
Loredana Lipperini, firma di Repubblica e conduttrice a Radio 3 Rai, attacca sui suoi profili social la campagna della Verità contro l'ideologia nei manuali per ragazzini delle scuole medie e superiori: «All'indice la cultura antirazzista». Ma è una bufala.Nei giorni scorsi, su queste pagine, abbiamo esaminato nel dettaglio il contenuto di vari libri di testo molto diffusi nelle scuole italiane (medie e superiori). Ci siamo imbattuti in assurdità di ogni tipo: l'opera di Alessandro Manzoni utilizzata per attaccare populisti e sovranisti; celebrazioni del sindaco di Riace Mimmo Lucano a beneficio dei bambini di prima media; intemerate contro gli italiani «razzisti» che non apprezzano l'accoglienza indiscriminata e altre meraviglie di tal fatta. Di fronte a tutto questo, più volte ci siamo domandati: ma come è possibile? Ma davvero nessuno si prende la briga di controllare? Davvero non ci può essere un freno all'ideologia? Intendiamoci: nei libri di testo non abbiamo trovato semplicemente «opinioni» a noi sgradite. Non siamo censori né tantomeno commissari politici. Abbiamo trovato palesi falsità, mistificazioni, omissioni. A sgomentarci, è bene ribadirlo subito, non è il fatto che l'autore di un manuale scolastico esprima la sua visione del mondo. Del resto è inevitabile (almeno entro certi limiti) e spetta semmai agli insegnati fornire ad alunni e studenti visioni alternative o stimolare la discussione. Qui, però, parliamo di volumi che presentano a bambini e ragazzini una perversione della realtà a cui non possono opporsi, perché non hanno gli strumenti. In quei libri non ci sono «opinioni» o visioni partigiane. Ci sono manipolazioni belle e buone. Per intendersi: parlare di «migrazioni barbariche» invece che di «invasioni» è grottesco, ma purtroppo il dibattito storiografico internazionale – per motivi politici – va in quella direzione. Dunque si può pure tollerare che uno storico esponga la sua interpretazione all'interno di un testo da lui firmato. Un intero capitolo elogiativo di Mimmo Lucano, invece, è semplicemente folle. È inutile, è inappropriato e anche dannoso. Così come il riferimento polemico agli euroscettici nel commento a Manzoni. Resta, allora, la domanda: come è possibile che ciò avvenga (spesso e volentieri, peraltro)? La risposta, purtroppo, è abbastanza scontata. In questo Paese esiste una cappa ideologica che pare impossibile da scalfire. Nella scuola – come nella tv di Stato e in numerose altre istituzioni pubbliche – domina un solo pensiero, cioè quello progressista o presunto tale. Tutte le altre voci non esistono. Non solo quelle «di destra», ma pure quelle «di sinistra» eterodosse. Ieri ne abbiamo avuto l'ennesima dimostrazione. Visto che abbiamo osato sollevare il tema dei libri di testo ideologizzati e ci siamo permessi di invitare i lettori a segnalarci i casi più clamorosi di perversione politica (perché qui non c'è più il «politicamente corretto»: c'è il politicamente perverso), siamo stati accusati di essere dei pericolosi nazisti. Loredana Lipperini, firma di Repubblica e conduttrice di Fahrenheit su Radio 3 Rai, ha pubblicato un simpatico articoletto su Facebook. «Forse non lo sapevate», ha scritto, «ma su La Verità, quotidiano fondato da Maurizio Belpietro, esiste una rubrica di segnalazioni dei lettori nei confronti di libri giudicati “politicamente distorti", e vi lascio immaginare quale sia la distorsione. I migranti, soprattutto. L'oggetto della mail deve essere “libri di testo", dunque si chiede ai genitori di denunciare libri destinati ai ragazzi. Nel mirino: Geografia mi piace, di Luisa Morelli e Rosa Scelne, Mondadori Education, che osa includere un capitolo dal titolo “Migranti: risorsa o problema?" nel quale ci si permette di parlare di razzismo. Inoltre, un libro citato nello stesso libro di testo: Come (non) si diventa razzisti, di Claudio Vercelli, Giorgio Sommacal e Maria Teresa Milano, editore Sonda». Ed ecco la conclusione: «Qualcuno dirà che a leggere La Verità sono quattro gatti. Non lo so, ma comunque sia una rubrica che prefigura la messa all'indice, specie se riservata ai libri per bambini e bambine, fa correre brividi lungo la schiena. Editori e autori, non necessariamente per ragazzi, forse è il caso di dire qualcosa». La signora Lipperini, non paga, ha scritto pure su Twitter, spiegando che «La Verità invita i lettori a segnalare testi antirazzisti». Secondo lei, insomma, stiamo realizzando un «indice dei libri per bambini». Come prevedibile, l'autorevole intellettuale mistifica. Noi non stiamo affatto segnalando i volumi «antirazzisti». Per un semplice motivo: tutti i libri di testo presenti nelle scuole italiane lo sono. Non esistono, nel nostro Paese, testi razzisti. E, se per caso qualcuno si sognasse di far entrare in una scuola un volume in cui si invita – per esempio – a discriminare neri e bianchi, sarebbe immediatamente punito (e il libro in questione verrebbe tolto dalla circolazione). Sostenere che i libri «antirazzisti» ci infastidiscano è, semplicemente, un modo per accusarci di razzismo. Semmai, a mostrare un pizzico di razzismo (oltre che un bel po' di spocchia) è la signora Lipperini, che definisce i nostri lettori «quattro gatti», e lascia intendere che siano un manipolo di bigotti, ignoranti e incivili. Per altro, nei commenti al suo pezzetto su Facebook c'è pure chi scrive: «Non direi proprio 4 gatti, nel mio ufficio io ne ho uno, è l'unico che legge qualcosa, ma legge, anche, quello. O sono particolarmente sfortunata o...». In pratica, siamo alla delazione: nel mio ufficio c'è uno che legge La Verità, sarà senz'altro un soggetto pericoloso… Un bell'esempio di apertura mentale, non c'è che dire. Ma torniamo al punto. Il razzismo, qui, non c'entra un tubo. Noi abbiamo segnalato – ai lettori, per altro, mica alla psicopolizia – testi che contengono affermazioni discutibili e mistificazioni. Spiegare a un ragazzino di dieci o undici anni che Mimmo Lucano è un eroe è, per lo meno, scorretto. Se non altro perché su questo signore c'è un'inchiesta in corso. Inoltre, si potrebbe pure notare che alcuni argomenti di attualità andrebbero – semmai – discussi in classe, magari fornendo agli alunni opinioni e versioni diverse. Volete parlare di razzismo? Benissimo, fate leggere Il buio oltre la siepe, un testo di Toni Morrison, quello che vi pare. Ma inserire un elogio del sindaco di Riace è assurdo. Così come è assurdo spiegare agli studenti (sempre in un manuale, non in un dibattito fra i banchi) che chi critica l'euro è sostanzialmente, un imbecille. Ovviamente, la Lipperini e i suoi sodali continueranno a dire che siamo razzisti, nazisti, fascisti (del resto, stiamo parlando della signora che – per prima – difese Edoardo Albinati quando si augurò la morte di un bambino sulla nave Aquarius). Noi, dal canto nostro, proseguiremo a segnalare i testi intrisi di ideologia, e invitiamo nuovamente i lettori a indicarceli.Nel frattempo, su Facebook c'è pure chi invoca l'intervento dell'Ordine dei giornalisti, e non solo la gentile Loredana approva, ma si rivolge direttamente a Elisabetta Cosci, vicepresidente dell'Ordine, affinché si dia da fare per sanzionarci. La Lipperini sarà pure la conduttrice di Fahrenheit, ma coltiva una bella passione per la censura…
Robert Redford (Getty Images)
Incastrato nel ruolo del «bellone», Robert Redford si è progressivamente distaccato da Hollywood e dai suoi conformismi. Grazie al suo festival indipendente abbiamo Tarantino.
Leone XIV (Ansa)
Nella sua prima intervista, il Papa si conferma non etichettabile: parla di disuguaglianze e cita l’esempio di Musk, ma per rimarcare come la perdita del senso della vita porti all’idolatria del denaro. E chiarisce: il sinodo non deve diventare il parlamento del clero.