2024-01-28
Scontri con la polizia e minacce agli ebrei nel Giorno della memoria
I comitati pro Palestina hanno violato il divieto del Viminale organizzando manifestazioni in tutta Italia. A Milano tafferugli tra centri sociali e carabinieri. Un giovane insultato per le frasi contro Hamas. Sala muto.Come da copione, nessun filopalestinese d’Italia ha seguito le indicazioni del Viminale per spostare di un giorno i cortei contro Israele e pro Hamas convocati provocatoriamente in concomitanza del Giorno della memoria. Praticamente tutte le manifestazioni inizialmente indette per ieri con un’implicita intenzione provocatoria, hanno fatto leva sulle raccomandazioni del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per alzare il livello dello scontro con le forze dell’ordine. Il picco della tensione si è toccato a Milano, dove le associazioni filopalestinesi a parole avevano accettato il rinvio a oggi, ma poi hanno approfittato della conferenza stampa convocata per annunciare il rinvio, per ritrovarsi all’angolo tra piazzale Loreto e via Padova, tentando a più riprese di far partire il corteo. Gli agenti in tenuta antisommossa sono dovuti ricorrere a delle cariche di alleggerimento per evitare che le circa 1.200 persone presenti in piazza sfondassero il cordone e attraversassero le vie della città. Una volta fatti confluire i manifestanti all’inizio di via Padova, si è avuto il momento più teso, con questi ultimi che scandivano cori anti Israele e la parola «corteo» con l’intenzione di riprovare a sfondare, colpendo gli agenti con le aste delle bandiere o scagliando verso di loro delle bottiglie, prima di arrendersi e tornare a casa alla spicciolata verso sera.Sulla piattaforma politica di questa e delle altre manifestazioni, pochi i dubbi: sono rimbalzate sui social le immagini di un giovane ragazzo milanese che da una finestra ha mostrato ai filopalestinesi di Milano il cartello «Gaza libera da Hamas», ottenendo come risposta dagli interlocutori in piazza insulti e fischi. Anche a Roma, a Piazza Vittorio, il canovaccio non è stato differente: era stato convocato un corteo che avrebbe dovuto raggiungere piazza San Giovanni, poi vietato, ma un migliaio di persone si sono raccolte nonostante le prescrizioni della questura. Anche nella Capitale, la simbologia esposta da alcuni dei manifestanti ha confermato l’intento provocatorio e anti israeliano. Tra le «produzioni» più originali, un manichino rappresentante il premier israeliano Benjamin Netanyahu vestito come un deportato ma con una svastica accanto alla stella di David. Molti, d’altra parte, a Roma come nelle altre città, i cartelloni che associavano gli ebrei ai nazisti. All’ombra del Colosseo non sono mancate nemmeno «star» anti Israele come Gabriele Rubini, in arte Chef Rubio, non nuovo a dichiarazioni contro lo Stato ebraico e intercettato nei giorni scorsi dalla polizia con cinque litri di sangue animale in macchina per un uso non molto chiaro, verosimilmente al corteo in questione.Proseguendo verso Sud, anche a Napoli esponenti dell’antagonismo locale sono scesi in piazza scegliendo piazza San Domenico Maggiore come luogo di raccolta, mentre a Cagliari 300 persone hanno dato vita a un sit-in (anche questo non autorizzato) senza però dare vita a un corteo. Stessa situazione all’estremo Nord, a Trento, dove la manifestazione non autorizzata filopalestinese è stata organizzata dagli anarchici.Sul versante politico, tutte le cariche istituzionali e i leader politici hanno rilasciato dichiarazioni per ricordare l’orrore dei campi di sterminio nazisti e l’assassinio di sei milioni di ebrei nel corso della seconda guerra mondiale. «Con la Shoah», ha dichiarato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, «l’umanità ha toccato il suo abisso. Un evento storico la cui unicità è necessario ribadire con chiarezza». Il premier ha fatto poi un riferimento alle vicende degli ultimi mesi: «Questi sono giorni particolarmente difficili per le comunità ebraiche. Il feroce attacco di Hamas del 7 ottobre scorso ha scatenato una nuova ondata di odio contro il popolo israeliano e ha rinvigorito quei focolai di antisemitismo, che non si erano mai spenti». Per il presidente del Senato, Ignazio La Russa, «la Shoah è senza ombra di dubbio il male assoluto, una tragedia immane, il simbolo di un odio bestiale che mai più deve ripetersi, per questo è necessaria, anzi indispensabile, una memoria condivisa che ripudi con forza ogni forma di odio, di razzismo, di antisemitismo e antisionismo». Il segretario della Lega Matteo Salvini ha annunciato un ddl del suo partito «per adottare concretamente nel nostro Paese le misure contro l’antisemitismo», mentre il ministro degli Esteri e segretario di Fi, Antonio Tajani, ha sottolineato che «l’antisemitismo e Hamas sono le nuove SS, la nuova Gestapo, perché la caccia all’ebreo è stata compiuta in maniera scientifica». Dall’opposizione, la segretaria del Pd Elly Schlein osserva che «la Shoah è il male assoluto, ma ci sono dei colpevoli, dei responsabili e dobbiamo ricordarlo nel momento in cui c’è un tentativo pericoloso di riscrivere pagine della nostra storia». Chi si aspettava una presa di posizione anche dal sindaco di Milano, Beppe Sala, è rimasto deluso. Il primo cittadino, dopo aver parlato a lungo negli ultimi tre giorni, proprio ieri ha deciso di tacere. Chissà perché.
«The Iris Affair» (Sky Atlantic)
La nuova serie The Iris Affair, in onda su Sky Atlantic, intreccia azione e riflessione sul potere dell’Intelligenza Artificiale. Niamh Algar interpreta Iris Nixon, una programmatrice in fuga dopo aver scoperto i pericoli nascosti del suo stesso lavoro.