2024-03-12
Su Sky arriva «Detective Cormoran Strike», la serie tv ispirata al romanzo di J.K. Rowling
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«Detective Cormoran Strike» (Sky exclusive)
Strike è stato prodotto nel 2017: un poliziesco sui generis, nel quale alla dimensione personale è stato accordato uno spazio preponderante. La serie televisiva, adattamento dei romanzi che J.K. Rowling ha scritto sotto lo pseudonimo di Robert Galbraith, ha cinque stagioni e un futuro davanti prospero quanto quello della saga letteraria.Eppure, Sky ha deciso di mandarla in onda solo adesso, sette anni dopo la sua genesi. Prima, lo show è stato visto sulle reti Mediaset, dove l’accoglienza, però, è stata tiepida. Poco clamore, poco successo. Strike, che Sky ha deciso di rinominare Detective Cormoran Strike, non ha avuto la risonanza che avrebbe meritato. La stessa che la saga letteraria – a oggi composta di sette romanzi – ha invece ottenuto.Cormoran Strike, niente a che vedere con Harry Potter, è un giallo, un poliziesco, un libro da leggere senza grande impegno, oltre quello di affrontare la mole – spesso immensa – di pagine. J.K. Rowling lo ha scritto con leggerezza, senza mai lasciarsi andare alla banalità (del male, del genere). I libri sono frutto di un lavoro scrupoloso, di una creazione quasi maniacale. Tutto ha un senso, anche i finali spesso accartocciati, anche le ricapitolazioni, superflue per chi ami la saga nella sua interezza, ma utili, utilissime in chi invece decida di sfruttarne la natura antologica, saltando fra un libro e un altro, leggendone uno soltanto. I sette romanzi dedicati a Cormoran Strike, veterano di guerra riciclatosi investigatore privato, sono piacevoli. E, come loro, la serie televisiva, in onda su Sky da venerdì 8 marzo.Detective Cormoran Strike, con Tom Burke ad impersonare l’ex militare, il carattere burbero e una gamba in meno, segue i romanzi dai quali è tratto. I casi, le dinamiche, le relazioni personali. Strike, cui Burke non assomiglia granché, è nel mezzo di una involuzione drammatica quando Robin Ellacott ne varca la soglia dello studio. I conti sono perennemente in rosso, i clienti scarsi. La vita privata un disastro. Robin gliel’ha imposta un ufficio di collocamento. Doveva essere una cosa temporanea, una segretaria per pochi mesi e poi fuori, Strike di nuovo solo. Invece, la docile ragazza bionda, arrivata a Londra dal Nord della Gran Bretagna, si rivela tanto complementare al detective da diventargli presto indispensabile. Cosa, questa, che, però, non ha alcun peso nell’andamento economico dello studio.Cormoran Strike, con il suo ufficio sgangherato, continua ad annaspare. Qualche caso lo ottiene. Omicidi, misteri, ammazzamenti, diversi di romanzo in romanzo, di stagione in stagione. J.K. Rowling li sviluppa con la profusione di dettagli che mise tempo addietro nella costruzione di Hogwarts e della sua popolazione di maghi. Sono casi difficili, con un finale difficile da prevedere. Sono casi intervallati, nei libri come nella serie televisiva, dal racconto personale di Robin e Strike, dalla loro evoluzione umana e, di nuovo, non scontata. Detective Cormoran Strike, come Sky ha deciso di ribattezzarla, non è avvincente quanto lo sono stati i corrispettivi cartacei, ma come loro è capace di regalare un momento di intrattenimento, piacevole e lontano (per fortuna) dalla retorica di oggi.
Manifestazione a Roma di Ultima Generazione (Ansa)