: dovrebbero suscitare sospetti e stimolare una discussione nella comunità scientifica».
D’altra parte, anche Katalin Karikó, la biochimica vincitrice nel 2023 del Nobel per la Medicina proprio in virtù dei suoi studi sull’Rna applicati ai vaccini anti Covid, aveva parlato di questi possibili effetti collaterali di «acceleratore di tumori già esistenti». In particolare, in un’intervista rilasciata a Die Welt lo scorso gennaio, la ricercatrice ungherese aveva riferito della conversazione con una donna sulla quale, due giorni dopo l’inoculazione, era comparso «un grosso nodulo al seno». La signora aveva attribuito l’insorgenza del cancro al vaccino, mentre la scienziata lo escludeva ma tuttavia forniva una spiegazione del fenomeno: «Il cancro c’era già», spiegava Karikó, «e la vaccinazione ha dato una spinta in più al sistema immunitario, così che le cellule di difesa immunitaria si sono precipitate in gran numero sul nemico», sostenendo, infine, che il vaccino avrebbe consentito alla malcapitata di «scoprire più velocemente il cancro», affermazione che ha lasciato e ancor di più oggi lascia - alla luce di questo studio di Isidoro - irrisolti tanti interrogativi, soprattutto di fronte all’incremento in numero dei cosiddetti turbo-cancri e alla riattivazione di metastasi in malati oncologici, tutti eventi che si sono manifestati post vaccinazione anti- Covid e non hanno trovato altro tipo di plausibilità biologica diversa da una possibile correlazione con i preparati a mRna.
«Marginale il gabinetto di Speranza»
Mentre eravamo chiusi in casa durante il lockdown, il più lungo di tutti i Paesi occidentali, ognuno di noi era certo in cuor suo che i decisori che apparecchiavano ogni giorno alle 18 il tragico rito della lettura dei contagi e dei decessi sapessero ciò che stavano facendo. In realtà, al netto di un accettabile margine di impreparazione vista l’emergenza del tutto nuova, nelle tante stanze dei bottoni che il governo Pd-M5S di allora, guidato da Giuseppe Conte, aveva istituito, andavano tutti in ordine sparso. E l’audizione in commissione Covid del proctologo del San Raffaele Pierpaolo Sileri, allora viceministro alla Salute in quota 5 stelle, ha reso ancor più tangibile il livello d’improvvisazione e sciatteria di chi allora prese le decisioni e oggi è impegnato in tripli salti carpiati pur di rinnegarne la paternità. È il caso, ad esempio, del senatore Francesco Boccia del Pd, che ieri è intervenuto con zelante sollecitudine rivolgendo a Sileri alcune domande che son suonate più come ingannevoli asseverazioni. Una per tutte: «Io penso che il gabinetto del ministero della salute (guidato da Roberto Speranza, ndr) fosse assolutamente marginale, decidevano Protezione civile e coordinamento dei ministri». Il senso dell’intervento di Boccia non è difficile da cogliere: minimizzare le responsabilità del primo imputato della malagestione pandemica, Speranza, collega di partito di Boccia, e rovesciare gli oneri ora sul Cts, ora sulla Protezione civile, eventualmente sul governo ma in senso collegiale. «Puoi chiarire questi aspetti così li mettiamo a verbale?», ha chiesto Boccia a Sileri. L’ex sottosegretario alla salute, però, non ha dato la risposta desiderata: «Il mio ruolo era marginale», ha dichiarato Sileri, impegnato a sua volta a liberarsi del peso degli errori e delle omissioni in nome di un malcelato «io non c’ero, e se c’ero dormivo», «il Cts faceva la valutazione scientifica e la dava alla politica. Era il governo che poi decideva». Quello stesso governo dove Speranza, per forza di cose, allora era il componente più rilevante. Sileri ha dichiarato di essere stato isolato dai funzionari del ministero: «Alle riunioni non credo aver preso parte se non una volta» e «i Dpcm li ricevevo direttamente in aula, non ne avevo nemmeno una copia». Che questo racconto sia funzionale all’obiettivo di scaricare le responsabilità su altri, è un dato di fatto, ma l’immagine che ne esce è quella di decisori «inadeguati e tragicomici», come ebbe già ad ammettere l’altro sottosegretario Sandra Zampa (Pd).Anche sull’adozione dell’antiscientifica «terapia» a base di paracetamolo (Tachipirina) e vigile attesa, Sileri ha dichiarato di essere totalmente estraneo alla decisione: «Non so chi ha redatto la circolare del 30 novembre 2020 che dava agli antinfiammatori un ruolo marginale, ne ho scoperto l’esistenza soltanto dopo che era già uscita». Certo, ha ammesso, a novembre poteva essere dato maggiore spazio ai Fans perché «da marzo avevamo capito che non erano poi così malvagi». Bontà sua. Per Alice Buonguerrieri (Fdi) «è la conferma che la gestione del Covid affogasse nella confusione più assoluta». Boccia è tornato all’attacco anche sul piano pandemico: «Alcuni virologi hanno ribadito che era scientificamente impossibile averlo su Sars Cov-2, confermi?». «L'impatto era inatteso, ma ovviamente avere un piano pandemico aggiornato avrebbe fatto grosse differenze», ha replicato Sileri, che nel corso dell’audizione ha anche preso le distanze dalle misure suggerite dall’Oms che «aveva un grosso peso politico da parte dalla Cina». «I burocrati nominati da Speranza sono stati lasciati spadroneggiare per coprire le scelte errate dei vertici politici», è il commento di Antonella Zedda, vicepresidente dei senatori di Fratelli d’Italia, alla «chicca» emersa in commissione: un messaggio di fuoco che l’allora capo di gabinetto del ministero Goffredo Zaccardi indirizzò a Sileri («Stai buono o tiro fuori i dossier che ho nel cassetto», avrebbe scritto).In che mani siamo stati.
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