2020-10-17
Speranza scrive «Perché guariremo». Più che lo Strega vincerà lo Stregone
Il libro, opera prima del ministro della Salute, forse spiegherà quello che non è stato capace di fare. In quanto, anche per colpa sua, rischiamo di trovarci di nuovo tutti chiusi in casa, in un Paese bloccato, fermo e isolato.Più della medicina poté la copertina. Se nelle prossime ore sarete costretti in casa dal coprifuoco e dal lockdown, non preoccupatevi: il ministro della Salute, Roberto Speranza, si è preoccupato di organizzare le vostre allegre serate: uscirà infatti il 22 ottobre, per i tipi della Feltrinelli, il suo saggio Perché guariremo (sottotitolo: Dai giorni più duri a una nuova idea di salute). Ha la bellezza di 240 pagine. Fa parte della collana «Serie bianca» (che per un rosso come il ministro dev'essere quasi un'offesa). E costa 15 euro, anche se su Internet già si trova con lo sconto del 5 per cento a 14,25 e in versione e-book a soli 9,99 euro. Se va avanti di questo passo, ribasso dopo ribasso, c'è il rischio che fra qualche mese offriranno direttamente dei soldi a chi se lo piglia, liberando così i magazzini. Ma non vogliamo augurare l'insuccesso a nessuno, tantomeno a uno che di cognome fa Speranza. Anzi, visto quello che sta combinando in Italia, siamo già pronti a candidare il ministro al Premio Strega. O, meglio, al premio Stregone. Siamo infatti sicuri che l'intera Nazione non veda l'ora di capire «Perché guariremo». Anche se, per la verità, siamo convinti che la risposta, più che nei capitoli della brossure, sarebbe stato più utile trovarla, che ne so?, negli ospedali o negli studi dei medici di base. Invece lì ci siamo fatti trovare impreparati: mancano 3.443 posti in terapia intensiva, mancano 20.000 medici, mancano 53.000 infermieri, mancano 6.000 operatori per il tracciamento dei contagi, mancano 1,5 milioni di vaccini contro l'influenza. Però, diamine, le bozze del libro, quelle, sono prontissime. Rilette, corrette e pronte ad andare in stampa. Bella soddisfazione, non vi pare? Del resto, come ogni autore sa, quando si tratta di consegnare i manoscritti, la puntualità è sacra. E il ministro è stato puntualissimo. Non appena ha visto il Paese ripiombare nel baratro, non appena ha ricominciato a parlare di chiusure e di divieti, non appena è tornato a firmare Dpcm notturni che vietano persino di invitare a cena la zia Mariuccia, zac, lui ha pensato bene di presentarsi con la sua bella opera prima, rilegata e infiocchettata. Non viene voglia di correre subito in libreria per prenotarne una copia? Ci hanno già detto che dobbiamo scordarci il Natale. Ci hanno già detto di dimenticare le feste, il pranzo di famiglia, i mercatini e le sciate in montagna. Soltanto una cosa non potrà mancare sotto l'albero: il libro del ministro come strenna. L'unico tocco di Speranza che ci è concesso in questi giorni amari. E sarà una gioia compulsarlo avidamente. Ripensando a quello che ci sta succedendo. Voi credevate che quest'estate al Ministero si lavorasse febbrilmente per evitare di arrivare impreparati alla seconda ondata? Voi credevate che si lavorasse febbrilmente per dotare i medici di camici, mascherine e guanti a sufficienza? Voi credevate che si lavorasse febbrilmente per fare in modo che non mancassero i farmaci o per far funzionare la App Immuni? Macché: si lavorava febbrilmente per vergare il dotto tomo. Paragrafo dopo paragrafo, con una dedizione appassionata, la cura della forma, l'attenzione alla fluidità del linguaggio. Altro che articolo Uno: qui c'è un'intera opera letteraria. Altro che un ministro: avevamo Ernest Hemingway e non ce n'eravamo accorti. E a questo punto, allora, chi se ne importa se mancano camici, guanti e farmaci? L'importante è che ci siano tutte le virgole a posto. Scrive la casa editrice nelle poche righe di presentazione del futuro best seller che il ministro della Salute «non solo racconta ma spiega la tempesta che abbiamo attraversato». Il che già ci fa ben sperare: prima di tutto perché dice che la tempesta l'abbiamo già attraversata (e dire che a noi sembrava di nuovo in arrivo). E in secondo luogo perché, se il ministro si propone di spiegare, immaginiamo che sia convinto di averci capito qualcosa. Sarebbe già un bel risultato, anche se a prima vista non si direbbe. Peccato solo che l'editore aggiunga che questo libro, ovviamente di «impegno civile» (e ci mancherebbe), ha «uno sguardo spalancato sul nostro futuro». Cosa, che per la verità, più che una Speranza sembra una minaccia. Non è che spalancherà lo sguardo sul nostro futuro, come lo ha spalancato sul presente e sul passato? Nel qual caso, siamo spacciati. Comunque, vi confessiamo che del capolavoro ministeriale non possiamo fare a meno. Perciò, in attesa del secondo volume della preziosa collana (serie bianca, autore rosso), che potrebbe essere intitolato «Perché moriremo di fame» o anche «Perché avremo i carabinieri in casa a controllare se abbiamo invitato a pranzo i sette nani violando il Dpcm», ci affrettiamo a prenotare la strenna, conquistati anche dallo slogan accattivante con cui viene lanciata: «Guarire si può. Cambiare si deve». Che ci lascia un solo dubbio: se cambiare si deve, caro ministro, perché non ha cominciato lei? Magari quest'estate? Forse perché era troppo impegnato nella compilazione del prezioso manoscritto? O nello studio delle fonti bibliografiche? Non se ne abbia a male. Noi saremmo davvero lieti di festeggiare il suo trionfo editoriale se non fosse che tra un po', anche per colpa sua, rischiamo di trovarci di nuovo tutti chiusi in casa, in un Paese bloccato, fermo, isolato. Dove l'unica cosa ad uscire regolarmente, purtroppo, potrebbe essere proprio il suo libro. Ce ne mandi almeno una copia firmata. Sempre meglio della sua firma sotto i decreti.
«Murdaugh: Morte in famiglia» (Disney+)
In Murdaugh: Morte in famiglia, Patricia Arquette guida il racconto di una saga reale di potere e tragedia. La serie Disney+ ricostruisce il crollo della famiglia che per generazioni ha dominato la giustizia nel Sud Carolina, fino all’omicidio e al processo mediatico.