2022-06-14
Sboarina tende la mano a Tosi per non perdere il fortino scaligero
Federico Sboarina e Damiano Tommasi (Ansa)
A Verona, avanti il centrosinistra con Damiano Tommasi. Incognita per gli accordi al ballottaggio.Come previsto, saranno Damiano Tommasi e Federico Sboarina a fronteggiarsi al ballottaggio per il sindaco di Verona. La sorpresa è che in vantaggio non c’è il sindaco uscente, sostenuto da Fratelli d’Italia (il suo partito), Lega e varie liste civiche, ma l’ex calciatore alla testa del centrosinistra con l’appoggio esterno dei grillini. Il risultato di Tommasi era evidente già dagli exit poll di domenica sera che gli assegnavano un distacco di 10 punti dai due avversari di centrodestra, Sboarina appunto e l’ex sindaco Flavio Tosi. Il vantaggio si è assottigliato nello scrutinio anche se la sostanza non cambia: a due terzi dello spoglio Tommasi arriva al 39,8% mentre Sboarina insegue al 32,6%. Il terzo incomodo, l’ex primo cittadino uscito dalla Lega e ora sostenuto da Forza Italia e Italia viva, sembrava dovesse fare un testa a testa con il sindaco uscente mentre si è fermato al 23,7%.La somma dei voti dei due candidati di centrodestra sfiora il 56%. Ci fosse stato un concorrente unico, con tutta probabilità ieri sera Verona avrebbe già avuto il suo sindaco, come a Genova, Palermo e L’Aquila. Invece no. Le liti interne tra i cacicchi del centrodestra scaligero hanno portato allo scontro fratricida. Il resto l’ha fatto Tommasi. L’ex centrocampista ha fatto una campagna elettorale tenendosi lontano da giornali, piattaforme sociali e manifesti, e soprattutto da tutti gli appuntamenti elettorali con i big dei partiti venuti in città, vergognandosi di farsi vedere in pubblico al fianco di Enrico Letta e Giuseppe Conte. La sua lista (16%) è la prima della città.Tommasi è già diventato il nuovo idolo della sinistra che spera di espugnare una delle ex sacrestie d’Italia, come accadde giusto 20 anni fa quando un altro candidato pescato dalla società civile, l’avvocato Paolo Zanotto, approfittò delle spaccature nel centrodestra e riuscì a farsi eleggere al ballottaggio. «Se vinco vado in bici fino alla cima Coppi sullo Stelvio», ha detto ieri l’ex calciatore al programma di Radio Rai Un giorno da pecora. Per lui Sboarina e Tosi «rappresentano il passato, speriamo si scelga una novità». Nel centrodestra veronese ora si apre una nuova partita, quella degli accordi per il ballottaggio: Tosi, Forza Italia e Italia viva dovranno decidere se riversare a qualcuno i propri voti o invitare i propri elettori il 26 giugno ad andare sul lago. Gli azzurri avevano detto di considerare il primo turno come una sorta di primarie, con l’offerta di votare Sboarina al ballottaggio se anche lui avesse fatto altrettanto. «Ora valuteremo il da farsi ascoltando anche quello che diranno i candidati. Non c’è nessuna urgenza, abbiamo tutto il tempo per pensarci», ha detto ieri pomeriggio Tosi ricordando che lui, nel 2012, fu rieletto con il 57% dei voti: «Ora invece l’amministrazione uscente ha avuto contro i due terzi degli elettori». Margini per un accordo sembra comunque non manchino: «Il centrodestra è la maggioranza a Verona anche se Tommasi ha raccolto un risultato importante», ha sottolineato Tosi. «Il tema non sono le divisioni della campagna elettorale, ma quello che le forze politiche decideranno da adesso in avanti». Da Sboarina è arrivata una mano tesa: dobbiamo vederci e decidere in fretta, ha detto, aggiungendo che «Tommasi non è un candidato civico, ma il cavallo di Troia della sinistra» e che il ballottaggio sarà «uno scontro tra centrodestra e centrosinistra, tra chi ha esperienza e competenza amministrativa e chi ne è privo. Tommasi ha fatto il pieno di voti, mentre noi possiamo ancora recuperare tutto l’elettorato di centrodestra che assieme sfiora il 60% dei voti». Sul sindaco in carica potrebbe convergere anche Alberto Zelger, consigliere uscente ex leghista che alla testa di tre liste «no gender», «no green pass» e «no discriminazioni» ha raccolto un buon 2,6% che al sindaco uscente potrebbe tornare molto utile.