2020-06-03
Vogliono mettere la mascherina alla sofferenza degli italiani
Il centrodestra va in piazza e subito si grida alla festa della Repubblica profanata e al distanziamento poco rispettato. Questo in un Paese dove in nome della libertà di manifestare si sono tollerate pure le devastazioni. Ma è un modo goffo per provare a nascondere il malcontento della gente e le contraddizioni dei giallorossi.In Italia ogni protesta è lecita. Volete scrivere che il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, è un assassino? Prego, fate pure. Volete contestarlo sotto il Pirellone per ribadire il concetto con tanto di bandiere rosse? Accomodatevi: il diritto al dissenso è garantito dalla Costituzione e dunque anche urlare slogan minacciosi rientra nell'esercizio della libertà di parola consentito dall'articolo 21. Sì, l'Italia è il Paese dove chiunque può scendere in piazza anche per rivendicare la difesa dell'Ape Maia o della rivoluzione, e nessuno si è mai scandalizzato o ha mai nemmeno pensato di vietare le manifestazioni. In passato gruppi di teppisti si sono dati appuntamento nel centro storico di Milano e di Roma, devastando vetrine di banche e negozi, strappando pali stradali per trasformarli in alabarde, estirpando sanpietrini per usarli come bombe contro le forze dell'ordine. E però non c'è chi si sia dato troppa pena. Si, qua e là c'era chi mostrava qualche perplessità, segnalando che usare la violenza per rappresentare la pace nel mondo non era il modo più logico di esprimere il concetto e però poi tutto finiva lì, con qualche disapprovazione, ma nulla di più.Poi succede che il centrodestra unito, almeno per una volta dopo anni, decide di organizzare una pacifica dimostrazione il 2 giugno, dopo tre mesi di quarantena, e apriti cielo. Siccome il corteo è caduto nel giorno della festa della Repubblica, dopo un invito del capo dello Stato all'unità nazionale in un momento difficile per il Paese, la scarpinata viene interpretata come uno sgarbo al Colle. Anzi, come la volontà di alimentare le divisioni fra gli italiani. Ci mancava poi che i manifestanti, invece di sfilare in fila per tre, a distanza di alcuni metri, siano avanzati in ordine sparso, avvicinandosi troppo e srotolando uno striscione con i colori della bandiera italiana. Per di più, ad aggravare la situazione, ci ha pensato Matteo Salvini, che per parlare a un certo punto ha deciso di togliersi il bavaglio: non lo avesse mai fatto, sul suo capo si sono abbattute tutte le critiche del mondo. Qualcuno gli ha dato dell'irresponsabile, altri dell'untore, perché invece di starsene buono a casa sua si è permesso di andare in giro in compagnia di Giorgia Meloni e di Antonio Tajani per «celebrare l'Italia che non si arrende». Sì, da Angelo Bonelli (uno che di mestiere fa il portavoce dei Verdi, cioè di sé stesso) a Nicola Fratoianni (un altro che porta la voce dei parenti) se la sono presa con il leader della Lega e con Giorgia Meloni, accusandoli. Il primo ha minacciato un esposto alla magistratura, ritenendo il fatto di «una gravità inaudita», mentre il secondo ha addirittura scomodato i morti di Bergamo, quasi che il loro comportamento incentivasse il contagio e i decessi.Ma il meglio lo ha dato chi ha fatto di ogni erba un fascio, quasi che i moti del generale Antonio Pappalardo, capo dei gilet arancioni, siano uguali a quelli di forze politiche rappresentate in Parlamento e rappresentanti della maggioranza nel Paese. Gianfranco Librandi, di Italia viva, ha accusato Salvini definendolo un Pappalardo bis. Ma prima di lui, a mettere tutti nel mucchio, ci avevano provato i giornaloni, descrivendo la manifestazione del centrodestra come una specie di atto sovversivo in un momento in cui, al contrario, ci sarebbe bisogno di massima unità. Per la grande stampa, sfilare nella Capitale con un tricolore lungo 500 metri evidentemente è un atto eversivo, uno sgarbo a Sergio Mattarella, che all'altare della Patria stava invece festeggiando la Repubblica insieme con Giuseppe Conte. Ovviamente, puntare il mirino sul corteo separato, sul bavaglio che Salvini si è tolto, sulla distanza dei manifestanti (peraltro pacifici) è un modo per evitare di dire perché alcune centinaia di persone in rappresentanza del centrodestra si erano date appuntamento in piazza. Raccontare che dopo mesi di frizioni e polemiche il centrodestra ha raggiunto l'unità e reclama a gran voce misure a favore degli italiani e delle aziende colpite dalla crisi, rischierebbe di mettere in discussione la narrazione della maggioranza, secondo cui il governo è un modello preso a esempio in tutto il mondo, perché non solo ha preso per tempo le misure anti virus, ma ha pure adottato interventi a sostegno dell'economia.Sì, un centrodestra che si ritrova unito mentre i giallorossi sono più divisi di una sbrisolona (la torta mantovana che si serve a pezzi) può dare qualche preoccupazione. Soprattutto in un momento in cui, dopo settimane passate a magnificare l'opera del governo, si capisce che il gradimento dell'esecutivo presso gli italiani è in caduta libera. I soldi alle famiglie non arrivano, le aziende non riaprono e quando lo fanno non hanno ordini o liquidità, le attività commerciali sono alla canna del gas, ma per i giornali questi non sono problemi. Il problema è rimettere il bavaglio a Meloni e Salvini.
Attività all'aria aperta in Val di Fassa (Gaia Panozzo)
Gabriele D'Annunzio (Getty Images)
Lo spettacolo Gabriele d’Annunzio, una vita inimitabile, con Edoardo Sylos Labini e le musiche di Sergio Colicchio, ha debuttato su RaiPlay il 10 settembre e approda su RaiTre il 12, ripercorrendo le tappe della vita del Vate, tra arte, politica e passioni.
Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida (Ansa)