2020-10-15
Schiaffo del giudice sportivo alla serie Asl
Arriva l'atteso responso sulla partita di Torino: vittoria per 3-0 alla Juventus, un punto di penalizzazione ai campani non presentatisi. Intanto Cristiano Ronaldo rientra dal Portogallo con volo privato: farà la quarantena in Italia. Contagiato Weston McKennie, bianconeri in isolamento.È record di nuovi casi. Migliora la percentuale dei positivi. Allerta in Lombardia, però il 92% è asintomatico.Lo speciale contiene due articoli.L'eventualità di trasformare la Serie A di calcio nella Serie Asl, innescando ripercussioni sportive e politiche, c'era. Ma rimane nell'iperuranio delle ipotesi archiviate. È arrivata ieri, dopo otto giorni di attesa, la decisione del giudice sportivo Gerardo Mastrandrea circa l'esito della partita Juventus - Napoli. In calendario il 4 ottobre scorso, non era stata disputata per l'assenza della squadra partenopea, bloccata dalle Asl regionali a causa della positività dei calciatori Zielinski e Elmas. Risultato: 3-0 a tavolino per i bianconeri e un punto di penalizzazione in campionato per i campani. Si tratta di una decisione di primo grado nei confronti della quale il Napoli ricorrerà alla Corte d'Appello Federale, ma per il momento il precedente giuridico ha un significato lampante: i protocolli anti-Covid stabiliti dalla Figc e dal Cts sono la linea guida di riferimento anche nei confronti della discrezionalità decisionale delle istituzioni sanitarie locali. Nel merito dei fatti, Mastandrea dice: «La nota della Asl Napoli 1 inviata venerdì (quando era già emersa la positività del napoletano Zielinski e, a distanza ravvicinata, del compagno di club Elmas, ndr) al medico sociale del Napoli dichiarava in maniera chiara e inequivocabile che la responsabilità nell'attuare i protocolli previsti dalla Figc per il contenimento dell'epidemia da Covid 19 è in capo alla società Napoli e pertanto l'Azienda sanitaria locale non ha alcuna competenza». E ancora: «I pronunciamenti descritti dalle Asl delineano un quadro che non appare affatto incompatibile con l'applicazione delle norme specifiche dell'apposito Protocollo sanitario Figc e quindi con la possibilità di disputare l'incontro di calcio programmato a Torino». Mastandrea sottolinea come la prima parte della corrispondenza tra la dirigenza del Napoli e le Asl non avesse un significato ostativo nei confronti della partenza della squadra per lo Juventus Stadium. Soltanto domenica pomeriggio, quando ormai non sarebbe stato possibile raggiungere il campo da gioco nei tempi previsti, le indicazioni delle Asl assumevano connotati prescrittivi. Ma il Napoli, si legge nella nota, avrebbe dovuto tentare di percorrere «tutte le strade astrattamente possibili» per la buona riuscita della trasferta, attenendosi alle norme Figc emanate nel mese di giugno. La decisione del giudice sportivo, pur rimanendo nell'alveo di una controversia di pallone, portava in dote cascami politici evidenti. Molti gli indizi nell'aria a certificarlo. Da un lato, gli otto giorni di tempo per ufficializzare una deliberazione che in una situazione di normalità sarebbe stata formalizzata nell'arco di 48 ore al massimo. Poi i commenti quasi sibillini del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, che auspicava una decisione figlia della «saggezza», e la parola saggezza, così generica e eterea, in un contesto simile, avrebbe potuto essere interpretabile in maniera non univoca, magari per qualcuno pure non del tutto favorevole all'applicazione tassativa delle norme. Non scordando le affermazioni del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, a ridosso delle elezioni regionali della Campania, tutte a favore del governatore rieletto Vincenzo De Luca: «Il Napoli sostiene De Luca alle Regionali, è l'uomo migliore del momento», aveva scritto sui social il numero uno della compagine calcistica partenopea. De Luca, successivamente, non aveva tardato a difendere la decisione del Napoli di non schierare la squadra nel match contro la Juve: «Ci sono stati due giocatori positivi al coronavirus. Le Asl vengono investite del problema e fanno quello che prevede la legge. Mettono in isolamento domiciliare i contatti stretti, per fare i tamponi, e assicurarsi che siano negativi. Qui interviene una complicazione: la Federcalcio ha un protocollo in deroga rispetto alle disposizioni relative ai positivi del ministero della Salute e della regione. Nasce un polverone. Il protocollo è un atto privato che non conta niente dal punto di vista sanitario. I giocatori, sul piano sanitario, sono sottoposto alle stesse regole dei cittadini italiani», aveva affermato il presidente della regione Campania, indossando l'usbergo di paladino della discrezionalità territoriale. In tempi in cui tira l'aria di un'ennesima reclusione forzata per i cittadini, con il virologo Andrea Crisanti che quasi si sfrega le mani nel vaticinare un possibile confinamento domestico per tutti in vista del Natale, si comprende come la posta in gioco, oltre che sportiva, fosse politica e sociale. La decisione assunta dal giudice sportivo di Lega Mastandrea sigla un precedente. Nel futuro, in qualunque caso, il protocollo previsto dalla Figc per la gestione del calcio in tempi di Covid sarà l'unico testo a cui attenersi. Chi farà riferimento alle aziende sanitarie locali e non schiererà la propria squadra, perderà la partita a tavolino. La discussione è destinata a tornare con ciclicità, considerato il bollettino degli atleti contagiati. Proprio sul fronte Juventus, l'altro ieri è giunta la notizia della positività di Cristiano Ronaldo, che ieri ha deciso di salire a bordo di un aereo privato e tornare in Italia dal ritiro della nazionale portoghese dove si trovava in isolamento, per trascorrere i dieci giorni di quarantena a Torino. Non è l'unico calciatore bianconero ad aver contratto il Covid. Ieri il tampone ha dato esito positivo anche al centrocampista statunitense Weston McKennie. Tutta la squadra è tornata da ieri sera in isolamento fiduciario al JHotel.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/schiaffo-del-giudice-sportivo-alla-serie-asl-2648214436.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="e-record-di-nuovi-casi-sono-7-332-ma-con-oltre-152-000-tamponi-fatti" data-post-id="2648214436" data-published-at="1602746097" data-use-pagination="False"> È record di nuovi casi: sono 7.332. Ma con oltre 152.000 tamponi fatti In Italia non ci sono mai stati così tanti contagi in 24 ore. Ieri sono stati 7.332 (martedì erano stati 5.901), che portano il totale a 372.799. Il picco massimo di +6.557 nuovi casi era stato registrato il 21 marzo scorso a fronte però di un numero basso di tamponi, ossia 26.336, quindi in situazioni non paragonabili. Nell'ultimo giorno sono stati 152.196 e, in sostanza, il 5% dei «tamponati» è risultato positivo. Le vittime sono state 43, due di più rispetto a martedì, cifra che porta il totale a 36.289 dall'inizio della pandemia. Aumentano anche le persone ricoverate in ospedale: 394 in più rispetto a martedì, 5.470 in totale. Allo stesso modo crescono i pazienti in terapia intensiva: ieri erano 539, con un incremento di 25. Va però detto che, rispetto a martedì, i guariti e dimessi sono stati 2.037, con una forte crescita rispetto ai 1.428 di 24 ore prima. Migliora anche la percentuale dei positivi in rapporto ai tamponi effettuati (4,82%, contro il 5,24% di due giorni fa). Inoltre i nuovi ricoveri in terapia intensiva sono meno della metà di quelli del giorno precedente: 25 contro 62. Attenzione alla Lombardia e in particolare ai positivi di Milano, che ieri si sono attestati a 504 sul totale di 1.844. Numero record anche per i morti di ieri: 17. Dei 1.844 nuovi positivi 189 sono «debolmente positivi» e 13 sono stati rilevati a seguito di test sierologico. I guariti o dimessi dagli ospedali sono 865, che portano il totale a 84.415, di cui 1.522 dimessi e 82.893 guariti. Secondo i dati comunicati dalla Regione Lombardia, ci sono 2 nuovi ricoveri in terapia intensiva per un totale di 64. Come ha spiegato ieri Antonio Pesenti, coordinatore dell'Unità di crisi della Regione per le terapie intensive «in Lombardia sono 150 i posti letto in terapia intensiva previsti nei vari hub destinati a ricevere i malati di Covid. Se si dovessero riempire tutti, il progetto della Regione è di riaprire l'ospedale della Fiera di Milano». I ricoverati non in terapia intensiva sono 645, e cioè 99 in più rispetto a martedì. I tamponi effettuati sono 29.048: il tasso di positività (nuovi casi/tamponi) è del 6,3%. Proprio la massiccia attività di tracciamento, «ha permesso di individuare un numero molto alto di casi positivi» ha spiegato il direttore generale dell'assessorato al Welfare, Marco Trivelli. A fronte di queste evoluzioni, il direttore generale ha sottolineato che «insieme ai direttori generali delle Ats, Asst e Irccs delle Lombardia, e con i rappresentanti delle associazioni di categoria degli ospedali privati accreditati, stiamo lavorando per disporre un rapido incremento della disponibilità di posti letto dedicati ai pazienti Covid, in linea con quanto prevede il Piano regionale». Inoltre «sarà ulteriormente rafforzata l'attenzione della rete dei servizi e degli interventi territoriali sui cittadini più esposti: 1.212 dei positivi odierni sono persone con meno di 50 anni. Di questi, 297 sono minorenni». Tuttavia, «il 92% dei positivi», ha aggiunto Trivelli, «manifesta pochi sintomi o addirittura nessuno». Anche in Toscana ieri si sono registrati numeri record: 575 nuovi casi positivi al Covid-19. I nuovi casi sono il 3% in più rispetto al totale del giorno precedente. Si sale così complessivamente a 19.681 contagiati. L'età media dei 575 casi di ieri è di 42 anni circa (il 19% ha meno di 20 anni, il 27% tra 20 e 39 anni, il 29% tra 40 e 59 anni, il 21% tra 60 e 79 anni, il 4% ha 80 anni o più). I morti sono 2, età media 81 anni, entrambi di Pisa. In Veneto i contagi aumentano in maniera significativa, ma i ricoveri sono stabili, anzi in leggerissima flessione. Nella regione si registrano 657 positivi nelle ultime 24 ore e nessuna vittima. Salgono invece nettamente sia i soggetti in isolamento domiciliare, 12.834 (+1.151), sia gli attualmente positivi, 7.182 (+527).