2018-08-21
Si «dimentica» di fermare i pedaggi, l’ultima presa in giro di Autostrade
I vertici dell'azienda, appena dopo i funerali, avevano promesso: «Da lunedì stop ai pagamenti su Genova». Ma ieri in centinaia hanno dovuto versare i 70 centesimi. Solo alle 11 la pezza: «I sistemi non erano aggiornati».Benetton preferisce il ponte del suo yacht. Gilberto s'è rifugiato nelle acque della Sardegna a bordo del Nanook, una delle due mega barche di famiglia, per non essere assediato dai media. Il portavoce: «Ognuno fa le ferie dove vuole, comunque è molto operativo». Si spiega così l'assenza al pranzo di Cortina.I pm puntano sul video «privato» del crollo. La Procura si concentra sulla dinamica dell'incidente al Morandi. Fra i tre filmati inediti acquisiti dalla Finanza, quello della ditta Italferr è ritenuto «molto importante». Prelevati anche i documenti sul parere tecnico che segnalava i pericoli al ministro Graziano Delrio. Lo speciale contiene tre articoli. All'interno le foto dell'esclusiva imbarcazione in cui si è rifugiato Gilberto Benetton. Sabato scorso l'avevano solennemente promesso. Subito dopo i funerali di Stato degli sventurati inghiottiti dal crollo del ponte sul Polvecera, non appena i genovesi si erano asciugati le lacrime versate all'omelia dell'arcivescovo Angelo Bagnasco, l'amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, Giovanni Castellucci, aveva assicurato che da ieri sarebbero stati eliminati i pedaggi nelle tratte da Bolzaneto a Genova ovest e da Prà a Genova aeroporto. Esenzione destinata a durare fino alla ricostruzione del viadotto che, con il suo sgretolarsi alla vigilia di Ferragosto, non solo ha provocato una strage di innocenti ma ha anche tranciato in due il capoluogo ligure.I genovesi pensavano quindi che dalla mezzanotte più niente fosse dovuto a Autostrade, la società controllata dalla famiglia Benetton che aveva il compito della manutenzione e delle verifiche sul ponte che collegava Levante e Ponente. Ma si sbagliavano, infatti ieri mattina centinaia di automobilisti hanno dovuto comunque pagare, subissando di proteste televisioni locali e siti web. Il giornalista Emmanuele Gerboni, di Primocanale, ha fatto la prova di persona e ha dovuto versare 70 centesimi perché si alzasse la sbarra. Contattato il servizio di assistenza, attraverso il risponditore, gli è stato replicato che non era ancora arrivata alcuna comunicazione sull'esenzione dall'azienda, di tenere la ricevuta per poi chiedere il rimborso.Stessa sorte hanno dovuto subire gli altri automobilisti. Infuriati sui social per le promesse, sbandierate nel giorno del lutto nazionale, e non mantenute. Barbara Visigalli scrive: «Confermo... ore 7.30 casello Genova ovest (abito a Bolzaneto)... pedaggio pagato... una vergogna». Simone Viale incalza: «Confermo anche io che stamattina (ieri, ndr) da Bolzaneto a Genova Ovest ho pagato il pedaggio, l'addetto al casello si è scusato dicendo che non sono aggiornati i sistemi. Mi sono fatto fare la ricevuta, vedremo. Situazione davvero ridicola». Così come Francesca Stemmi: «Sì stamattina ho preso l'autostrada da Sestri a Prà, mi hanno fatto pagare e mi hanno dato la ricevuta per l'eventuale rimborso».«Buongiorno, sono Cristina e mi chiedo come può Castellucci comportarsi in questo modo», protesta Cristina Cresta, «non ci sono parole per descrivere quello che è successo, il disastro che hanno creato e le povere vittime innocenti che ci hanno rimesso la vita per la loro incuria. Il minimo che possono fare, nel tempo che ci vuole per ripristinare la viabilità, è non far pagare la tratta coinvolta ai cittadini che sono costretti a farla per raggiungere il posto di lavoro. Autostrade per favore usate il cuore oltre che il cervello».Ribatte Patrizia Signorini: «È vergognoso! Non ci sono parole... Autostrade non sta usando né il cuore né tanto meno il cervello». E interviene Bruno Carrus: «Non hanno né cuore né cervello e l'hanno dimostrato! Avanti tutta con la risoluzione del contratto di concessione senza penali per inadempienze contrattuali! Voglio vedere che faccia faranno e se avranno il coraggio di fare un'altra conferenza stampa! Pagiassi!». Che in genovese significa «pagliacci», Amedeo Carminati è invece sintetico: «Siamo un Paese di buffoni». Orietta Parodi si sente presa in giro: «Non sono certo i 70 centesimi, è solo l'ennesima dimostrazione, se ce ne fosse stato bisogno, che ci prendono scientificamente per i fondelli e mentono sapendo di mentire». Giuseppe Pepe, addirittura, denuncia di aver pagato più del dovuto: «Genova Ovest-Bolzaneto: casse automatiche. Non solo ho pagato, ma anziché 70 centesimi il terminale mi ha fatto pagare 90 cent». Per quasi tutta la mattinata, secondo i racconti degli automobilisti, gli operatori al casello hanno detto di non aver ricevuto ordini riguardo i pedaggi, hanno quindi incassato e dato agli automobilisti un modulo per il reclamo.Soltanto alle 10,58 è stato pubblicato un comunicato, in cui Autostrade per l'Italia ha finalmente fatto sapere che a partire dalle 11 di ieri non sarebbe stato richiesto il pagamento del pedaggio sulla rete genovese: «Con una semplice dichiarazione (recandosi presso i Punto Blu di Genova Ovest e Genova Sampierdarena, oppure scrivendo a info@autostrade.it) coloro che hanno pagato il pedaggio», si legge nella nota, «sulle tratte interessate a partire dal 14 agosto potranno chiederne il rimborso. Il transito in autostrada diventa quindi gratuito per chi viaggia sui seguenti percorsi e viceversa: Genova Ovest-Genova Bolzaneto, Genova Prà-Genova aeroporto, Genova Prà-Genova Pegli, Genova Pegli -Genova aeroporto. Ai possessori di Telepass i transiti a partire dal 14 agosto sulle tratte in questione non verranno fatturati, senza che ci sia bisogno di alcuna azione da parte loro».Insomma, la promessa è stata mantenuta anche se con colpevole ritardo per il «necessario aggiornamento dei sistemi». Che costringe chi ha versato ad affrontare la trafila per ottenere il rimborso. Che, stando a trascorse esperienze, non è immediato ma bisogna attendere parecchie settimane. Vedremo se, di fronte a una tragedia che conta 43 vite spezzate e 16 feriti, sono state accelerate le procedure.Intanto ieri il capoluogo ligure tentava faticosamente di rialzarsi: il sindaco, Marco Bucci, ha consegnato le prime cinque abitazioni ad alcune famiglie tra gli sfollati di via Porro e via Fillak. Poca cosa davanti a quasi 700 persone che sono rimaste senza un tetto sulla testa, ma è un inizio: entro fine novembre tutti dovrebbero avere una casa. Sicuramente non più sotto i monconi pericolanti del ponte, che ieri scricchiolavano in modo sinistro. Tanto che le forze dell'ordine hanno esteso e rafforzato i divieti di accesso e sospeso gli accompagnamenti degli sfollati all'interno delle abitazioni per recuperare gli effetti personali.Alfredo Arduino