
Il linguaggio è la punta di un iceberg di un progetto mondiale con il gender al centro.Il 24 ottobre 2022, una circolare di Palazzo Chigi comunica che l’appellativo da utilizzare per il presidente del Consiglio dei ministri è: «Signor presidente del Consiglio dei ministri, onorevole Giorgia Meloni». Ciò che fino a pochi anni fa sarebbe apparso pleonastico, ora si è reso necessario a causa del fiorire di termini quali sindaca, assessora e ministra. Giorgia Meloni, probabilmente, ha giocato d’anticipo per paura di ritrovarsi presidenta suo malgrado. Invece di festeggiare per la prima donna in Italia divenuta premier, le femministe, Laura Boldrini in testa, hanno stigmatizzato la scelta del titolo al maschile.Da questa considerazione nasce Presidenta anche no!. L’opera di Raffaella Frullone analizza le origini e le fasi del fenomeno che ha portato a ridicolizzare la lingua di Dante Alighieri e di Alessandro Manzoni con l’asterisco prima e con la schwa poi, desinenza «inclusiva» che evita di declinare le parole al maschile o al femminile. Con arguzia e senso dell’umorismo, l’autrice affronta un tema cruciale: il linguaggio è la punta dell’iceberg di un progetto mondiale che vede il gender come chiave di volta. Il progetto parte da lontano. Alma Sabatini, quasi quarant’anni fa pubblicò le Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana. Attivista del Partito radicale, è nel 1971 tra le fondatrici del Movimento di liberazione della donna, in prima fila in quegli anni per la legalizzazione dell’aborto, per la contraccezione e per il divorzio. La Frullone riporta la sua intervista alla giornalista Sue Ellen Browder che, dopo molti anni e centinaia di articoli scritti per la rivista Cosmopolitan, ammette che le storie erano in gran parte inventate per veicolare messaggi precisi. Helen Gurley Brown, direttrice di Cosmopolitan dal 1965 al 1977, è stata determinante per la rivoluzione sessuale negli Stati Uniti. Aveva trasformato una rivista femminile togliendo tutto quello che riguardava la famiglia e la maternità per vendere alle donne l’idea che il lavoro esterno e il sesso occasionale le avrebbero rese libere. Nello spazio di qualche anno le lettrici, convinte che gli «esperti» e le storie fossero autentici, presero a modello quei comportamenti. «Come se districarsi tra turni, scadenze, capi, colleghi e traffico trangugiando un toast alla scrivania, per uno stipendio base, fosse più empowering che crescere un figlio fra le mura di casa», sottolinea l’autrice.La rivoluzione sessuale ha separato il piacere sessuale dal concepimento per mezzo della contraccezione. Il messaggio proveniente da più parti è che la donna deve realizzarsi prima di pensare alla maternità. Raffaella Frullone cita il caso di Antonella Lattanzi che racconta di aver abortito due volte per non ostacolare la sua carriera di scrittrice e alla soglia dei quarant’anni, quando sente il desiderio di una famiglia e di un figlio, questo non arriva. Allora il ricorso alla procreazione assistita e, dopo vari tentativi falliti, la scelta dolorosissima di «ridurre» da tre a due gli embrioni per poi scoprire, il giorno successivo all’intervento, che anche i rimanenti sono morti. La protagonista ha trovato il coraggio di raccontare la sua storia in un romanzo autobiografico, mentre innumerevoli donne nascondono il dolore del rimpianto. Il rimpianto per i bambini che avrebbero potuto avere se non avessero fatto ricorso agli strumenti che dovevano renderle «libere» ma che, in realtà, le hanno rese più sole. La Frullone mette in evidenza le aberrazioni dalla procreazione artificiale e dalla gestazione per altri, attorno a cui ruota un mercato in cui le donne si ritrovano schiave. Il 2023 ha visto l’enorme successo del film Barbie e il messaggio è che Barbie può essere tutto ciò che desidera: fisico nucleare, astronauta, pompiere. L’unica figura non contemplata in questo universo rosa è quella di madre; se una donna è libera, allora deve poterlo essere anche per scegliere qualcosa di diverso dalla carriera e il lavoro fuori casa, le sole misure del valore femminile per la nostra società.Nel novembre 2005, il laicissimo National Geographic, ha dedicato la copertina alla Vergine Maria, con la scritta «Maria, la donna più potente del mondo». Maria è sposa e madre e serva e per questo diventa regina. Ispirarsi a lei vuol dire abbandonare il concetto di potere e dominio per accogliere quello di amore e servizio perché uomini e donne sono tra loro complementari ed è grazie a questa dualità che si realizza interamente l’essere umano. Per questo non si può non accogliere il messaggio dell’autrice che esorta le donne a creare un’alleanza nuova con gli uomini, libere dall’idea che l’uomo sia il nemico da sconfiggere per trovare il proprio spazio nella società.
Donald Trump (Ansa)
Dietro gli attacchi al presidente Powell non c’è solo il dissenso sui tassi di interesse. C’è la convinzione che le banche centrali, dietro lo schermo dell’autonomia, usino la leva monetaria per fini politici.
(Guardia di Finanza)
I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, attraverso una capillare attività investigativa nel settore dell’importazione, distribuzione e commercializzazione di prodotti da fumo, hanno sequestrato circa 11 milioni e mezzo tra sigarette elettroniche, cartine e filtri, per un peso complessivo di circa 770 kg che, se immessi sul mercato parallelo, avrebbero fruttato circa 1 milione di euro, sottraendo alle casse dello Stato 120 mila euro derivanti dall’imposta di consumo.
In particolare, i Baschi verdi del Gruppo Pronto Impiego, hanno analizzato i flussi delle importazioni attraverso gli spedizionieri presenti in città, al fine di individuare i principali importatori di prodotti da fumo e la successiva distribuzione ai canali di vendita, che, dal 2020, è prerogativa esclusiva dei tabaccai per i quali è previsto il versamento all’erario di un’imposta di consumo.
Dall’esame delle importazioni della merce nel capoluogo siciliano, i finanzieri hanno scoperto come, oltre ai canali ufficiali che vedevano quali clienti le rivendite di tabacchi regolarmente autorizzate da licenza rilasciata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ci fosse un vero e proprio mercato parallelo gestito da società riconducibili a soggetti extracomunitari.
Infatti, è emerso come un unico grande importatore di tali prodotti, con sede a Partinico, rifornisse numerosi negozi di oggettistica e articoli per la casa privi di licenza di vendita. I finanzieri, quindi, seguendo le consegne effettuate dall’importatore, hanno scoperto ben 11 esercizi commerciali che vendevano abitualmente sigarette elettroniche, cartine e filtri senza alcuna licenza e in totale evasione di imposta sui consumi.
Durante l’accesso presso la sede e i magazzini sia dell’importatore che di tutti i negozi individuati in pieno centro a Palermo, i militari hanno individuato la presenza di poche scatole esposte per la vendita, in alcuni casi anche occultate sotto i banconi, mentre il grosso dei prodotti veniva conservato, opportunamente nascosto, in magazzini secondari nelle vicinanze dei negozi.
Pertanto, oltre al sequestro della merce, i titolari dei 12 esercizi commerciali sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria e le attività sono state segnalate all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, per le sanzioni accessorie previste, tra le quali la chiusura dell’esercizio commerciale.
La vendita attraverso canali non controllati e non autorizzati da regolare licenza espone peraltro a possibili pericoli per la salute gli utilizzatori finali, quasi esclusivamente minorenni, che comprano i prodotti a prezzi più bassi ma senza avere alcuna garanzia sulla qualità degli stessi.
L’operazione segna un importante colpo a questa nuova forma di contrabbando che, al passo con i tempi, pare abbia sostituito le vecchie “bionde” con i nuovi prodotti da fumo.
Le ipotesi investigative delineate sono state formulate nel rispetto del principio della presunzione d’innocenza delle persone sottoposte a indagini e la responsabilità degli indagati dovrà essere definitivamente accertata nel corso del procedimento e solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.
Continua a leggereRiduci
Toni Capuozzo (Ansa)
Il giornalista: «Il tycoon ragiona fuori dalle ideologie. Dopo Gaza è più forte e ora in Ucraina adotta lo stesso metodo. Il summit in Ungheria è uno schiaffo alla Ue».
Ansa
Israele risponde con un raid a un attacco subito vicino a Rafah. Hamas: «Non siamo stati noi». L’ipotesi di milizie fuori controllo. Washington invita Netanyahu a reagire «in modo proporzionato». Vance, Witkoff e Kushner presto di nuovo a Gerusalemme.