
Tra i politici con cui l’organizzatrice di eventi si è accreditata c’è pure la fedelissima del fu Rottamatore Maria Elena Boschi. Gli intergruppi parlamentari sono stati il trampolino che le ha dato visibilità.Tanti dilettanti, e una professionista. Non si può non partire dalla intuizione di Francesca Pascale, per scrivere questa breve biografia politica di Maria Rosaria Boccia da Pompei. La Pascale ha pubblicato su Instagram un meme con l’immagine di Silvio Berlusconi che, tra le nuvole, con le mani dietro la schiena, etichetta come «dilettanti» i politici che hanno dato spago a Maria Rosaria Boccia, l’hanno coccolata, aiutata, circondata, ne hanno consentito l’accesso alla Camera come fosse casa sua, ne hanno sponsorizzato politicamente le iniziative, e ora la temono, ne hanno letteralmente paura. Terrore. Una, nessuna e centomila, è infatti Maria Rosaria Boccia. Una donna che sa molto bene quello che vuole: diventare qualcuno, entrare a far parte stabilmente del vippismo politico italiano. Per farlo, utilizza in maniera spregiudicata la sua avvenenza e le sue capacità professionali, in particolare quelle relative alla organizzazione di eventi, che nessuno, a partire dal ministro innamorato, Gennaro Sangiuliano, mette in dubbio. Ma la dolcezza e la simpatia della Boccia diventano furia e sete di vendetta quando qualcuno le mette i bastoni tra le ruote. Il nostro viaggio alla ricerca della «vera Boccia» si snoda attraverso una molteplicità di testimonianze dirette, di persone che l’hanno conosciuta e la conoscono bene, delle quali riportiamo solo le parti convergenti e documentate, perché come spesso accade la notizia passando di bocca in bocca, di sussurro in sussurro, di pettegolezzo in pettegolezzo, si deforma, perde chiarezza. Maria Rosaria Boccia fa il suo debutto sulla scena politica italiana attraverso Italia viva. Il 7 luglio 2023, su Formiche.net, esce una ricca fotogallery relativa alla cerimonia del decennale di Confassociazioni, a Palazzo Ferrajoli, nella capitale. Maria Rosaria Boccia appare tutta contenta insieme a Maria Elena Boschi e Catello Vitiello, deputato ex M5s passato con i renziani. Chi è il tramite tra la Boccia e Italia viva? A quanto ci risulta, un ruolo fondamentale nella penetrazione di Maria Rosaria Boccia nel mondo della politica nazionale lo ha avuto Cristiano Ceresani, funzionario della Camera dei Deputati, ex Consigliere parlamentare, ex capo dell’Ufficio legislativo dei Ministri Gaetano Quagliariello e Maria Elena Boschi, ex capo dell’Ufficio di Segreteria del Consiglio dei Ministri, e ex capo di Gabinetto del Ministro per la Famiglia e le disabilità, Lorenzo Fontana. Studioso di teologia, storia e filosofia e appassionato di scienza e tecnologia, è un giurista che ha anche la passione per la letteratura, la filosofia, la storia delle religioni. È un teologo con tendenze escatologiche: per dirne una, ha scritto un libro, «Kerygma. Il Vangelo degli ultimi giorni», presentato manco a dirlo alla Camera dei Deputati, il 13 novembre 2018, con il saluto introduttivo dell’allora vicepresidente della Camera, Ettore Rosato e gli interventi di Padre Pedro Barrajòn, Maria Elena Boschi, Emilio Carelli, Lorenzo Fontana, Gianni Letta e Maurizio Lupi. Qui dobbiamo aprire una parentesi: la Boccia con Noi moderati ha avuto un rapporto stretto, tanto che nel corso della scorsa campagna elettorale è stata spesso vista in compagnia dello stesso Maurizio Lupi, con il quale parlava in maniera confidenziale. Tornando a Ceresani: per dirla semplice, il funzionario-scrittore è convinto che gli sconvolgimenti del mondo, cambiamento climatico compreso, siano segnali dell’imminente Apocalisse, che «siamo già nell’ultima ora». Ceresani è anche il marito di Monica Marangoni, giornalista e conduttrice, volto della Rai, e grande amica di Maria Rosaria Boccia. La bionda pompeiana nella nuova legislatura cerca sponde nella maggioranza, anche se ad autorizzarne l’entrata a Montecitorio è ancora, in alcune occasioni, Maria Chiara Gadda, deputata di Iv. Dopo un breve periodo di frequentazione con la deputata di Forza Italia Annarita Patriarca, trova uno spiraglio aperto in Fratelli d’Italia, e riesce a partecipare in prima linea a due intergruppi parlamentari. Uno, su «La cultura della Bellezza: medicina estetica, formazione, ricerca e benessere», è presieduto dal deputato di Fdi Gimmi Cangiano; l’altro, su «Dieta Mediterranea: nutrizione, prevenzione e cultura» dalla deputata di Fdi Marta Schifone. Alla presentazione di quest’ultimo intergruppo, del quale la Boccia è promotrice, nel dicembre 2023, partecipano anche il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, e il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Maria Rosaria Boccia è raggiante al tavolo dei relatori, ma qualcosa evidentemente va storto, tanto che la Boccia qualche tempo dopo chiederà in giro informazioni per «fare nera» la Schifone, ma senza successo. La deputata napoletana di Fdi l’ha allontanata? Ha avvertito i colleghi che la Boccia può essere pericolosa? Non si sa: l’assurda consegna del silenzio che i piani alti di Fratelli d’Italia hanno imposto a tutti sul caso, chiudendo la stalla dopo che i buoi sono scappati, ci impedisce di avere conferme o smentite (a questo proposito va sottolineato come uno dei partiti più meticolosi nella riservatezza si sia rivelato un colabrodo, a dimostrazione del fatto che più si è chiari e trasparenti e meno si concede il fianco a ricostruzioni fantasiose, ma questo è un altro discorso). Quello che si sa è che il rapporto tra la Boccia e Fdi si interrompe bruscamente, come dimostra un’altra circostanza: la bionda pompeiana a febbraio 2024 fa la mattatrice a Sanremo, dove negli stessi giorni del festival della canzone italiana organizza il «festival della bellezza», una kermesse parallela con la partecipazione di medici, chef, imprenditori, che vede ancora tra i protagonisti Gemmato e Cangiano (ex fidanzato di Valeria Marini, ora ha una relazione con Danny Mendez, entrambe viste all’evento), con un altro deputato di Fdi, Giovanni Berrino. A condurre è Monica Marangoni. La Boccia sta toccando il cielo con un dito: la manifestazione trova spazio sui Tg nazionali, lei nelle foto pubblicate su Instagram è raggiante. Eppure, in quei giorni si rompe qualcosa nel rapporto con Fratelli d’Italia. Lo dimostra il fatto che, quando decide di organizzare il «festival della bellezza» pure a Pompei, non riesce ad agganciare ministri e parlamentari. La Boccia inizia ad innervosirsi, cerca i numeri di telefono di ministri e parlamentari, il suo motto è «invitarne 20 per averne uno». Chiede anche un contatto di Giorgia Meloni, insieme ai numeri di telefono di tutto il consiglio dei ministri e di alcuni parlamentari di primissimo piano, come ad esempio Maurizio Gasparri. Più passano le ore, più le conferme non arrivano, e più si innervosisce. Particolare importante: in quel periodo, all’inizio di aprile, la Boccia sembra ancora non avere il numero di cellulare di Gennaro Sangiuliano, o per lo meno comunica con lui attraverso amici politici. La Boccia furiosa mostra il suo dark side: se qualcuno non esegue tempestivamente le sue direttive o non esaudisce le sue richieste, perde la pazienza e inizia a diventare aggressiva, si rivolge ai suoi interlocutori con frasi del tipo «apri bene le orecchie», ipotizza alleanze con altre persone e poi immediatamente parla male di queste stesse persone. Il festival della bellezza di Pompei, che si tiene il 22 aprile, come dicevamo, non vede politici nazionali come protagonisti, a differenza della edizione sanremese. Il mattatore quindi è il sindaco Carmine Lo Sapio (la Boccia, nelle ore frenetiche alla ricerca di qualche parlamentare nazionale, spende anche il nome del primo cittadino). Gimmi Cangiano abbandona l’intergruppo parlamentare, probabilmente su suggerimento di Lollobrigida (a proposito, è bene chiarire che questi intergruppi non hanno alcuna funzione istituzionale, vengono messi in piedi per giustificare un evento o una conferenza stampa). Ad aprile, infatti, qualcuno ha messo in guardia i politici sulla opportunità di partecipare alle iniziative della Boccia. Il protagonista dell’edizione di Pompei è quindi, pensate, Luca Palamara, che festeggia lì anche il suo compleanno. Ma in quella occasione, la Boccia stringe amicizia con Simona Russo, odontoiatra. Maria Rosaria e Simona diventano amiche, mentre la campagna elettorale per le Europee sta entrando nel vivo. E qui entra in scena, ahilui, Gennaro Sangiuliano. ’O ministro non ancora ’nnammurato si è messo in testa di correre per la presidenza della Regione Campania e in ogni caso di entrare sul terreno di gioco della battaglia elettorale, un campo minato per chi non si è mai candidato neanche a un consiglio comunale. Vuole «contarsi», Sangiuliano, e nello sconcerto generale riesce a convincere Arianna Meloni a inserire nella lista per le Europee, circoscrizione Sud, la sua cara amica Raffaella Docimo (che aveva già nominato nel bureau del Maxxi), odontoiatra pure lei. È l’inizio della sua fine: Simona Russo partecipa a una iniziativa elettorale della Docimo a Napoli, la Boccia va con lei, e lì si avvicina, con tanto di foto, a Sangiuliano. Pochi giorni dopo, all’inizio di maggio, altra iniziativa elettorale: una cena organizzata da una famiglia della Napoli bene, i de Magistris (niente a che vedere con l’ex sindaco di Napoli) per la Docimo. Quella sera, la Boccia e Sangiuliano approfondiscono la conoscenza: il ministro la invita a una iniziativa a Pompei, e s-Boccia l’amore (o comunque la relazione). Il resto della storia lo conoscete tutti: i post su Instagram, le apparizioni televisive, la fama, le dimissioni di Sangiuliano. A proposito di post su Instagram: in molti ci sottolineano come dal momento della scenata sulla mancata nomina a consigliere di Sangiuliano per i grandi eventi, il profilo della Boccia ha cambiato volto. Era quello di una ragazza come le altre, con le foto al mare, a tavola, e anche, nel periodo felice, con Sangiuliano. Frasi semplici, canzoni, pure qualche sgrammaticatura. Ora, quel profilo è invece gestito in maniera super-professionale: un nostro interlocutore che fa il social media manager ad altissimi livelli ci conferma che siamo di fronte a degli esperti del settore. Eppure, tutte le nostre fonti escludono che la Boccia possa essere manovrata da qualcuno. Un mistero, non l’ultimo di questa storia che vede protagonisti tanti dilettanti e una professionista.
Non solo il caso Kaufmann: la Procura di Roma ha aperto diversi fascicoli su società di produzione che hanno goduto di faraonici sussidi. C’è pure la Cacciamani, ad di Cinecittà. Intanto i film italiani spariscono dalle sale.
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Lo spettacolo Gabriele d’Annunzio, una vita inimitabile, con Edoardo Sylos Labini e le musiche di Sergio Colicchio, ha debuttato su RaiPlay il 10 settembre e approda su RaiTre il 12, ripercorrendo le tappe della vita del Vate, tra arte, politica e passioni.
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Oggi a Vercelli il ministro raduna i produttori europei. Obiettivo: contrastare gli accordi commerciali dell’Ue, che col Mercosur spalancano il continente a prodotti di basso valore provenienti da Oriente e Sud America: «Difendiamo qualità e mercato».
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Alla vigilia del vertice di Bruxelles che deciderà il destino dell’auto Ue, la casa italo-francese vende lo stabilimento di Cento dove si realizzano motori e annuncia nuovi stop della produzione a Melfi e Cassino. Intanto l’ad Filosa chiede incentivi e flirta con Trump.