2023-11-08
Musulmani italiani choc: Israele è «terrorista» e Hamas fa la resistenza
Un sondaggio del giornale online «La Luce» illustra le opinioni della comunità islamica. Per la maggioranza, l’assalto del 7 ottobre è stato legittimo. Il partito preferito? Il M5s.Da un mese nei dibattiti televisivi e sui giornali continuiamo a dividerci - meglio: a lacerarci - su quanto sta avvenendo in Palestina. Ma forse più che alle pur autorevolissime opinioni degli esperti, dei commentatori o dei politici dovremmo interessarci a ciò che pensano le persone più vicine a noi, molte delle quali sentono nella carne e sulla propria pelle il conflitto palestinese. Si tratta dei musulmani italiani e di quelli stranieri che vivono in Italia, da sempre particolarmente toccati da quanto accade in Terra Santa. La Luce, il giornale di ispirazione musulmana diretto da Davide Piccardo, ha deciso di realizzare un sondaggio all’interno della comunità, e i risultati colpiscono ma in fondo non sorprendono. Il campione non è smisurato ma rimane significativo. «Mentre i bombardamenti aerei israeliani su Gaza hanno provocato più di 10.000 vittime, quasi tutte civili, e il Medio Oriente si infiamma, col rischio che le tensioni sfocino in un pericolosissimo allargamento del conflitto, abbiamo realizzato un sondaggio al quale hanno partecipato 1.000 persone», scrive La Luce. «Tra coloro che hanno partecipato al nostro sondaggio, l’81% sono musulmani, il che ci fornisce un’immagine rappresentativa dell’opinione e del sentire della comunità islamica italiana che nel nostro Paese conta circa 2,5 milioni di persone su questioni chiave come la natura di Israele, lo status di Hamas, le origini del conflitto e le possibili soluzioni al conflitto». La prima domanda della rilevazione statistica è interessante: qual è la causa scatenante del conflitto israelo-palestinese? Bene, per l’83,7% dei musulmani le ragioni sono «la nascita di Israele e l’occupazione». Per il 15,5% «le responsabilità occidentali e le complicità arabe». Solo per lo 0,8% la causa è l’estremismo palestinese. La seconda domanda è quella che colpisce di più: «Come consideri Israele?». Risposte: «L’unica democrazia del Medio Oriente» (1,1% degli intervistati); «Una potenza occupante» (38,5%); «Uno Stato terrorista» (60,3%). Sostanzialmente speculari le risposte alla domanda appena successiva: «Come consideri Hamas?». Il 78% dei musulmani lo considera «un movimento di liberazione nazionale». Il 14,9% lo ritiene «un partito estremista» e appena il 7,1% lo inquadra come «un gruppo terrorista». Sono risultati con cui occorre confrontarsi: se questo è il pensiero dei musulmani che vivono qui, tocca partire da questo dato di fatto. «Abbiamo deciso di fare questo sondaggio per capire cosa pensasse davvero la nostra comunità, si tratta di un campione che crediamo rappresentativo di una fetta di opinione pubblica che va considerata dalla politica», dice alla Verità il direttore della Luce, Davide Piccardo. «Certamente alcune risposte saranno indigeste a molti ma io parto sempre dalla convinzione che i punti di incontro, gli accordi di pace, le convivenze solide e durature partano dalla franchezza e che per metter fine a un conflitto si debba parlare con chi è rappresentativo, non importa che ci piaccia o meno». In effetti, Piccardo non ha torto: il suo ragionamento richiama a una presa d’atto dello stato dei fatti. «Mettere l’etichetta di terrorista ad Hamas è un’operazione ideologica che non risolve il problema», prosegue. «Così come dire che Netanyahu, i suoi alleati dell’estrema destra messianica o i coloni che vogliono l’atomica su Gaza non rappresentano niente Israele: in realtà per raggiungere la pace bisogna parlare con chi è rappresentativo». E se il campione di musulmani sentito dalla Luce è davvero così rappresentativo, forse è il caso di aprire gli occhi e regolarsi di conseguenza.
L'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri Kaja Kallas (Ansa)
(Ansa)
Il Comando ha ringraziato i colleghi della Questura per il gesto e «la cortesia istituzionale dimostrata in questo tragico momento». A Gorizia invece un giovane di 20 anni ha reso omaggio ai caduti, deponendo un mazzo di fiori davanti all'ingresso della caserma. Il giovane ha spiegato di aver voluto compiere questo gesto per testimoniare gratitudine e rispetto. Negli ultimi giorni, rende noto il Comando isontino, sono giunti numerosi messaggi di cordoglio e attestazioni di affetto da parte di cittadini, associazioni e rappresentanti delle istituzioni.
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