2019-01-26
Senza identità, resta solo la retorica
Il passato deve interrogare l'uomo sul suo presente e sul suo futuro. Se non ci aiuta a capire chi siamo oggi, rischia di essere strumentalizzato dall'ideologia dominante.La Giornata della memoria, che si celebra domani, rischia di essere ormai un tentativo più o meno ideologico di ritornare al passato, e pretende di dare un giudizio definitivo. Ma questa Giornata non può restare un problema che riguarda sostanzialmente il passato. Questa giornata merita di essere una domanda aperta sull'umanità di oggi, sulla società di oggi, sul suo presente e sulla sua capacità eventuale di progettare un futuro. È una domanda su di noi, perché il passato ci chiede chi siamo oggi, per che cosa viviamo e ci muoviamo oggi, qual è l'obiettivo dei nostri intendimenti e dei nostri tentativi.In sostanza, a me pare che il problema della Giornata della memoria sia una domanda sulla nostra identità di oggi: chi siamo, cosa desideriamo, a cosa tendiamo e qual è il senso del nostro vivere quotidiano. Credo che questa ricorrenza ci parli della nostra identità. Ed è questa la domanda a cui dobbiamo rispondere, perché la sostanza della nostra vita è la nostra identità. Noi collaboriamo al bene nostro e dell'umanità nella misura in cui interveniamo sulla realtà storica e sociale, impegnandoci a creare valori di vita e di storia. Il passato ci spinge a recuperare l'attualità della nostra identità, ad assumerla in modo pieno, a viverla in modo adeguato e a comunicarla a tutti gli uomini come il nostro contributo specifico alla nostra vita personale e sociale.Rendiamo veramente memoria al passato soltanto se approfondiamo il presente e costruiamo il futuro, così come ci ha insegnato Sant'Agostino. La memoria è la dimensione più profonda dell'uomo, perché gli fa vivere con intensità il passato e lo dispone a costruire un futuro migliore per sé e per tutta l'umanità. Il resto è soltanto retorica, destinata a essere inevitabilmente strumentalizzata.
Ecco #DimmiLaVerità dell'11 settembre 2025. Il deputato di Azione Ettore Rosato ci parla della dine del bipolarismo italiano e del destino del centrosinistra. Per lui, «il leader è Conte, non la Schlein».
Il presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello (Imagoeconomica)
Il presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello: «Dopo il 2022 il settore si è rilanciato con più iscritti e rendimenti elevati, ma pesano precariato, scarsa educazione finanziaria e milioni di posizioni ferme o con montanti troppo bassi».