
La capitale somala Mogadiscio è tornata nel caos quando mercoledì 5 marzo l’ambasciata statunitense ha diramato un allarme per una serie di possibili attacchi terroristici.Queste azioni omicide avrebbero avuto come obiettivo ministeri, il municipio della città e soprattutto l’aeroporto internazionale Aden Adde. Dopo questo messaggio l’ambasciata americana ha bloccato tutti gli spostamenti del suo personale blindando la cosiddetta green zone e alzando al massimo il livello di allerta. La nota del Dipartimento di Stato americano sconsigliava ogni tipo di località pubblica o dove potessero trovarsi altri occidentali, sottolineando che proprio i cittadini statunitensi potrebbero essere il principale obiettivo dei terroristi.Nelle scorse settimane il presidente Donald Trump aveva ordinato una serie di operazioni militari a caccia degli islamisti dello Stato Islamico che dominano alcune aree del paese africano. In Somalia gli adepti dell’Isis sono arrivati da pochi anni, ma gli al Shabaab (i giovani), affiliati di al Qaeda, terrorizzano il paese da più di 20 anni e spesso si scontrano con lo Stato Islamico per il controllo del territorio.Gli al Shabaab sono gli eredi dell’Unione delle Corti Islamiche che nel 2006 avevano conquistato anche la capitale, prima di essere espulso dalle truppe etiopi, appoggiate dagli americani. Il segretario alla Difesa Pete Hegseth ha confermato gli attacchi aerei, sostenendo che nessun civile è stato ferito in queste operazioni. Gli Stati Uniti non hanno rilasciati dettagli sugli obiettivi colpiti, a parte il presidente Trump che ha etichettato l'obiettivo come «Senior Isis Attack Planner», confermando come lo Stato Islamico resti un nemico degno di grande attenzione anche per la nuova amministrazione. Queste incursioni aeree da parte di caccia, partiti da una portaerei che stava incrociando nell’Oceano Indiano, sono stati concordati con il governo federale somalo che fa molta fatica a contenere i terroristi dei due gruppi che colpiscono quasi ogni giorno. Due giorni dopo però il presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud, ha accusato gli Stati Uniti di aver diffuso un falso allarme, che ha gettato nel panico la capitale. In un discorso pubblico, tenuto nella moschea del complesso presidenziale, ha tuonato contro la rappresentanza diplomatica statunitense di screditare il suo governo destabilizzando anche Mogadiscio, l’unica area realmente sotto controllo delle forze governative.Il grido d’allarme americano aveva spinto Turchia, Qatar ed Egitto a sospendere immediatamente i voli e la guarnigione misto turco-somala chiamata TurkSom, era stata messa in allerta. Il presidente ha invece rassicurato la popolazione sostenendo che le operazioni di contenimento dei jihadisti stanno proseguendo con grande successo. Notizie che confliggono con quello che sta realmente accadendo in Somalia perché proprio in questa settimana i governativi hanno perso il controllo di Al Kowther e Bos Hareri, due città chiave della regione Medio Shabelle. Questa regione si trova ad un centinaio di chilometri dalla capitale ed il suo controllo è fondamentale per non isolare Mogadiscio. Ma la situazione è pessima anche nelle aree settentrionali dove una serie di attacchi a caserme di esercito e polizia sono stati respinti con fatica. Nel Puntland, regione autonoma infestate da pirati, il comandante delle forze locali ha dichiarato che i suoi uomini hanno ucciso circa 20 terroristi, tutti stranieri, che sarebbero arrivati in Somalia dalla Penisola arabica e dal Medio Oriente. Secondo la autorità somale tra le persone uccise ci sarebbe anche Ahmed Maeleninine, leader dello Stato Islamico nato in Oman e comandante delle forze islamiste nel Nord della Somalia. Le forze dell’Isis ricevono armi, aiuti economici e volontari dall’Asia e anche da altri stati africani, dove portano avanti un aggressivo proselitismo. Più radicata la presenza di al Qaeda che utilizza alcuni clan per ingrossare le fila dei combattenti degli al Shabaab. Il paese africano resta molto lontano dalla stabilità che il governo centrale continua a rivendicare.Il presidente Hassan Sheikh Mohamud è stato scelto personalmente da Erdogan per guidare la Somalia, a dimostrazione di quanto il peso turco sia determinante. Gli Stati Uniti mal sopportano questa influenza di Ankara ed hanno già tagliato una parte di aiutibloccando gli stipendi per le forze speciali che hanno addestrato, ma dimostrandosi pronti a negoziare un nuovo accordo che cambi il peso delle forze internazionali in campo.
Il toro iconico di Wall Street a New York (iStock)
Democratici spaccati sul via libera alla ripresa delle attività Usa. E i mercati ringraziano. In evidenza Piazza Affari: + 2,28%.
Il più lungo shutdown della storia americana - oltre 40 giorni - si sta avviando a conclusione. O almeno così sembra. Domenica sera, il Senato statunitense ha approvato, con 60 voti a favore e 40 contrari, una mozione procedurale volta a spianare la strada a un accordo di compromesso che, se confermato, dovrebbe prorogare il finanziamento delle agenzie governative fino al 30 gennaio. A schierarsi con i repubblicani sono stati sette senatori dem e un indipendente affiliato all’Asinello. In base all’intesa, verranno riattivati vari programmi sociali (tra cui l’assistenza alimentare per le persone a basso reddito), saranno bloccati i licenziamenti del personale federale e saranno garantiti gli arretrati ai dipendenti che erano stati lasciati a casa a causa del congelamento delle agenzie governative. Resta tuttavia sul tavolo il nodo dei sussidi previsti ai sensi dell’Obamacare. L’accordo prevede infatti che se ne discuterà a dicembre, ma non garantisce che la loro estensione sarà approvata: un’estensione che, ricordiamolo, era considerata un punto cruciale per gran parte del Partito democratico.
2025-11-10
Indivia belga, l’insalata ideale nei mesi freddi per integrare acqua e fibre e combattere lo stress
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In autunno e in inverno siamo portati (sbagliando) a bere di meno: questa verdura è ottima per idratarsi. E per chi ha l’intestino un po’ pigro è un toccasana.
Si chiama indivia belga, ma ormai potremmo conferirle la cittadinanza italiana onoraria visto che è una delle insalate immancabili nel banco del fresco del supermercato e presente 365 giorni su 365, essendo una verdura a foglie di stagione tutto l’anno. Il nome non è un non senso: è stata coltivata e commercializzata per la prima volta in Belgio, nel XIX secolo, partendo dalla cicoria di Magdeburgo. Per questo motivo è anche chiamata lattuga belga, radicchio belga oppure cicoria di Bruxelles, essendo Bruxelles in Belgio, oltre che cicoria witloof: witloof in fiammingo significa foglia bianca e tale specificazione fa riferimento al colore estremamente chiaro delle sue foglie, un giallino così delicato da sfociare nel bianco, dovuto a un procedimento che si chiama forzatura. Cos’è questa forzatura?
Zohran Mamdani (Ansa)
Nella religione musulmana, la «taqiyya» è una menzogna rivolta agli infedeli per conquistare il potere. Il neosindaco di New York ne ha fatto buon uso, associandosi al mondo Lgbt che, pur incompatibile col suo credo, mina dall’interno la società occidentale.
Le «promesse da marinaio» sono impegni che non vengono mantenuti. Il detto nasce dalle numerose promesse fatte da marinai ad altrettanto numerose donne: «Sì, certo, sei l’unica donna della mia vita; Sì, certo, ti sposo», salvo poi salire su una nave e sparire all’orizzonte. Ma anche promesse di infiniti Rosari, voti di castità, almeno di non bestemmiare, perlomeno non troppo, fatte durante uragani, tempeste e fortunali in cambio della salvezza, per essere subito dimenticate appena il mare si cheta. Anche le promesse elettorali fanno parte di questa categoria, per esempio le promesse con cui si diventa sindaco.
Ecco #DimmiLaVerità del 10 novembre 2025. Il deputato di Sud chiama Nord Francesco Gallo ci parla del progetto del Ponte sullo Stretto e di elezioni regionali.






