Varato il decreto per creare un nuovo ufficio per un dirigente di prima fascia e due di seconda. Le assunzioni avverranno il 20 Settembre, a cinque giorni dalle elezioni politiche. Per la presidenza si fa il nome di Elena Grifoni Winters.
Varato il decreto per creare un nuovo ufficio per un dirigente di prima fascia e due di seconda. Le assunzioni avverranno il 20 Settembre, a cinque giorni dalle elezioni politiche. Per la presidenza si fa il nome di Elena Grifoni Winters.
A Milano il nuovo Tavolo permanente sulla «rieducazione maschile», annunciato dal Consiglio comunale, si apre tra polemiche e dubbi sulla sua reale utilità. Le critiche del centrodestra sono arrivate subito, mentre le ricerche internazionali mostrano da anni risultati incerti sui percorsi rivolti agli uomini.
In Italia c’è sempre un istante preciso in cui la giustizia decide di scendere in campo con un provvedimento a orologeria. Non è mai un caso, mai un incidente: è una coreografia. E così, nel giorno in cui Mps perde il 4,56%, Mediobanca scivola di un altro -1,9%, e il mercato si chiede cosa stia succedendo, arriva il colpo di teatro: la Procura di Milano notifica avvisi di garanzia a Borsa aperta, come se si trattasse di un profit warning. Tempismo chirurgico. L’effetto è devastante: Mps affonda a 8,330 euro, Mediobanca scivola a 16,750. E tutto perché la notizia - trapelata prima da Corriere.it e poi confermata da un comunicato di Rocca Salimbeni - corre come una scintilla tra gli operatori: Francesco Gaetano Caltagirone, Francesco Milleri e il ceo Luigi Lovaglio sono indagati nell’inchiesta sulla scalata che ha portato l’istituto senese a conquistare l’86,3% di Mediobanca.
Stefano Boni è un antropologo dell’università di Modena e Reggio Emilia che da tempo si dedica a osservare le conseguenze della tendenza occidentale alla rimozione della fatica e del rapporto con la natura. Ne scrisse un bellissimo saggio intitolato Homo comfort (Eleuthera) e di certo il tema torna oggi di attualità con la vicenda dei bambini tolti ai genitori a Chieti.
Professore, il caso della cosiddetta «famiglia nel bosco» ha coinvolto molto gli italiani. Tanti hanno preso le parti dei genitori, ma sembra che per il tribunale e pure per vari commentatori non sia ammissibile compiere quella scelta di vita.
Il timore è che la storia della famiglia nel bosco finisca come sono finite tutte le analoghe vicende precedenti. Ogni volta che l’opinione pubblica viene a conoscenza di un caso piuttosto clamoroso di sottrazione di bambini o di allontanamento dalla famiglia si scatena un gran vespaio, se ne parla per un po’ sui giornali e nei talk show, interviene la politica, poi il baccano cala e serenamente ci si dimentica di tutti i problemi emersi.
