2021-06-23
Se va bene, tra un mese i soldi del Recovery
Ursula von der Leyen e Mario Draghi (Getty images)
Ursula von der Leyen e Mario Draghi hanno ufficializzato il via libera di Bruxelles al piano italiano. Che potrebbe però avvenire anche a rate. Sarebbe una beffa per i Paesi in attesa dei fondi. Il premier: «La sfida è spendere tutto e bene. Spero sia l'alba della nostra ripresa»Più che un Recovery plan, sembra un Recovery pian, ma molto pian: al di là dei trionfalismi di Ursula von der Leyen e Mario Draghi, che ieri a Roma, negli studi di Cinecittà, hanno ufficializzato il via libera al piano italiano da parte di Bruxelles, quello che trapela da fonti della Commissione è che già la prima rata, il cosiddetto prefinanziamento di 24,89 miliardi di euro sui 191 totali destinati al nostro Paese, potrebbe essere versata in comode rate e non in una unica soluzione entro luglio, come previsto inizialmente.Se, come sembra ormai certo, il prossimo 13 luglio l'Ecofin approverà definitivamente i primi Piani di ripresa e resilienza, tra i quali il nostro, saranno necessari altri dieci giorni circa per ratificare gli accordi di finanziamento tra la Commissione e i Paesi europei destinatari dei fondi. Teoricamente dunque potrebbe essere tutto pronto per la fine di luglio, ma fino a ora la Commissione, attraverso l'emissione di bond, ha incassato sul mercato un totale di 20 miliardi di euro. Considerato che gli accordi sui Recovery plan non chiariscono espressamente se il prefinanziamento sarà versato in una unica soluzione o rateizzato, la prospettiva di un piccolo acconto in arrivo il mese prossimo è concreta. Sarebbe una beffa per l'Italia e gli altri Paesi in attesa di questi fondi: nelle prossime settimane sapremo se davvero l'Europa stringerà ancora i cordoni della borsa oppure terrà fede agli impegni e alle promesse strombazzate negli ultimi mesi.Rate o non rate, quella di ieri è la giornata della Grande Passerella di Mario e Ursula, organizzata a Cinecittà, giusto per far capire a tutti che si tratta di un bel film. Tonico e determinato, il premier italiano accoglie la presidente della Commissione sfoggiando il sorrisone delle grandi occasioni: «Vorrei ringraziare la presidente», dice Draghi, «per essere qui con noi a Roma. La sua visita segna l'approvazione da parte della commissione del Pnrr. Il piano italiano che noi abbiamo chiamato “Italia domani" risponde in pieno agli impulsi della Commissione. È una giornata di orgoglio per il nostro paese, ed è solo l'inizio. La sfida ora è l'attuazione del piano, bisogna assicurarci che i fondi siano spesi tutti e soprattutto bene, in maniera efficiente, efficace, ma anche con onestà: nelle ultime settimane abbiamo già fatto importanti passi sulle prime riforme», aggiunge Draghi, riferendosi alla governance e alle semplificazioni. «Il luogo scelto per questa cerimonia», sottolinea il premier, «è molto simbolico. Qui negli anni del dopoguerra il nostro cinema raccontava la vita delle famiglie italiane, prima gli stenti, poi il lavoro e infine l'entusiasmo. Oggi celebriamo qui con l'approvazione del Pnrr quella che io spero sia l'alba della ripresa dell'Italia».«Siamo fiduciosi», argomenta il presidente del Consiglio, «che con questi cambiamenti e con le riforme che continueremo a fare, e senza le quali il Pnrr sarebbe solo un annuncio, e con l'impegno politico di tutti, ce la faremo. Se l'attuazione del Recovery va in porto sono certo che una parte dello sforzo fatto dai Paesi Ue e dalla Commissione rimarrà strutturale. È una grande responsabilità che abbiamo. Entro giugno prevediamo il ddl delega per la riforma degli appalti e delle concessioni. Nel mese di luglio», sottolinea ancora Draghi, «la legge sulla concorrenza, mentre la riforma della giustizia dovrebbe andare a giorni in Consiglio dei ministri. Questi sono i primi blocchi. L'idea è procedere alla massima velocità».«Grazie Mario», esordisce in italiano la von der Leyen, «sono qui oggi a dire che avete l'appoggio totale della Commissione europea. Voi uscendo dalla crisi della pandemia avete ispirato un intero continente, avete mostrato qual è il vero significato della solidarietà. Noi con il Next generation Eu possiamo riplasmare il nostro continente». Il via libera della Commissione Ue al Recovery plan italiano, lo ricordiamo, è il passo decisivo che permetterà l'erogazione al nostro paese di 191,5 miliardi entro il 2026. Di questi, 68,9 sono sovvenzioni e 122,6 sono prestiti. Il Pnrr contiene 190 misure, di cui 58 riforme e 132 investimenti. Sono 525 obiettivi da raggiungere per ottenere i fondi. «Una volta approvato dal Consiglio», sottolinea Ursula von der Leyen, «nelle prossime quattro settimane, saremo pronti a erogare i primi fondi. È l'inizio di un'attuazione che sarà dura, dovremo lavorare in modo duro e la commissione sarà accanto a voi passo dopo passo. Un'Italia più forte», sottolinea la presidente della Commissione, «rende l'Europa più forte».