2021-11-28
Se il nuovo ceppo buca il vaccino che senso hanno pass e terza dose?
Il governo chiude in casa chi non ha fatto un'iniezione che però giudica inefficace.A quanto pare, la notizia è che stanno dilaniando una nazione per nulla. A pochi giorni dall'entrata in vigore del super green pass, cioè di una misura che di fatto segrega più o meno 8 milioni di italiani, i solerti predicatori della Cattedrale Sanitaria ci informano che è apparsa una nuova variante del virus, la quale potrebbe rendere obsoleto il vaccino. Sembra uno scherzo macabro: mentre ci apprestiamo a introdurre l'apartheid per i non vaccinati, ecco arrivare la variante sudafricana. Speriamo non si presenti mai una forma cambogiana del morbo, perché sarebbero capaci di affrontarla ispirandosi a Pol Pot. Comunque sia, la questione è piuttosto seria. Da ieri l'intero sistema politico mediatico non fa altro che strapparsi i capelli per l'ennesimo cambiamento del corona. Secondo l'epidemiologa Sara Salmaso, la «sudafricana» fa sorgere preoccupazioni: «Siccome presenta numerose mutazioni, c'è la seria possibilità che possa sfuggire agli anticorpi indotti dalla vaccinazione». La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ci ha messo del suo onde alzare la tensione: «I contratti dell'Unione europea con i produttori», ha dichiarato, «affermano che i vaccini devono essere adattati immediatamente alle nuove varianti man mano che emergono». Detta così, sembra appunto che il quadro non sia dei migliori, e già i più si stanno dannando al fine di capire quanto possano impiegare le case farmaceutiche ad aggiornare i sieri (qualcuno dice 100 giorni, qualcuno parla di sei mesi). Ora, capite bene che a leggere queste notizie sorge - imponente e rapida - una domanda: ma se la variante buca il vaccino tanto che bisogna correre al fine di modificarne la composizione, per quale motivo uno dovrebbe sottoporsi alla terza dose o scegliere di somministrarsi la prima in dicembre? Qui non sono pazzi seguaci dello sciamanesimo a teorizzare l'inutilità dell'iniezione, bensì medici di provata fede vaccinista e addirittura i vertici dell'Ue. E allora che dovremmo pensare? Che dobbiamo correre a farci inoculare per nulla, rischiando comunque qualche effetto avverso, per quanto raro sia? Di fronte a tali, comprensibili interrogativi la risposta dei santoni virali sconfina nel dadaismo. In pratica, il loro ragionamento è: la nuova variante può bucare il vaccino, dunque vaccinatevi. Sentite le frasi oracolari di Matteo Bassetti: «Buca i vaccini? Il fatto di avere così tante mutazioni (fino a 50) la renderebbe più sfuggevole all'azione degli anticorpi», spiega il telemedico. «Ma non abbiamo dati certi. I laboratori stanno verificando rapidamente se, come e quali vaccini possono funzionare. Nel frattempo dobbiamo essere terrorizzati? Io credo di no. Bisogna essere preoccupati il giusto, continuare a vigilare, controllare tutti i viaggiatori che arrivano da Paesi dove la pandemia non è limitata dalle vaccinazioni, isolare e mettere in quarantena controllata i soggetti affetti da questa e altre varianti». Confortante. E ascoltate la conclusione: «Soprattutto dobbiamo continuare a vaccinare con prime dosi chi non lo ha ancora fatto e con terze tutti gli altri». Capito? Può darsi che la puntura si riveli un groviera, quindi correte a farvela... Al di là dell'evidente assurdità di certe tesi, si pone anche un altro tema niente affatto secondario, riguardante appunto il lasciapassare. Stiamo per rendere operativa una feroce macchina discriminatoria che impedirà a milioni di persone di condurre una esistenza dignitosa. Niente ristorante, niente palestra, niente luoghi di socializzazione: una mezza galera. Già da tempo sappiamo che, da un punto di vista strettamente sanitario, la cosa non ha senso alcuno: come molti esperti hanno ripetuto, non è colpa dei no vax se i contagi aumentano, e mandarli al confino o alla forca non servirà a bloccare la pandemia. Inoltre, sappiamo che dopo alcuni mesi (tre o poco più) l'efficacia della puntura inizia a calare. Adesso abbiamo un elemento aggiuntivo: la variante che potrebbe bucare il vaccino. Bene, mettete insieme questi tre dati e domandatevi: che diamine di senso ha il green pass? Segreghiamo persone accusandole di spargere la peste, e intanto gli altri circolano con un vaccino che può risultare inutile o perché vinto dal tempo o perché scavalcato dalla sudafricana con balzo leonino. Peggio: prosegue l'insistenza psicotica non solo sulla terza dose, ma pure sulla iniezione ai bambini. Insomma, siamo oltre il delirio. Come se ne esca non lo sappiamo. Possiamo però avanzare un suggerimento: forse è il caso di cominciare a essere un po' più cauti e di spuntare le barbe talebane. La nuova variante, ad esempio, potrebbe essere più contagiosa, ma anche meno letale. E perciò potrebbe non rappresentare un problema. L'ansia sparsa a piene mani in queste ore, di conseguenza, potrebbe risultare del tutto inutile e persino controproducente per chi la diffonde: se si vuol dare il colpo di grazia alla campagna vaccinale non resta che creare ulteriori paranoie. In sintesi: meno terrore, meno frasi apodittiche, più lucidità. Anche sul green pass sarebbe opportuna una riflessione: considerata l'insicurezza che da sempre regna sul virus, e considerata la possibilità che la sudafricana o altre mutazioni riducano o azzerino le differenze tra inoculati e non inoculati, perché continuare sulla strada dell'autoritarismo? Perché squartare una nazione in nome di certezze che si squagliano al sole del Continente nero? Sulla variante africana abbiamo poche certezze, ma sul modello italiano non abbiamo dubbi: è spaventoso.
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