2024-07-23
Sospiro di sollievo delle Borse. Big tech rimane con i Repubblicani
I mercati negli Stati Uniti e in Europa salgono dopo l’addio di Joe Biden. Adesso sono in attesa di sapere chi sarà scelto come candidato vicepresidente di Kamala Harris. Il Partito democratico raccoglie microdonazioni.Il ritiro dalla corsa presidenziale di Joe Biden non sorprende i mercati. Sia perché gli investitori scontavano già questo scenario, sia perché i mercati hanno tirato un sospiro di sollievo. Il risultato? Wall Street ieri ha aperto la seduta in rialzo. In avvio, il Dow Jones ha fatto segnare un +0,3%, l’S&P 500 un +0,7% e il Nasdaq un ancor più solido +1,05 per cento. Positive anche le Borse europee: a Milano il FtseMib ha guadagnato l’1,17%, Parigi l’1,16%, Francoforte l’1,4% e anche Londra ha messo a segno un +0,6 per cento.Ma torniamo negli Usa. «I rendimenti statunitensi e il dollaro hanno aperto leggermente più deboli in Asia, ma sembra che gli investitori se lo aspettassero», affermano gli economisti di Ing. I riflettori del mercato sembrano piuttosto accesi su quale sarà il ticket dei dem che uscirà dal voto del partito. Secondo l’esperto di Schroders, George Brown, l’attenzione si sta infatti spostando sul potenziale compagno di corsa di Kamala Harris. Tra i candidati più probabili ci sono i governatori degli Stati più combattuti e più repubblicani. «Nelle ultime settimane abbiamo assistito a un irripidimento delle curve dei rendimenti in seguito all’aumento delle aspettative di una vittoria di Trump. Questo perché una vittoria schiacciante dei Repubblicani permetterebbe a Trump di avere mano libera sugli stimoli fiscali. Al contrario, un presidente democratico si troverebbe ad affrontare un governo diviso. È quindi possibile che il recente irripidimento delle curve dei rendimenti si inverta se Harris, o un altro candidato democratico, ridurrà il divario nei sondaggi», spiega Brown. «In termini di crescita, se Trump dovesse vincere, la nostra analisi suggerisce che l’economia statunitense si espanderebbe del 2,2% nel 2025. Accelererebbe poi al 2,7% nel 2026 con l’avvio delle politiche di promozione della crescita dell’amministrazione, prima di rallentare al 2,3% nel 2027 con l’aumento dell’inflazione che peserà sulla spesa dei consumatori».A tenere banco sul floor della Borsa americana non è solo la corsa alla Casa Bianca. In settimana, è atteso l’inizio delle trimestrali: Alphabet e Tesla le pubblicheranno oggi dopo la chiusura di Wall Street, Ibm domani, American airlines giovedì. Poi General motors, Coca-Cola, Comcast, Ups, Spotify, Mattel, AT&T, Ford, Chipotle mexican grill, Hasbro, Southwest air e Bristol-Myers Squibb, solo per citare le più importanti. L’agenda macroeconomica prevede, inoltre, la stima preliminare del Pil del secondo trimestre e il dato Pce sull’inflazione di giugno, che servirà alla Federal reserve per decidere a settembre le prossime mosse sui tassi d’interesse. Occhio, intanto, agli investimenti stranieri in alcuni settori. La scarsa domanda di auto elettriche e le incertezze circa l’esito delle elezioni presidenziali di novembre hanno spinto Lg energy solutions a rallentare i piani per la costruzione di un terzo impianto di batterie per auto elettriche nel Michigan. Il produttore di batterie sudcoreano ha avviato la costruzione dell’impianto nel 2022 insieme con Gm, con cui aveva stanziato un investimento di circa 2,6 miliardi di dollari. L’entrata in funzione era stata programmata per la prima metà del 2025 ma, di fronte al difficile andamento del mercato dell’auto elettrica, Lg sta «rivedendo il ritmo degli investimenti complessivi» e «cercando soluzioni per un funzionamento flessibile» dei suoi impianti, secondo quanto riportato da Bloomberg, che cita un messaggio inviato dall’azienda sudcoreana. Se da un lato Biden, ha elargito incentivi per attirare i produttori esteri a investire negli Usa ottenendo impegni da grandi aziende come la stessa Lg, dall’altro, l’eventuale rielezione di Trump rappresenta un rischio per società come Lg, vista la sua ferma opposizione all’Inflation reduction act (Ira) e alle leggi per la transizione green, settore auto compreso. Secondo un report pubblicato a giugno dall’istituto di ricerca statale coreano Korea institute for industrial economics & trade, i produttori di batterie coreani come Lg energy e Sk on potrebbero optare per ridimensionare i loro piani di investimento negli Stati Uniti se si verificassero cambiamenti nelle disposizioni dell’Ira dopo le elezioni di novembre. A Wall Street operano anche alcuni finanziatori sia dei Dem sia dei Repubblicani. La piattaforma democratica di raccolta fondi online Actblue ha annunciato di aver raccolto 46,7 milioni di dollari da piccoli donatori nelle sette ore successive al ritiro di Biden. Sul fronte opposto, numerosi capi delle big tech americane hanno aperto il portafoglio per il super comitato elettorale America pac che si occupa della registrazione degli elettori di Trump e di convincere gli indecisi a votare in anticipo o per posta, soprattutto negli Stati in bilico. Secondo la documentazione depositata presso la Federal election commission, il comitato ha incassato 8,8 milioni di dollari e ne ha spesi 7,8 tra la sua fondazione e la fine di giugno, ritrovandosi con poco meno di 1 milione di dollari in contanti a disposizione.
Alberto Stefani (Imagoeconomica)
(Arma dei Carabinieri)
All'alba di oggi i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Chieti, con il supporto operativo dei militari dei Comandi Provinciali di Pescara, L’Aquila e Teramo, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia de L’Aquila, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un quarantacinquenne bengalese ed hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 19 persone, tutte gravemente indiziate dei delitti di associazione per delinquere finalizzata a commettere una serie indeterminata di reati in materia di immigrazione clandestina, tentata estorsione e rapina.
I provvedimenti giudiziari sono stati emessi sulla base delle risultanze della complessa attività investigativa condotta dai militari del NIL di Chieti che, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, hanno fatto luce su un sodalizio criminale operante fin dal 2022 a Pescara e in altre località abruzzesi, con proiezioni in Puglia e Campania che, utilizzando in maniera fraudolenta il Decreto flussi, sono riusciti a far entrare in Italia diverse centinaia di cittadini extracomunitari provenienti prevalentemente dal Bangladesh, confezionando false proposte di lavoro per ottenere il visto d’ingresso in Italia ovvero falsificando gli stessi visti. L’associazione, oggi disarticolata, era strutturata su più livelli e si avvaleva di imprenditori compiacenti, disponibili a predisporre contratti di lavoro fittizi o società create in vista dei “click day” oltre che di di professionisti che curavano la documentazione necessaria per far risultare regolari le richieste di ingresso tramite i decreti flussi. Si servivano di intermediari, anche operanti in Bangladesh, incaricati di reclutare cittadini stranieri e di organizzarne l’arrivo in Italia, spesso dietro pagamento e con sistemazioni di fortuna.
I profitti illeciti derivanti dalla gestione delle pratiche migratorie sono stimati in oltre 3 milioni di euro, considerando che ciascuno degli stranieri fatti entrare irregolarmente in Italia versava somme consistenti. Non a caso alcuni indagati definivano il sistema una vera e propria «miniera».
Nel corso delle indagini nel luglio 2024, i Carabinieri del NIL di Chieti hanno eseguito un intervento a Pescara sorprendendo due imprenditori mentre consegnavano a cittadini stranieri documentazione falsa per l’ingresso in Italia dietro pagamento.
Lo straniero destinatario del provvedimento cautelare svolgeva funzioni di organizzazione e raccordo con l’estero, effettuando anche trasferte per individuare connazionali disponibili a entrare in Italia. In un episodio, per recuperare somme pretese, ha inoltre minacciato e aggredito un connazionale. Considerata la gravità e l’attualità delle esigenze cautelari, è stata disposta la custodia in carcere presso la Casa Circondariale di Pescara.
Nei confronti degli altri 19 indagati, pur sussistendo gravi indizi di colpevolezza, non vi è l’attualità delle esigenze cautelari.
Il Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, da anni, è impegnato nel fronteggiare su tutto il territorio nazionale il favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, fenomeno strettamente collegato a quello dello sfruttamento lavorativo.
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