
Vienna proroga i divieti per i tir in arrivo dall’Italia con l’intento di fermare i clandestini. L’Ue aprirà una procedura d’infrazione.L’ambiente per giustificare il caos nella gestione dei migranti. Il cortocircuito su due temi in cui l’Unione europea fa più disastri va nuovamente in scena al Brennero. Ieri, primo giorno della settimana, sono ricominciati i problemi per i trasporti e sarà sempre peggio, perché l’Austria ha appena prorogato per tutto il 2024 i blocchi per controllare i camion in arrivo dall’Italia. La scusa ufficiale è sempre quella di ridurre l’inquinamento in Tirolo, ma lo scopo vero è imprimere un nuovo giro di vite sugli arrivi di immigrati clandestini.Sempre ieri, da Bruxelles, è filtrato che la Commissione sta preparando la procedura d’infrazione per Vienna proprio per le limitazioni imposte ai mezzi pesanti in arrivo dal nostro Paese fin dal 2019. Una procedura che il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, chiede da tempo e che verrà riproposta nei prossimi giorni dal governo italiano.Se non ci fosse in ballo il 40% dell’export delle imprese del Nord Est, come ha calcolato la Confartigianato del Veneto, ci sarebbe quasi da sorridere per questa manfrina della crociata green di Vienna sulle autostrade. I massicci controlli della polizia sui camion nel tratto tra il Brennero e Kufstein, lungo poco più di 110 chilometri, sono ufficialmente motivati da ragioni ambientali e di tutela dell’aria buona del Tirolo. L’Austria sostiene di essere preoccupata per un presunto aumento del traffico pesante e, quindi, interviene sulla tipologia dei mezzi autorizzati, con gli agenti che controllano scrupolosamente documenti e dotazioni di ogni singolo veicolo. Con effetti facilmente immaginabili sul traffico, che subisce forti rallentamenti fin dall’Italia e si blocca sempre più spesso.Come non bastasse, ci sono anche i controlli contro l’immigrazione clandestina, ufficialmente slegati da quelli ambientali che però, nel fine settimana, sono «casualmente» ripresi in grande stile in tutto il Tirolo. A pagarne il conto sono le imprese del Nord Est, che si trovano a che fare con una situazione sempre più congestionata al Brennero e sempre più imprevedibile. Si tratta non solo delle oltre 8.000 imprese di trasporti del Veneto, ma anche di tutta la committenza che opera nei vari settori industriali. E non è certo un caso che Confindustria Belluno chieda nuovamente che l’autostrada A27 da Venezia venga prolungata fino a Monaco di Baviera, in modo da aggirare il problema del Brennero e dei suoi tappi. Che la vera motivazione del giro di vite austriaco abbia a che fare solo e unicamente con la caccia ai clandestini è il segreto di Pulcinella perfino a Bruxelles. Ieri l’agenzia Adnkronos ha riportato che, dalla lettura dei verbali dello scorso 11 luglio, emerge che i commissari Ue sono ben a conoscenza del problema e che il commissario ai Trasporti, Adina Valean, ha spiegato ai colleghi che «alcuni Stati membri stanno già limitando l’entrata di veicoli pesanti per il trasporto merci nel loro territorio e che la Commissione ha iniziato procedure d’infrazione contro di loro per la violazione delle leggi sulla libera circolazione». Il riferimento è ovviamente all’Austria, contro la quale hanno protestato sia la Germania sia l’Italia, che subiscono chiari danni economici dalle fanta-crociate ambientaliste di Vienna. Salvini, che nei prossimi giorni potrebbe andare al Brennero di persona per denunciare la situazione insostenibile, chiede dal 2019 che venga aperta una procedura d’infrazione contro l’Austria. E ora intende portare il governo di Vienna davanti alla Corte di giustizia europea, passo che però richiede prima la formalizzazione di una procedura Ue di infrazione. La settimana scorsa, il ministro è intervenuto alla Camera sulla questione e ha attaccato duramente il governo del cancelliere Karl Nehammer, che si è mosso in continuità con le politiche del predecessore Sebastian Kurz. Vienna ha risposto subito, accusando il vicepremier italiano e l’Italia di «disinteresse nei confronti della salute dei tirolesi», il tutto condito da accuse di voler favorire «la lobby dei trasporti». Ma il velo dell’ipocrisia è stato alzato dallo stesso Salvini venerdì scorso al consiglio informale dei ministri dei Trasporti europei, a Barcellona, dove il leader della Lega ha ribadito: «Le Alpi sono un confine naturale: avere una coesione e una continuità territoriale con i Paesi dell’area è fondamentale e quindi è necessario avere libero accesso a partire dal Brennero. La tutela dell’ambiente non si garantisce creando code di decine di chilometri al confine».Come se non bastassero i controlli di polizia, l’Austria ha rafforzato lo schieramento di militari sui confini con l’Italia, esattamente come i francesi. Alla fine, ogni giorno di più emerge come le regole del Trattato di Dublino non funzionino e come la famosa solidarietà tra partner europei sui migranti sia una pia illusione. Anche perché ogni nazione, giustamente, conserva ancora il diritto di usare i propri soldati e i propri poliziotti come vuole e di fare tutti i controlli che ritiene sul proprio territorio. Anche a fini ostruzionistici, come dimostra il caso austriaco.
Joe Biden (Ansa)
La commissione di Sorveglianza: «L’ex presidente era in declino mentale, la firma robotica usata in modo improprio dal suo staff». Intanto Trump, in tour in Asia, elogia il premier giapponese: «Toyota aprirà stabilimenti negli Usa». Ma il feeling disturba Pechino.
Beatrice Venezi (Ansa)
Venezi inadeguata? Eppure il merito è ignorato quando si tratta di dicasteri, film, cultura, Ong...
(Totaleu)
«Indichiamo alla Ue la rotta da seguire». Lo ha dichiarato alla stampa il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso dalla Commissione Europea di Bruxelles, in occasione dell'incontro con alcuni commissari Ue.






