2024-08-20
Sinistra contro i soldati in politica ma il partito dei pm le andava bene
L’ipotesi (smentita dall’interessato e da Salvini) che Vannacci possa fondare un nuovo movimento, attirando suoi ex colleghi, allarma i progressisti. Gli stessi che accolsero Di Pietro & C. a braccia aperte.Sembra che Vannacci, forte delle sue oltre 500.000 preferenze, voglia fondare un partito suo, personale, al di fuori dunque della Lega nelle liste della quale è stato eletto. Sarebbe tutto da vedere se ha portato più Vannacci a Salvini o se senza Salvini Vannacci sarebbe rimasto il più o meno ignoto general Vannacci. Ma questi sono calcoli che non servono a nulla perché poi, quando uno è eletto, più che a chi lo ha fatto eleggere pensa a sé stesso e alla possibilità di emergere ancora di più mettendosi in proprio, eletto autonomo invece che eletto dipendente. Naturalmente, accanto alle voci di questa possibile scissione di Vannacci dalla Lega, sono arrivate, quasi contemporaneamente i «vedremo», «no, non è esattamente così», «sono solo ipotesi» e tutte fandonie varie sia da parte dell’interessato che da parte della Lega e di Salvini stesso, il che conferma in pieno che naturalmente qualcosa sta comunque accadendo e qualche idea di questo tipo nella testa di Mister 500.000 preferenze c’è passata.Non solo, circolano voci che nella nuova formazione vannacciana ci sarebbero anche altri ex esponenti di spicco delle forze armate, ex servitori dello Stato o in stato effettivo e permanente. Dice il salmo che «il simile, il simile chiama», e a parte i salmi qui c’è la salamella della politica che, oltre alle feste dell’Unità, attira sempre un po’ tutti. D’altra parte chi si somiglia si piglia, quindi una certa assonanza può favorire l’aggregazione. Poi in molti si saranno detti: «Ma se l’ha fatto e c’è riuscito lui, perché non posso farlo anch’io. Due riflettori e quattro telecamere non fanno schifo a nessuno, perché lo dovrebbero fare a me?».E fin qui siamo nella solita politica, di fronte alle solite voci fatte circolare più o meno volontariamente, più o meno ad arte da qualcuno piuttosto che da un altro. Nessuna meraviglia, nulla di nuovo sotto il sole. La politica è fatta anche di queste cose qui. Quello che, però, non va bene è che l’ipotesi che un servitore dello Stato diventi politico provenendo dalle Forze armate e si grida allo scandalo e addirittura allo spettro del colpo di Stato, roba da far sbellicare dalle risate anche un moribondo. Ma, soprattutto, quello che non è tollerabile è che la stessa veemenza che registriamo nei confronti di esponenti dell’esercito, o di altre forze armate, che decidono o stanno per decidere (non è certo che lo faranno, quindi siamo di fronte ad un attacco preventivo per il pericolo che ci siano raccoglitori di consensi di massa) di darsi alla politica, si scateni l’inferno e che di fronte allo stesso fenomeno da parte di esponenti della magistratura non si sia alzato neanche un sopracciglio. Eppure ci sono stati casi eclatanti: Antonio Di Pietro, addirittura, sull’onda della popolarità raccolta durante la stagione di Mani pulite, fondò un partito, poi finito nel nulla (occhio Vannacci) che si chiamava Italia dei Valori e che perse valore in poco tempo riducendosi progressivamente in cenere. In quel caso nulla da dire, del resto stava a sinistra e tutto è concesso salvo quello che si fa a destra. Un altro magistrato, Antonio Ingroia, anche lui si cimentò nella creazione di un partito, il partito Azione civile che ebbe la durata della vita di una zanzara maschio, giornata politica breve. Ma non è questo che conta, ciò che conta è che erano due magistrati noti ed importanti che si buttavano in politica nel silenzio generale e nella praticamente assoluta assenza di critiche, sospetti, indugi, considerazioni o altro da parte di alcuno. Non c’è motivo al mondo per il quale la probabile creazione di un partito da parte di Roberto Vannacci e l’adesione ad esso di esponenti delle forze armate, comunque servitori dello Stato come i magistrati, susciti reazioni così palesemente esagerate e soprattutto completamente di parte, cioè che non considerano il fatto in sé e la sua legittimità, come fu fatto per i magistrati, ma lo giudichino in modo molto negativo, a prescindere da tutto e da tutti.Vedremo cosa farà Vannacci e, come dicemmo a proposito dei suoi giuduzi sulla Egonu, sono e rimangono, e rimarranno, comunque e indissolubilmente cazzi suoi. Quello che fa venire la nausea e anche qualche conato è la solita tiritera della sinistra che grida allo scandalo quando qualcosa che è già stato fatto e rifatto a sinistra, viene fatto a destra.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.