2025-10-31
Sefcovic a Roma, Italia decisiva sul Mercosur
L’eurocommissario al Commercio vede Emanuele Orsini e Giorgia Meloni. Oggi incontro con agricoltori e Francesco Lollobrigida. Sul tavolo l’inserimento della reciprocità e dei controlli sui prodotti importati dal Sudamerica. Altrimenti in Consiglio europeo il trattato rischia di non aver voti.Il Commissario europeo per il commercio, lo slovacco Maroš Šefčovič, è a Roma in questi giorni. Ieri nel suo fitto programma ha incontrato il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, il ministro del made in Italy, Adolfo Urso, dopo nel pomeriggio ha riferito a sei commissioni di Camera e Senato per poi concludere con il ricevimento a Palazzo Chigi con Giorgia Meloni. Fin qui tutto nella norma: hanno parlato delle prospettive del commercio estero europeo dove l’Italia, seconda economia esportatrice dopo la Germania, gioca la sua parte. Diverso invece è il programma odierno: incontrerà Antonio Tajani, ministro degli esteri e del commercio internazionale, e qui ancora tutto nella norma. D’altronde Sefcovic è l’uomo che curato la trattativa con gli Usa sui dazi. Prima, però, il commissario incontrerà il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e tutto il mondo agroalimentare italiano. Una cosa che effettivamente è raro vedere, che ci fa un commissario al commercio con il ministro dell’Agricoltura?Semplice. L’uomo venuto da Bruxelles si gioca il verdetto del Consiglio europeo sul Mercosur, ovvero l’accordo di libero scambio tra la Ue e quattro Paesi del Sudamerica, che ha avuto una gestazione lunga venti anni ma che alla fine rischia di mandare gambe all’aria l’agricoltura del Vecchio continente e in particolare quella italiana. Si rischia un’invasione di ingenti quantità di cereali o riso, ad esempio, a dazio zero. Non proprio un affare. Sefcovic dovrà dunque dare dare le giuste rassicurazioni al mondo agroalimentare italiano che si sente minacciato dal Mercosur, soprattutto in alcuni settori di produzione. Dare le giuste salvaguardie agli agricoltori europei è essenziale perché il trattato sul Mercosur incassi il sì dell’Italia. Nessun mistero, lo aveva detto anche il governo il 3 settembre, quando aveva salutato con favore l’inserimento di clausole di salvaguardia a tutela degli agricoltori europei come il fondo da 6,3 miliardi per attutire l’eventuale impatto delle merci importati, la clausola «freno a mano», ovvero lo stop all’importazione di quei prodotti qualora il prezzo scenda più del 10% in un anno. Posizione che l’Italia aveva tenuto a Bruxelles con un ministro dell’Agricoltura finalmente presente nelle riunioni dei suoi colleghi europei.Lollobrigida si è attirato gli strali del mondo industriale che giustamente guarda a un mercato a dazi zero composto da quasi 700 milioni di persone dove poter esportare i propri prodotti. Si diceva che l’Europa era ostaggio dei trattori. Il ministro, pur non pregiudizialmente contrario al Mercosur, ha ingoiato il rospo e ha trattato conscio che l’Italia era il Paese che mancava per costituire la minoranza di blocco all’interno del Consiglio Europeo. Ha quindi chiesto le clausole di salvaguardia giocando di sponda con la Francia e le ha ottenute, ha chiesto il fondo di ristoro per i contadini europei e l’ha ottenuto. Adesso chiede a Bruxelles, insieme agli agricoltori italiani ed europei, che nel vocabolario europeo venga inserita una parola: reciprocità. Il ragionamento politico che in ogni consiglio dei ministri europei dell’Agricoltura l’Italia fa è il seguente: non possiamo vietare l’uso di fitofarmaci nella Ue aumentando i costi di produzione per poi aprire il mercato a merci prodotte con sostanze che noi non possiamo usare. Giustamente noi imponiamo che il benessere animale venga rispettato e imponiamo degli standard di produzione che gli altri paesi dai quali importiamo non rispettano. Il risultato sarebbe la desertificazione del nostro sistema agroindustriale e il mancato raggiungimento a livello mondiale dei giusti obiettivi che l’Europa si impone. Per far questo va imposto un sistema di controlli efficiente che vigili sull’uso di fitofarmaci da noi vietati e sul rispetto di diritti, come quelli dei lavoratori, per fare entrare i prodotti nei confini Ue.Ieri Sefcovic in Parlamento ha detto che «grazie anche all’espansione degli accordi di libero scambio, l’Italia sarà in grado di raggiungere il target di 700 miliardi di euro di esportazione nel 2027, una cifra veramente impressionante che credo creerà nuovi posti di lavoro, darà un nuovo slancio alla crescita e garantirà una maggiore stabilità alla prosperità dell’Italia con ripercussioni positive in tutta l’Unione europea». Sì, se passa il Mercosur a livello di Consiglio europeo. E tutto dipenderà dalle parole che oggi pronuncerà davanti al mondo agricolo italiano e a Lollobrigida. Tutti aspettano di sentir pronunciare queste due bellissime parole: reciprocità e controlli.
Nella prima mattinata del 28 ottobre 2025 la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato hanno eseguito numerose perquisizioni domiciliari in tutta Italia ed effettuato il sequestro preventivo d’urgenza del portale www.voltaiko.com, con contestuale blocco di 95 conti correnti riconducibili all’omonimo gruppo societario.
Si tratta del risultato di una complessa indagine condotta dal Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Bologna e dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per l’Emilia-Romagna, sotto la direzione del Pubblico Ministero Marco Imperato della Procura della Repubblica di Bologna.
Un’azione coordinata che ha visto impegnate in prima linea anche le Sezioni Operative Sicurezza Cibernetica delle varie Regioni e gli altri reparti territoriali della Fiamme Gialle nelle province di Bologna, Rimini, Modena, Milano, Varese, Arezzo, Frosinone, Teramo, Pescara, Ragusa.
L’operazione ha permesso di ricostruire il modus operandi di un gruppo criminale transnazionale con struttura piramidale tipica del «network marketing multi level» dedito ad un numero indeterminato di truffe, perpetrate a danno anche di persone fragili, secondo il cosiddetto schema Ponzi (modello di truffa che promette forti guadagni ai primi investitori, a discapito di nuovi investitori, a loro volta vittime del meccanismo di vendita).
La proposta green di investimenti nel settore delle energie rinnovabili non prevedeva l’installazione di impianti fisici presso le proprie abitazioni, bensì il noleggio di pannelli fotovoltaici collocati in Paesi ad alta produttività energetica, in realtà inesistenti, con allettanti rendimenti mensili o trimestrali in energy point. Le somme investite erano tuttavia vincolate per tre anni, consentendo così di allargare enormemente la leva finanziaria.
Si stima che siano circa 6.000 le persone offese sul territorio nazionale che venivano persuase dai numerosi procacciatori ad investire sul portale, generando un volume di investimenti stimato in circa 80 milioni di euro.
La Procura della Repubblica di Bologna ha disposto in via d’urgenza il sequestro preventivo del portale www.voltaiko.com e di tutti i rapporti finanziari riconducibili alle società coinvolte e agli indagati, da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.
Nel corso delle perquisizioni è stato possibile rinvenire e sottoporre a sequestro criptovalute, dispositivi elettronici, beni di lusso, lingotti d’oro e documentazione di rilevante interesse investigativo.
Continua a leggereRiduci
«The Traitors Italia» (Amazon Prime Video)