2023-04-23
Schillaci vuol liberare le corsie dai bavagli. Ma è sparito il fondo per i danni da vaccini
L’obbligo di protezioni resterebbe solo in presenza di fragili. Sugli indennizzi per le vittime del siero, invece, l’esecutivo tace.Giovedì pomeriggio, al ministero della Salute, si è tenuto un vertice in vista della scadenza del prossimo 30 aprile, quando decadrà il decreto che impone di indossare le mascherine in ospedali e Rsa. Orazio Schillaci sarebbe orientato a mantenere l’imposizione solamente nei reparti che ospitano pazienti fragili e nelle terapie intensive. Una soluzione di buon senso, che coniuga la necessità di uscire dal regime speciale introdotto durante la pandemia, con quella di tutelare i malati. Sarebbe pronta anche una svolta importante in merito al ricorso ai tamponi nei pronto soccorso: al personale sanitario verrebbe richiesto di effettuarli solo sui pazienti che presentano sintomi sospetti.Tuttavia, mentre il governo si predispone ad allentare la morsa nei nosocomi e nelle case di riposo, sembra essersi dimenticato di un vecchio cavallo di battaglia di Giorgia Meloni. Nel 2021, prima di diventare premier, la leader di Fratelli d’Italia incalzò l’esecutivo guidato da Mario Draghi, invocando la costituzione di un fondo da un miliardo di euro, per risarcire i danneggiati dai vaccini anti Covid. E invece, da quando è entrata a Palazzo Chigi, non solo non si è più parlato di questa riserva, ma nemmeno si è mai provato a rimettere mano alle farraginose procedure richieste alle vittime delle inoculazioni, le quali, per ottenere un contributo economico che possa almeno in parte rifonderle per le sofferenze che patiscono, sono tuttora costrette a combattere con una burocrazia ostile.In primo luogo, l’assenza di un’autentica farmacovigilanza attiva ha complicato l’identificazione dei nessi di causalità tra malori, se non addirittura decessi, e vaccinazioni. Per le perizie possono trascorrere mesi (ne sanno qualcosa i genitori di Camilla Canepa, la diciottenne morta nel 2021 in seguito alla somministrazione del farmaco di Astrazeneca). Le domande per l’indennizzo (intorno agli 800 euro mensili di media per chi è diventato invalido, o fino a 77.000 euro per i parenti stretti di un deceduto) vanno presentate alla propria Asl; poi la palla passa alla Commissione medica ospedaliera presso i dipartimenti militari di medicina legale, i quali sono tenuti a svolgere le proprie valutazioni anche se gli esperti nominati da un tribunale hanno già confermato il nesso eziologico. Tra l’altro, le tabelle previste per i militari sono stantie e non comprendono, ad esempio, le miocarditi, effetto collaterale tipico dei preparati a mRna.Inutile parlare dei tempi dei ricorsi in caso di esito negativo della procedura, nonché di quelli che il dicastero si prende per corrispondere le somme: talora, la vittima deve arrivare a far nominare dal Tar un commissario che provveda al pagamento. E qui parliamo dell’indennità; se si aspira anche a un risarcimento, ossia a un versamento per i danni subiti, oltre che a un vitalizio, il groviglio diventa ancora più intricato.Non risultano censiti neppure tutti i moduli con le domande di indennizzo presentate dai danneggiati. Quante sono? Quante sono state accolte? Quante sono state respinte? Quante sono ferme? Come mai, se di mezzo ci sono i vaccini per il Covid, la retorica sulla trasparenza delle istituzioni va regolarmente a farsi benedire? Al solito, mentre qui quasi tutto tace, all’estero ci si è già mossi. In Australia, ad esempio, un conteggio delle richieste per ottenere un assegno esiste dalla fine del 2021: allora, si parlava di circa 10.000 persone che pretendevano di essere risarcite per gli effetti avversi da vaccino. Nel Regno Unito, a luglio 2022, lo Stato ha versato l’equivalente di 140.000 euro ai familiari di un cantante di 48 anni, ammalatosi otto giorni dopo la puntura e deceduto nel maggio 2021. La sua compagna, Vikki Spit, si era addirittura lamentata dell’esiguità della somma; pensare che da noi, in uno dei pochi casi di erogazione di un contributo una tantum ai familiari di una sfortunata insegnante genovese, scomparsa il 4 aprile 2021, sono stati riconosciuti meno di 78.000 euro.Alla fine, passati i tempi in cui c’era buon gioco a incalzare Draghi e Roberto Speranza, il centrodestra sta battendo la strada dell’archiviazione dell’argomento pandemia. Del miliardo evocato nel 2021 dalla Meloni, tuttora rimangono solo gli stanziamenti varati dall’esecutivo di Mr Bce: a gennaio 2022, con il decreto Sostegni, per volere di Giancarlo Giorgetti, allora ministro dello Sviluppo economico, furono messi a disposizione 50 milioni per quell’anno e altri 100 per il 2023. E si sarebbero anche dovute stabilire le modalità di monitoraggio annuale delle richieste di indennizzo e dei loro esiti. Di passi avanti non ne sono stati fatti molti. C’è gente, là fuori, che merita giustizia.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.